Come scrivere la bibliografia della tesi di laurea
12 Agosto ore 16.56
Scrivere la tesi di laurea, soprattutto se si parla di quella triennale, non è sempre facile, perché dietro c’è un lavoro di ricerca probabilmente mai fatto prima. Grazie alla figura del relatore, avrai il giusto supporto e la giusta guida per affrontare quest’ultimo scoglio. Per poter scrivere una tesi di laurea ben riuscita, dovrai rispettare delle regole, dei parametri, alcuni dei quali dettati dal tuo stesso ateneo. Tra le parti obbligatorie da non poter assolutamente tralasciare, c’è la bibliografia.
Qual è il modo per scrivere la biblografia della tesi di laurea? Scopriamo insieme i piccoli segreti per una bibliografia perfetta.
Cos’è la bibliografia e perché è importante
La bibliografia è una parte essenziale di una tesi di laurea, in quanto fornisce ai lettori le fonti e le referenze utilizzate nel corso della ricerca. È un elenco sistematico di tutte le fonti utilizzate e citate durante la stesura di un lavoro accademico, come una tesi di laurea per l’appunto.
Ogni voce, nella bibliografia, fornisce le informazioni necessarie per identificare in modo univoco la fonte, consentendo ai lettori di reperire e consultare le stesse fonti se necessario. In sostanza, la bibliografia documenta e dà credibilità alle fonti che hai consultato per supportare le tue affermazioni e le tue argomentazioni.
Questa dimostra che hai condotto una ricerca approfondita e basata su fonti affidabili. Mostra che hai esaminato diverse prospettive e fonti per sviluppare le tue idee. Inoltre, permette ai lettori, incluso il tuo docente o relatore, di verificare la validità e la completezza delle tue citazioni e delle tue affermazioni. Questo contribuisce a costruire la tua credibilità come autore. La bibliografia riconosce e dà credito agli autori delle fonti che hai utilizzato. È una pratica etica e legale evitare il plagio e mostrare rispetto per il lavoro altrui.
Come scrivere la bibliografia
Una delle difficoltà maggiori che gli studenti universitari riscontrano, giunti ormai alla fine del loro percorso, è la stesura della bibliografia della loro tesi. Trovare il materiale didattico che ti farà da supporto per scrivere la tesi non è sempre semplice ed è per questo che è molto utile il relatore, perché anche lui potrà consigliarti su quali libri, articoli o fonti orientarti. Una volta che hai consultati tutti i testi che ti sono stati suggeriti dal relatore e quelli che hai scovato tu e che hai ritenuto opportuno prendere in considerazione, sei pronto per scrivere la bibliografia della tua tesi.
Innanzitutto, raccogli tutte le informazioni necessarie su ogni fonte. Queste informazioni hanno a che fare con nome dell’autore, il titolo del lavoro, il nome del libro o della rivista, l’anno di pubblicazione, l’editore e il luogo di pubblicazione.
Organizza le fonti in ordine alfabetico, in base al cognome del primo autore o al titolo se l’autore non è disponibile.
Se devi inserire più opere di uno stesso autore, queste vanno inserite in ordine cronologico, dalla più vecchia alla più recente. Queste sono le convenzioni bibliografiche più diffuse ma, prima di metterti al lavoro, informarti con il tuo relatore e presso la segreteria didattica del tuo dipartimento su eventuali norme da seguire, così da evitare errori.
Ogni università è a sé e, spesso, le cose possono cambiare addirittura da relatore a relatore.
Come citare un libro
Per inserire un libro nella bibliografia, dovrai citare in ordine le seguenti informazioni:
- Cognome dell’autore seguito dal nome puntato;
- Titolo e sottotitolo del libro in corsivo, separati da un punto;
- Luogo di pubblicazione;
- Casa Editrice;
- Data di pubblicazione;
- Numero dell’edizione;
- Numero pagine ed eventuale numero dei volumi di cui l’opera si compone.
Vediamo un esempio concreto:
Doe, John.
Economia Globale: Le sfide del XXI secolo.
New York: Editrice Globale, 2020.
Seconda edizione.
260 pagine.
Come citare un articolo
Se per scrivere la tua tesi ti sei servito di un articolo di giornale o di una rivista, dovrai citarlo seguendo questo schema:
- Cognome e nome dell’autore dell’articolo;
- Titolo dell’articolo in corsivo;
- Titolo della rivista tra virgolette e preceduto da “in”;
- Annualità e numero della rivista;
- Data di pubblicazione;
- Intervallo di pagine consultate.
Vediamo anche qui un esempio:
Smith, Emily.
“La crescita economica nel contesto globale”.
In “Rivista di Economia Internazionale”, vol. 25, n. 3, 2018.
Pagine 45-60.
Come citare un sito Internet
Lo sviluppo del web ci ha portati sempre di più a prendere Internet come punto di riferimento le nostre ricerche. I libri, infatti, hanno perso un po’ di importanza, perché con un click abbiamo tutto a portata di mano. Tuttavia, le care e vecchie ricerche su carta hanno ancora la loro rilevanza e sono ancora molto utili. Se, però, per la tua tesi hai preso delle informazioni da qualche sito Internet, non puoi fare a meno di citarlo all’interno della bibliografia. Lo schema da seguire è questo:
- Autore;
- Titolo del contributo;
- Data dell’ultimo aggiornamento del testo;
- Indirizzo della pagina web o del sito (url).
Dove inserire la bibliografia
Una volta che avrai una bibliografia completa di tutte le fonti che hai utilizzato per scrivere il tuo elaborato, è arrivato il momento di capire dove posizionarla. In realtà, è molto più semplice del previsto, perché la bibliografia va inserita al termine della tesi, dopo le conclusioni.
È la pagina che chiude il tuo lavoro e che mette in risalto tutti i testi e tutte le fonti che hai consultato per crearlo. Inoltre, ricorda che è fondamentale anche specificare a chi appartengono le citazioni all’interno del testo. Per fare questo, inserisci delle note a piè di pagina. Una volta che avrai tutto il materiale nelle tue mani, riportarlo nella bibliografia sarà un gioco da ragazzi. Fai solo attenzione a seguire lo schema per menzionare ogni singola opera.
Quale stile di citazione bibliografica seguire?
Un altro argomento da considerare quando si parla di bibliografia e sitografia della tesi di laurea riguarda lo stile di citazione. Infatti, ci sono diversi stili di citazione utilizzati per citare le fonti bibliografiche in un documento accademico o un lavoro di ricerca. I tre stili di citazione più comuni sono:
- APA (American Psychological Association): si tratta di uno stile molto utilizzato nelle scienze sociali e nel campo della psicologia. Segue una serie di regole specifiche per la citazione di libri, articoli, siti web, e altro. Le citazioni in stile APA includono il cognome dell’autore e l’anno di pubblicazione tra parentesi all’interno del testo, oltre a una lista dettagliata delle fonti nella sezione delle “Referenze” alla fine del documento.
- MLA (Modern Language Association): questo stile è spesso utilizzato nelle discipline umanistiche, come letteratura e lingua. Le citazioni MLA includono il cognome dell’autore e il numero di pagina tra parentesi all’interno del testo e una pagina delle “Opere citate” alla fine del documento che elenca tutte le fonti utilizzate.
- Chicago Style: in questo caso, ci sono due varianti principali: l’autore-data (per le scienze sociali) e la nota a piè di pagina (per la storia e le discipline umanistiche). Nella variante autore-data, le citazioni sono simili a quelle dello stile APA, mentre nella variante nota a piè di pagina, le citazioni includono numeri di nota a piè di pagina che corrispondono a una lista di note a piè di pagina o una bibliografia alla fine del documento.
Riguardo la scelta, questa dipende sicuramente dall’argomento della tesi, ma anche dalle tue preferenze e da eventuali regolamenti del tuo Ateneo.
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