Unitelma Sapienza è il secondo ateneo d’Italia più paritario

18 Ottobre ore 16.53

Unitelma Sapienza è il secondo ateneo d’Italia più paritario

Secondo il report sul gender gap stilato da Talents Venture, Unitelma Sapienza è il secondo ateneo d’Italia più paritario tra quelli di piccole dimensioni.

Il report sul gender gap di Talents Venture

Con un punteggio di 93/100 UnitelmaSapienza è il secondo ateneo più paritario tra quelli di piccole dimensioni. Analizzando le 4 componenti del punteggio complessivo, la performance è trainata dagli ottimi risultati tra gli iscritti. Mentre la categoria del personale amministrativo fa registrare il risultato meno inclusivo (84/100).

Inoltre, tra i migliori 10 atenei per categoria di riferimento spicca ancora UnitelmaSapienza al quarto posto nella categoria docenti (97/100).

Questi i risultati del report sul gender gap stilato da Talents Venture, società specializzata in servizi di orientamento e sviluppo di soluzioni a sostegno dell’istruzione universitaria, che si occupa di aumentare l’accesso all’istruzione di alta qualità per fornire alle aziende e alle istituzioni i talenti di cui hanno bisogno per affrontare le sfide globali.

Le parole di Bianchi, CEO di Talents Venture su “Unitelma Sapienza è il secondo ateneo d’Italia più paritario

La diversità non va considerata come un ostacolo, ma deve essere percepita come un fattore per incrementare la capacità di innovare all’interno di un gruppo e di favorire il benessere della società, del gruppo stesso e dell’azienda, pubblica o privata, di cui esso fa parte. Ad oggi, le differenze di genere hanno, un impatto negativo in molti ambiti. Non ultimo quello dell’istruzione, limitando quell’innovazione e quel benessere. Per riuscire a colmare questo divario è necessario avviare attività concrete che abbiano un impatto significativo sulla vita delle organizzazioni e delle persone. Un esempio sono i programmi di orientamento che invitino a considerare come possibili quei percorsi formativi che per tradizione o pregiudizio vedono l’assenza di uno o dell’altro genere. Come nel caso dell’ambito ICT in cui le donne sono solo l’14% delle persone che si iscrive a questi corsi. Così ha dichiarato Pier Giorgio Bianchi, CEO di Talents Venture.

I dati del report

Secondo il report le ragazze iscritte alle università italiane superano quota un milione ma il 30% si concentra in soli due gruppi di laurea (Istruzione e Arti e Scienze Umane). Nell’anno accademico 2020/2021, per la prima volta negli ultimi nove anni, il numero di ragazze iscritte negli atenei italiani ha superato quota un milione (1.009.109). Il 30% delle ragazze è concentrato in soli due gruppi di laurea: Istruzione e Arti e Scienze Umane. Mentre solo lo 0,5% delle ragazze iscritte all’università ha scelto di intraprendere un percorso di studi in Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Anche all’interno dei dipartimenti e delle strutture amministrative degli atenei italiani è presente un notevole divario di genere. Se si guarda al personale docente ordinario, i professori ordinari rappresentano il 75% contro solamente il 25% di donne. Tuttavia il numero di donne che ricopre la posizione di docente ordinario sta crescendo ad una velocità maggiore rispetto a quella degli uomini (+25% per le donne in 5 anni, contro un +5% per gli uomini). Anche rivolgendo l’attenzione al personale amministrativo è possibile notare un divario di genere nelle cariche dirigenziali a svantaggio delle donne (sono il 41%) e nei ruoli amministrativi a svantaggio degli uomini (solo solamente il 26%).

Fonte: Unitelma Sapienza.