ALEx, il robot che potenzia il braccio

31 Gennaio ore 14.51

ALEx, il robot che potenzia il braccio

Si chiama ALEx ed è il nuovo robot arrivato in casa San Raffaele ad ampliare la dotazione robotica della palestra tecnologica dell’IRCCS romano.

Un progetto di implementazione sulla “Meccatronica avanzata per l’umanizzazione nella assistenza e la personalizzazione delle cure. Un approccio per la valutazione e la riabilitazione di pazienti con ictus in fase sub-acuta”. Promosso dal Consorzio interuniversitario MEBIC (Medical and Experimental BioImaging Center), dall’Università Telematica San Raffaele Roma e dall’Università di Roma Tor Vergata, grazie al finanziamento della Fondazione Roma.

Cos’è ALEx?

Si tratta di un esoscheletro bilaterale per l’arto superiore. È un dispositivo che avvolge entrambe le braccia del paziente colpito da ictus, guidandolo in movimenti che riproducono, grazie a un sistema di realtà virtuale, situazioni della vita quotidiana.

Le parole del coordinatore dell’attività Marco Franceschini

“Siamo uno dei pochi centri italiani altamente specializzati in neuroriabilitazione ad avvalerci di ALEx RS Wearable Robotics”, spiega Marco Franceschini, Coordinatore delle attività di Ricerca Clinica in Riabilitazione Neuromotoria dell’Istituto di Ricerca San Raffaele.

“Il robot è composto da due esoscheletri a bracci simmetrici indipendenti, uno per il braccio sinistro e il secondo per il braccio destro. Fornisce un’elevata intensità e frequenza del trattamento riabilitativo, con la possibilità di monitoraggio continuo delle prestazioni anche attraverso dei biomarcatori del movimento che consentono di personalizzare il trattamento in base alle esigenze di ogni singolo paziente”.

Quali sono le funzionalità di ALEx

Dunque un ausilio verso il pieno recupero della capacità motoria del braccio. Grazie ad esso i terapisti possono avvalersi di un approccio personalizzato sul singolo paziente.

I progressi sono monitorabili e in più è un sistema di realtà virtuale completamente sensorizzato. Ciò permette al robot di avvertire anche la minima pressione del paziente; aiutandolo così in movimenti ripetuti anche quando le capacità motorie delle braccia sono nettamente ridotte.

Permette anche la registrazione di movimenti e la loro ripetizione attiva. Ma anche la possibilità di gesti motori “a specchio” per utilizzare la funzionalità dell’arto sano sull’arto plegico e una piattaforma di exergames per rendere le sessioni di terapia più avvincenti e coinvolgenti.

Le parole dell’ingegnere Francesco Infarinato

 “Avviato presso l’IRCCS San Raffaele Roma” precisa l’ing. Francesco Infarinato, Responsabile della conduzione dello studio. “Propone l’implementazione e la validazione di una piattaforma integrata di meccatronica avanzata per la riabilitazione della postura e del controllo degli arti inferiori e superiori, e per la predizione di outcome riabilitativi attraverso l’analisi avanzata multidominio di dati elettrofisiologici, biomeccanici, clinici e funzionali”.

Fonte: Università San Raffaele.