Come diventare psicologo: cosa studiare, skills, opportunità

20 Dicembre ore 11.14

Come diventare psicologo: cosa studiare, skills, opportunità

La risposta alla domanda “come diventare psicologo?” è abbastanza articolata. Non basta ottenere la laurea magistrale in psicologia per iniziare a lavorare aprendo uno studio.  

Dopo la laurea, infatti, dovrai seguire un tirocinio, al termine del quale hai accesso all’esame di stato per l’iscrizione all’albo professionale. In Italia senza la registrazione all’albo di categoria non è possibile esercitare la professione.  

In caso di superamento dell’esame di stato, quindi, ti iscrivi regolarmente all’albo e scegli la modalità di lavoro. Puoi esercitare in proprio in uno studio a tuo nome oppure cercare lavoro presso aziende private, enti pubblici, strutture sanitarie, istituti scolastici e così via. Qui sotto, ti proponiamo una guida completa con tutte le tappe obbligatorie per diventare psicologo. 

La laurea per fare lo psicologo

Dopo aver completato le scuole superiori, il primo passo da compiere è l’iscrizione al corso di  laurea triennale. Hai diverse opzioni a disposizione perché i singoli corsi possono prevedere una serie di indirizzi differenti. Qui di seguito trovi i due principali corsi triennali e magistrali: 

Psicologia, scienze e tecniche psicologiche – classe di studi L-24

Psicologia – classe di studi LM-51

Generalmente, psicologia è una facoltà a numero aperto. Questo significa che non c’è nessun test di ingresso da superare per potersi iscrivere alla triennale. Molte università, però, prevedono una prova iniziale non vincolante. Prima dell’inizio delle lezioni a settembre sostieni un test che serve a verificare le tue conoscenze di partenza. I professori cioè vogliono accertarsi della tua preparazione per consentirti di iniziare il percorso senza problemi. La prova verte su materie delle seguenti aree: 

matematica

fisica, chimica e biologia

sociologia e antropologia

abilità logiche, numeriche e linguistiche

Se la valutazione non ha un esito positivo o in altri termini non superi il test, l’iscrizione alla facoltà è comunque possibile. I docenti analizzano la prova e ti assegnano dei crediti formativi aggiuntivi, definiti OFA. Per ottenere questi crediti dovrai seguire dei corsi extra prima delle lezioni. In questo modo hai la possibilità di colmare le lacune evidenziate dalla prova e di metterti al pari con tutti gli altri studenti. Puoi cioè iniziare il tuo percorso senza difficoltà nel seguire le lezioni. 

Psicologia è una facoltà attiva anche nella modalità e-learning. Se hai difficoltà a trasferirti in una città universitaria, hai già un lavoro o legami/impegni familiari, la formula delle università telematiche ti viene in aiuto. Le lezioni non prevedono l’obbligo di presenza in sede ed è sufficiente collegarsi alla piattaforma universitaria online per seguire i docenti. 

Come diventare psicologo: cosa si studia a psicologia

Il percorso triennale prevede ovviamente materie come psicologia generale, psicologia dello sviluppo, psicologia sociale, psicologia clinica e psicologia dinamica. Sono incluse, però, anche tutta una serie di altre materie tra cui: 

psicometria

informatica

antropologia culturale

fisiologia del comportamento

psicobiologia 

psicologia del lavoro

Le abilità individuali per fare lo psicologo

Per fare questa professione non sono necessarie solo le competenze derivanti dagli studi. Un bravo psicologo deve avere una serie di qualità personali che lo rendono adatto alla professione. Prima di intraprendere il percorso è bene fermarsi un attimo a riflettere per capire se si tratta della professione giusta. Tra le skill individuali, infatti, è incluso la propensione all’ascolto e al dialogo, l’autocontrollo, l’attitudine a gestire lo stress e la capacità di pensiero analitico per andare a fondo nelle situazioni.  

Gli sbocchi lavorativi

Una volta concluso il percorso triennale, passi alla magistrale e valuti gli indirizzi possibili. Puoi scegliere, per esempio, tra psicologia clinica, psicologia del lavoro o psicologia dello sviluppo. Attualmente, infatti, esistono diverse specializzazioni e si possono riconoscere tre macro figure di riferimento con le loro specializzazioni: 

psicologo clinico e di comunità – attivo in strutture sanitarie come ASL, ospedali, cliniche, consultori, servizi di neuropsichiatria infantile, scuole e servizi assistenziali di comuni, provincie e regioni. Non solo, lo psicologo clinico può lavorare anche in strutture sanitarie private, centri di ascolto, comunità terapeutiche, case famiglie e così via

psicologo del lavoro – operante nell’area risorse umane di aziende private e pubbliche, in enti di formazione, in società di consulenza e formazione aziendale e  all’interno di studi professionali 

psicologo dello sviluppo – lavora per servizi materno-infantili, SERT (servizi per le tossicodipendenze), centri di riabilitazione, consultori familiari di comuni e regioni, sportelli di ascolto all’interno delle scuole, cooperative, associazioni, ASL e così via

Diventare psicologo: il tirocinio obbligatorio

Una volta ottenuta la laurea magistrale, il tuo percorso non è ancora concluso. Per essere ammessi all’esame di abilitazione professionale è necessario seguire un tirocinio formativo. Il tirocinio deve durare 12 mesi e deve prevedere un numero di ore settimanali non inferiore a 20 e non superiore a 25. Le ore poi devono vanno distribuite in 4/5 giorni a settimana con un impegno di almeno 4/5 ore al giorno. 

La frequenza del tirocinio, inoltre, va certificata tramite un apposito libretto-diario. Il supervisore e il responsabile della struttura del tirocinio attestano la frequenza controfirmando il libretto.  All’interno del diario quotidiano vengono segnati le ore, i giorni di presenza e le attività svolte. 

Se le ore di assenza superano un terzo del periodo di frequenza previsto dalla legge, il tirocinio viene invalidato. In caso di mancanza di validità del tirocinio non potrai sostenere l’esame di stato per l’iscrizione all’albo.

Esame di stato per l’iscrizione all’albo degli psicologi

Questa è la tappa più importante della nostra guida come diventare psicologo. Una volta conseguita la laurea magistrale in psicologia, hai accesso all’esame di stato per l’iscrizione all’albo di categoria nella sezione A. Di solito, l’esame si svolge due volte all’anno nelle sessioni di maggio-giugno e di ottobre-novembre. 

Ma in cosa consiste esattamente l’esame per diventare psicologo? Si tratta di un concorso abbastanza articolato che include tre prove scritte e un colloquio orale: 

prima prova scritta – elaborazione di un tema su argomenti come aspetti teorici e applicativi di psicologia, progettazione di interventi complessi inerenti casi individuali, ambiti sociali o grandi organizzazioni e con riferimento alle problematiche della valutazione e dello sviluppo delle potenzialità personali 

seconda prova scritta – stesura di un progetto  con riferimento alle problematiche della valutazione dello sviluppo delle potenzialità dei gruppi, della prevenzione del disagio psicologico, dell’assistenza e del sostegno psicologico, della riabilitazione e della promozione della salute psicologica 

terza prova scritta – analisi di un caso clinico con discussione ed elaborazione di un progetto di intervento riguardante sia individui singoli che strutture complesse 

quarta prova – colloquio orale con la commissione. I membri valutano la conoscenza del codice deontologico riguardante la professione dello psicologo e fanno una serie di domande sull’esperienza del tirocinio post laurea. Non solo, durante il colloquio vengono posti anche dei quesiti sulle altre tre prove sostenute durante l’esame 

Commissioni e sedi dell’esame per diventare psicologo

Le prove vengono decise ed esaminate da una commissione composta da un presidente e altri quattro membri. Si tratta di docenti universitari e professionisti iscritti all’albo degli psicologi, che restano in carica per le due sessioni di esame previste ogni anno. 

Tra l’altro, la prima data dell’esame di stato è uguale in tutta Italia, indipendentemente dalla sede di iscrizione. La seconda data, invece, viene stabilita a propria discrezione dal singolo ente sede di esame. 

Ma dove si tiene l’esame per diventare psicologo? In Italia esistono 19 sedi abilitate dal ministero dell’istruzione.  Questo significa che la prova non si svolge in tutti gli atenei che hanno attivato il corso universitario in psicologia. Dovrai cioè scegliere dove vuoi fare l’esame, tenendo anche conto della regione in cui andrai a esercitare. Per sapere dove sostenere l’esame ti basta accedere al sito del ministero dell’istruzione e controllare la lista con le sedi abilitate per l’anno che ti interessa. 

Come diventare psicologo: iscrizione all’albo

Una volta superato l’esame, ci si può iscrivere subito all’albo. Non c’è un periodo di tempo predefinito entro cui bisogna sbrigare le pratiche. La procedura è comunque molto semplice. Si fa richiesta presso l’albo della regione in cui si eserciterà la professione di psicologo. Alla domanda vanno allegati i seguenti documenti: fotografia formato tessera, fotocopia fronte e retro del documento d’identità e fotocopia del codice fiscale. Naturalmente, è necessario pagare anche la tassa per l’iscrizione all’albo e la quota annuale prevista dall’ordine degli psicologi.

Psicologo: tirocinio e iscrizione all’albo alla sezione B

Non intendi iscriverti alla magistrale e vorresti fermarti alla triennale? Puoi sostenere comunque l’esame di stato per entrare nell’albo professionale, ma con iscrizione alla sezione B e non alla sezione A. Non ottieni cioè il titolo professionale di psicologo, ma di dottore in tecniche psicologiche. Qual è la differenza? Operi con la supervisione/collaborazione di uno psicologo (iscritto all’albo nella sezione A) e hai ovviamente mansioni e responsabilità diverse. 

In realtà, puoi iscriverti con due indirizzi diversi e diventare dottore in tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro oppure dottore in tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità. 

Per poter sostenere l’esame devi comunque seguire un tirocinio dopo aver conseguito la laurea triennale. Si tratta, però, di un tirocinio più breve della durata di soli 6 mesi. Avrai un diario-libretto del tirocinio che va controfirmato dal supervisore e dal responsabile della struttura e dovrai impegnarti per circa 4/5 ore al giorno, sempre per un monte ore settimanali non inferiore a 20 e non superiore a 25. Assenze superiori a un terzo del periodo previsto, faranno sì che il tirocinio venga invalidato senza possibilità di accedere all’esame di stato. Per quanto riguarda l’esame, invece, sono previste tre prove scritte e una prova orale.

Come diventare psicologo: aprire uno studio

Se vuoi lavorare in maniera autonoma, devi aprire un tuo studio. Questo significa che diventi un libero professionista e sei tenuto ad avere una partita IVA. Quest’ultima, infatti, diventa obbligatoria per svolgere la tua attività professionale e seguire i pazienti. La procedura è semplice. Ti basta scarica il modello dal portale dell’Agenzia delle Entrate, attendere il documento con le 11 cifre che compongono la partita IVA e completare l’iscrizione presso la cassa degli psicologi (ENAP). 

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