Cos’è e come funziona una laurea professionalizzante
09 Giugno ore 12.44
Il percorso universitario è un percorso unico, che ti porta a vivere diverse emozioni, diverse esperienze, vittorie contornate anche da sconfitte. È un percorso lungo il quale riesci a capire meglio chi sei e chi vuoi diventare, un percorso di crescita personale e culturale. Le opzioni tra cui scegliere sono davvero molte e in questo occorre consapevolezza.
Molto dipende dalla voglia di studiare, dalla determinazione, dalla motivazione. A seconda di quelle che sono le tue attitudini e i tuoi obiettivi, puoi scegliere un percorso di laurea triennale singolo oppure unito ad una laurea magistrale dalla durata di due anni, con cui specializzarti in un preciso settore. Puoi anche scegliere una magistrale a ciclo unico, che dura cinque anni, come Giurisprudenza o Architettura, oppure dalla durata di sei anni, come Medicina.
Tra i tanti indirizzi tra cui puoi optare, ci sono anche le lauree professionalizzanti. Cos’è una laurea professionalizzante e come funziona?
Cos’è una laurea professionalizzante
Una laurea professionalizzante è un vero e proprio corso di laurea, al termine del quale acquisirai il titolo di Dottore. Dura 3 anni, come le classiche lauree triennali di primo livello, ma non consentono di accedere direttamente ai corsi di laurea magistrale. Ciò accade perché questo tipo di percorso ha lo scopo di formare gli studenti nella realtà aziendale, dunque mettendoli subito a confronto con una professione.
Chi deciderà di iscriversi ad un corso, che preveda il conseguimento di laurea professionalizzante, è consapevole che tutti gli insegnamenti verranno organizzati pensando ad una realtà lavorativa. Tutto sarà più concreto, non ci si limiterà ad insegnare e apprendere le nozioni dei libri, ma ci si rimboccherà fin da subito le maniche. Per questo motivo, gli anni sono ripartiti in questo modo:
- Due anni di studio tradizionale;
- Un anno “sul campo”, presso studi professionali o aziende.
È un tipo di laurea che ha come obiettivo principale quello di formare dei professionisti. Una volta concluso il ciclo di studi, sarai pronto per immetterti nel mondo del lavoro, perché avrai acquisito tutte le nozioni fondamentali e avrai avuto l’opportunità di approcciare già a quelle che sono le mansioni principali.
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Come funziona una laurea professionalizzante
Nel 2017 è stato firmato il decreto dalla ministra Fedeli, che ha comportato l’inclusione di altri corsi all’interno delle lauree professionalizzanti. Per laurea professionalizzante si intende il conseguimento di un titolo di studio, dopo tre anni di corso, come per gli altri percorsi universitari. Questi però, cercano di far combaciare didattica ed esperienza, permettendo agli studenti di entrare a contatto con il mondo del lavoro. Il titolo di studio, ottenuto alla fine del percorso di laurea, è abilitante per lo svolgimento della professione, evitando di sostenere l’Esame di Stato.
Le lauree professionalizzanti, dunque, sono nate con l’intento di creare dei professionisti del settore. Lo studio è importante e su questo non c’è dubbio, ma la capacità di applicare le nozioni studiate sul campo di competenza lo è molto di più.
Attualmente, le lauree professionalizzanti sono afferenti a tre diverse aree:
- LP-01 per le Professioni Tecniche volte all’edilizia e al territorio;
- LP-02 per le Professioni Tecniche agrarie, alimentari e forestali;
- LP-03, per quelle Tecniche industriali e dell’informazione.
Scegliendo questi percorsi di studio, dopo la laurea, non dovrai più sostenere un esame che ti abiliti alla professione, ma potrai iscriverti direttamente all’Albo professionale. Questa riforma consente l’iscrizione all’albo:
- Dei geometri per la Laurea in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio – classe LP-01;
- Professionale degli Agrotecnici e dei Periti Agrari per la Laurea in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali – classe LP-02;
- Unico dei periti industriali per la Laurea in professioni tecniche industriali e dell’informazione – classe LP-03.
Dunque, potremmo dire, in sintesi, che i settori dell’agroalimentare, dell’edilizia e di gestione del territorio. Grazie a queste lauree, gli studenti potranno avvicinarsi all’universo lavorativo e i loro studi non rimarranno fossilizzati sui libri, ma vedranno le conoscenze diventare realtà, le competenze concretizzarsi.
Le lauree professionalizzanti non devono essere scelte come escamotage per studiare meno e lavorare prima, altrimenti rischieresti di studiare materie che non ti appartengono e a svolgere lavori che non soddisfano le tue attitudini. Non devono essere un ripiego, un’alternativa, ma devono essere scelte con piacere.
La differenza con gli istituti tecnici
Le lauree professionalizzanti si distinguono dagli Istituiti Tecnici, perché questi ultimi sono corsi pratici, di specializzazione tecnologica, interessanti soprattutto per chi ha già conseguito un diploma superiore in ambito tecnico-professionale.
Sono organizzati in 4 semestri e parte delle ore è svolta lavorando in azienda, con un contratto di apprendistato. Al termine del corso si ottiene il Diploma di Tecnico Superiore. Le lauree professionalizzanti, invece, durano tre anni e al termine di queste sarai laureato a tutti gli effetti. Non potrai accedere ai corsi di laurea magistrale senza sostenere esami integrativi, come accade con le classiche lauree triennali, ma potrai comunque avere il titolo di dottore e trovare lavoro nel tuo settore di competenza, avendo alle spalle già un anno di esperienza professionale nelle specifiche aziende.
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Credits Immagine: AndrewLozovyi/ DepositPhotos