Stage universitario: come trovarlo, sfruttarlo e trasformarlo in lavoro
19 Novembre ore 17:27
Ti stai chiedendo ma lo stage universitario come funziona? Lo stage o tirocinio non è altro che un’esperienza lavorativa presso enti e aziende convenzionate con l’università.
Molti corsi universitari prevedono dei tirocini. In alcuni casi, tra l’altro, i tirocini sono uno step fondamentale per acquisire un titolo professionale. In facoltà come psicologia, per esempio, gli studenti sono tenuti a svolgere un tirocinio pratico valutativo (TPV). L’esperienza di tirocinio si svolge prima della tesi finale ed è determinante per ottenere l’abilitazione come psicologo.
Al di là della facoltà a cui sei iscritto, farai il tuo stage universitario in azienda seguendo un preciso progetto formativo. Dovrai compilare un foglio presenze e sarai soggetto a valutazione.
Vuoi saperne di più? Continua la lettura della guida qui di seguito.
Stage universitario in azienda: perché farlo
Il tirocinio universitario curriculare è una vera e propria esperienza di lavoro. Trascorrerai cioè del tempo in aziende ed enti convenzionati e imparerai a conoscere la tua eventuale professione del futuro. Si tratta di un momento formativo molto importante da diversi punti di vista.
Sperimenterai un primo approccio professionale che ti permette di chiarirti le idee sul tuo futuro. Comprenderai cosa significa lavorare in un determinato settore, metterai a frutto gli insegnamenti appresi e potrai riflettere meglio sulle tue aspirazioni professionali. Spesso, c’è una grande differenza tra aspettative e realtà. E gli stage universitari servono proprio a sondare la realtà in modo da fare scelte più ponderate.
Lo stage universitario in azienda, però, ha anche un altro risvolto importante. Le aziende ospitanti, infatti, hanno modo di conoscere giovani studenti entusiasti e freschi di studi. In molti casi sono le imprese stesse a trarre vantaggio dalla freschezza dei tirocinanti fino a stabilire dei rapporti duraturi, che possono trasformarsi persino in occasioni lavorative concrete.
Tirocinio universitario quando si fa?
Prima di capire quando fare il tirocinio, è bene distinguere tra tirocinio curriculare e tirocinio extra-curriculare. Il primo è previsto durante il corso di studi. Il secondo, invece, è post-laurea. Lo stage extra-curriculare è cioè un’esperienza rivolta ai neolaureati.
Solitamente, il tirocinio curriculare si svolge nell’ultimo anno di corso. Lo farai cioè durante il terzo anno nel caso della laurea triennale e durante il secondo anno nel caso della laurea magistrale.
Sono tanti i corsi che prevedono il tirocinio curriculare. Facciamo un esempio concreto. L’Università Niccolò Cusano include i tirocini nei piani di studio di numerosi corsi, tra cui Economia aziendale e Management, Scienze economiche, Ingegneria Civile, Ingegneria Elettronica e Informatica, Ingegneria Industriale, Relazioni Internazionali, Scienze dell’Educazione e della Formazione e Scienze Motorie.
Che cos’è il tirocinio extracurriculare
A questo punto la domanda “ma lo stage universitario come funziona nel post-laurea?” è quasi d’obbligo. Il tirocinio extra-curriculare è rivolto a laureati da non più di 12 mesi. Viene definito anche stage di orientamento ed è un vero e proprio periodo di formazione-lavoro.
A differenza degli stage curriculari, si tratta di un’esperienza retribuita. Il tirocinante cioè riceve un’indennità mensile, il cui importo viene comunicato all’inizio del periodo di stage. Come nel caso dei tirocini curriculari, l’attivazione prevede sempre l’accordo tra due parti, vale a dire tra un ente promotore e un ente ospitante.
Tirocinio universitario: quanto dura?
La durata dello stage universitario varia a seconda del corso e dell’ateneo. Dovrai cioè informarti presso la tua università. Solitamente, le figure di riferimento per i tirocini sono i tutor. Si tratta di professionisti messi a disposizione degli studenti proprio per fornire sostegno e informazioni per questioni come esami e tirocini.
In linea di massima, però, la durata dei tirocini è direttamente proporzionale al numero di CFU. Cosa significa? A ogni tirocinio viene attribuito un certo numero di crediti formativi universitari.
Ci sono tirocini curriculari più lunghi da 12 o da 14 CFU e tirocini più brevi da 4 CFU, da 2 CFU, da 6 CFU e così via. Considerando che ogni CFU corrisponde a 25 ore di studio, il calcolo è semplice. Uno stage universitario da 12 CFU prevede una durata pari a 300 ore. Uno stage da 4 CFU, invece, prevede 100 ore di presenza dello studente presso l’azienda o la struttura convenzionata con l’ateneo.
Stage universitario: come funziona la richiesta di convenzione?
Come abbiamo già visto, il tirocinio universitario si svolge presso un’azienda convenzionata. Gli atenei, infatti, stipulano una serie di convenzioni con enti, istituti e aziende. Sono cioè le università stesse a organizzare i tirocini presso una specifica realtà.
É possibile, però, anche proporre un’azienda. Puoi cioè chiedere al tuo ateneo di stipulare una convenzione con un’azienda o un ente che conosci. Chiaramente, prima di proporre una struttura dovrai accertarti della disponibilità della stessa ad accoglierti come tirocinante. Il primo passo cioè consiste nel verificare se la struttura prescelta è interessata a stipulare una convenzione con il tuo ateneo. Una volta accertato questo aspetto, puoi avviare la procedura per la richiesta della stipula di convenzione. Non è niente di complicato. La procedura è abbastanza semplice. Su tempi e modalità, però, ti conviene sempre informarti presso il tuo ateneo.
Il progetto formativo del tirocinio
Lo stage universitario in azienda è ben regolamentato. Non ti ritroverai in un posto dove nessuno sa cosa farti fare o come sfruttare al meglio le competenze che hai acquisito nel percorso universitario. Per essere davvero utile lo stage deve prevedere un programma. A ogni tirocinio, infatti, viene collegato un progetto formativo. Si tratta di una sorta di piano individuale che viene sottoscritto sia dall’azienda che dal tirocinante.
All’interno del progetto sono indicati gli obiettivi del percorso e le modalità di svolgimento. Saprai cioè con esattezza la durata totale (data di inizio e data di fine), il monte ore complessivo e i giorni e gli orari per l’accesso in azienda.
Una volta definiti i dettagli, l’azienda ospitante comunica l’avvenuta attivazione del tirocinio universitario alla propria regione.
Il registro delle presenze e la relazione finale
Per tenere traccia delle attività svolte durante lo stage universitario viene compilato un apposito registro presenze. Non solo, una volta conclusa l’esperienza, il tutor responsabile del tirocinio nella struttura ospitante redige una relazione riepilogativa. In questo documento si riassumono le attività svolte e si indicano risultati e obiettivi raggiunti dal tirocinante. La relazione è importante per la convalida dei CFU previsti per il tirocinio.
Come affrontare al meglio uno stage universitario
Ritrovarsi catapultati in un ambiente lavorativo da studenti può essere disorientante. Il primo consiglio è di osservare e ascoltare. Non conosci l’ambiente, i colleghi, le procedure o gli strumenti. Il tuo primo compito è semplicemente quello di familiarizzare con la nuova realtà. Devi porti, quindi, nella posizione dello studente. Non sei in un’aula universitaria, ma sei comunque in un posto in cui il tuo obiettivo principale è imparare.
Non comprenderai tutto e subito. É fondamentale, quindi, chiedere. Non avere paura di fare domande. Se ti sembra di rubare tempo prezioso, ti sbagli. Al contrario se non hai capito qualcosa e non chiedi, rischi di commettere errori che farebbero perdere il doppio del tempo alle persone che ti seguono. Metti da parte la timidezza e fai tutte le domande che ritieni utili.
Infine, cerca di essere sempre proposito e proattivo. Lanciati, proponiti, esprimi eventuali idee o soluzioni. L’atteggiamento proattivo è molto apprezzato sul lavoro e ti consentirà di mettere davvero a frutto l’esperienza del tirocinio. Essere propositivi, tra l’altro, ti aiuta non solo a crescere, ma anche a fare buona impressione sul tutor responsabile del tirocinio per l’azienda ospitante.
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