Come diventare direttore sportivo: cosa studiare, skills, opportunità
20 Dicembre ore 17.12
Sei un grande appassionato di sport e ti stai chiedendo come diventare direttore sportivo? Come sicuramente sai, il direttore sportivo è il collegamento principale tra la società, gli allenatori e gli atleti.
I direttori sportivi più noti lavorano nel settore calcistico. Non a caso, questa figura in Italia è molto legata al calcio, anche perché la FGIC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) organizza dei corsi appositi per preparare i direttori del futuro.
Non si tratta, però, dell’unico sbocco possibile. Dal punto di vista della direzione sportiva un’altra federazione molto organizzata, per esempio, è la FCI (Federazione Ciclistica Italiana). Scopriamo insieme il mondo dei direttori sportivi, dalle competenze alle qualità personali necessarie per esercitare la professione fino agli sbocchi lavorativi.
Cosa fa il direttore sportivo: il ruolo e le mansioni
Prima di addentrarci nella nostra guida su come diventare direttore sportivo, è bene chiarire di cosa si occupa questo professionista.
Il direttore sportivo è un manager con un ruolo di collegamento tra la società e la squadra. Il DS, infatti, ha il compito di recepire gli obiettivi della società e di approntare la strategia più adatta a raggiungerli.
Facciamo un esempio. Se il direttore sportivo lavora per una squadra di calcio, il suo obiettivo e quello della società coincideranno con la vittoria del campionato. Per portare la squadra alla prima posizione della classifica, è necessario organizzare al meglio sia la squadra che il comparto di tecnici e allenatori. Sarà compito cioè del direttore sportivo proporre l’allenatore giusto, individuare i giocatori migliori da mettere sotto contratto, fare da mediatore tra la società, l’allenatore e i giocatori, seguire le altre squadre per gestire eventuali cessioni e scambi e così via.
Come vedi si tratta di un ruolo molto complesso e articolato, per il quale sono necessarie diverse competenze.
Come diventare direttore sportivo: le competenze necessarie
Il direttore sportivo deve avere competenze trasversali, che vanno dallo sport alla contrattualistica. Si tratta, infatti, di una figura cardine che ha acquisito una posizione sempre più importante nel corso del tempo. Con l’aumento delle responsabilità sono aumentate anche le competenze richieste per ricoprire questo ruolo.
Per capire se la professione del direttore sportivo fa al caso tuo, è bene conoscere con esattezza il bagaglio formativo richiesto dalle associazioni sportive:
conoscenze sportive – il DS deve avere competenze sportive specifiche inerenti il settore in cui opera. Se si occupa di calcio, dovrà avere una solida formazione calcistica. Al contrario se si occupa di pallavolo, basket o ciclismo, dovrà avere competenze specifiche riguardanti ognuno di questi sport
competenze economiche – il DS deve avere una formazione economico-manageriale con conoscenze in ambito fiscale e contrattuale. Acquisti, scambi, prestiti o cessioni di atleti sono all’ordine del giorno e il DS non potrebbe gestirle senza un minimo di conoscenze sia fiscali che legali. È necessario, infatti, avere una certa infarinatura di diritto sportivo e di norme nazionali e internazionali.
conoscenze gestionali e di mediazione – il direttore sportivo si ritrova a interagire con tante figure diverse e a svolgere una funzione di mediatore per la quale è importante avere acquisito delle abilità manageriali e di negoziazione. Oltre a trattare con allenatori, atleti, procuratori sportivi e familiari degli atleti, infatti, gestisce anche i rapporti con le altre società sportive dello stesso settore
Soft skill indispensabili per diventare direttore sportivo
Per quanto riguarda le qualità personali necessarie per svolgere la professione di DS, non possono mancare entusiasmo e passione per lo sport. Non solo, è necessaria anche una certa abilità comunicativa, una spiccata flessibilità e una certa attitudine a lavorare per obiettivi. Ovviamente, il DS deve avere anche una propensione naturale per il lavoro in team e una facilità al problem solving anche in situazioni complesse.
In realtà, le doti appena elencate confluiscono tutte in una sorta di macro attitudine alla leadership. Svolgendo una funzione di raccordo tra varie figure, il direttore sportivo deve avere le giuste qualità di leader che gli consentono di risolvere in maniera rapida eventuali disguidi, controversie e dissapori.
Si tratta, tra l’altro, di una professione molto dinamica. Ti sarà chiesto, infatti, di viaggiare spesso. Dovrai seguire la squadra, ma anche fare attività di osservatore e raggiungere gli atleti per metterli sotto contratto. Spesso e volentieri, tra l’altro, gli sport di squadra ti impegneranno nel fine settimana.
Prima di intraprendere tutto il percorso necessario a diventare direttore sportivo vanno valutati tutti questi aspetti. Se non sei disposto a viaggiare spesso o a sacrificare il fine settimana, pensaci due volte prima di diventare un direttore sportivo.
Direttore sportivo: quale percorso di studi seguire
Per fare il direttore sportivo non è obbligatoria la laurea, ma è senza dubbio preferibile avere un titolo universitario. Quali sono i corsi a cui iscriversi? Il più indicato è scienze motorie, classe di laurea L-22.
Si tratta di un percorso, infatti, che ti fornisce le giuste competenze sportive. Non solo, i piani di studio includono anche una serie di materie importanti per svolgere la professione di DS, come diritto privato dello sport, igiene e prevenzione degli impianti sportivi, tecniche di comunicazione dello sport e marketing dello sport.
Dopo aver concluso la triennale, puoi completare il tuo percorso di formazione con la magistrale in Scienze e Management dello Sport e delle Attività Motorie, classe di laurea LM-47. Durante i due anni della specialistica affronterai materie come:
gestione e organizzazione dello sport
diritto amministrativo sportivo
economia e gestione delle imprese sportive
governance nello sport
giustizia sportiva
Come vedi, al termine della laurea specialistica avrai tutte le competenze per diventare direttore sportivo. Se non hai modo di trasferirti presso la città dove ha sede l’ateneo prescelto, non devi preoccuparti. Scienze motorie è una facoltà presente anche nelle università telematiche. Cosa significa? Potrai seguire il tuo corso online senza recarti in ateneo. Le università con metodo didattico e-learning ti mettono a disposizione una piattaforma sempre accessibile con tutte le lezioni dei docenti in formato video. Nel caso di una facoltà come scienze motorie, tra l’altro, la didattica avviene in una modalità specifica, denominata blended. Le lezioni teoriche cioè sono disponibili online, mentre quelle pratiche si svolgono in sede. Si tratta di una formula mista che conserva il grande vantaggio della non obbligatorietà della presenza continuativa in sede. Potrai cioè rimanere nella tua città di residenza e recarti in ateneo solo per specifiche occasioni didattiche.
Un altro percorso universitario che ti prepara alla carriera di direttore sportivo è quello in economia. Puoi cioè iscriverti alla triennale in economia e gestione aziendale (classe di laurea L-18) e poi seguire gli altri step per qualificarti come DS.
Come diventare direttore sportivo nel calcio
Vuoi diventare direttore sportivo in ambito calcistico? La FIGC si occupa dei corsi per DS e propone due indirizzi diversi, uno più sportivo e uno tecnico amministrativo.
Il corso non è lunghissimo e prevede circa 144 ore di lezioni, con una tesi finale e un esame che consente l’iscrizione all’albo dei direttori sportivi.
La FIGC ha stabilito tutta una serie di requisiti per essere ammessi al corso. Devi essere in possesso del diploma di scuola superiore, avere un’età minima pari a 25 anni, godere di tutti i diritti civili, non avere riportato condanne a pene detentive e non essere stato dichiarato interdetto, inabilitato o fallito.
La commissione riceve le domande di partecipazione e stila una graduatoria con un punteggio. Nel bando per all’ammissione è indicato il punteggio necessario per essere ammessi al corso.
Come hai visto, tra i requisiti obbligatori non è inclusa la laurea, ma la commissione concede dei punti bonus ai candidati in possesso del titolo universitario. Sono previsti punteggi diversi a seconda del tipo e del livello della laurea. Tra i titoli soggetti a bonus ci sono le lauree in materie giuridiche, economiche o sportive (triennale o specialistica) e la laurea in scienze motorie con curriculum calcio.
Diventare direttore sportivo nel ciclismo
Nel ciclismo, il direttore sportivo è a tutti gli effetti il responsabile tecnico della squadra. Questo significa che la società lo incarica di organizzare l’attività di tutti i propri corridori tesserati.
Per occupare questa posizione devi risultare iscritto nell’elenco federale dei DS del ciclismo, a cui accedi dopo aver seguito un corso della federazione e aver superato il relativo esame. Come vedi, l’iter è identico a quello di un diretto sportivo attivo nel settore calcistico. Nel ciclismo, però, esistono tre diversi livelli:
direttore sportivo di I livello – tecnico istruttore delle categorie giovanili. Questa figura ha compiti soprattutto educativi e di preparazione alla successiva carriera agonistica
direttore sportivo di II livello – tecnico allenatore di categorie agonistiche. Questa figura si occupa di atleti uomini e donne di diverse specialità in strada, in pista e fuoristrada
direttore sportivo di III livello – tecnico allenatore di categorie internazionali. Questo DS si occupa di ciclismo su strada, pista e fuoristrada nelle categorie Juniores (maschile e femminile), Under 23, Elite e Donne Elite
Quanto guadagna in media un direttore sportivo
È difficile indicare uno stipendio medio di un direttore sportivo, perché le retribuzioni differiscono molto in base allo sport, alle società e così via. Ovviamente, un DS assunto da una squadra di calcio di serie A ha uno stipendio decisamente alto. Non a caso, quando si parla di direttore sportivo il settore di riferimento è quello del calcio. Chi sogna cioè di diventare un direttore sportivo pensa soprattutto alla serie A di calcio.
Volendo fare una media tra i differenti sport e le diverse situazioni, possiamo parlare in Italia di stipendi medi che si aggirano sui 40 mila euro lordi all’anno. Ovviamente si tratta di una retribuzione di DS attivi presso associazioni e squadre di un certo livello (professionistiche e non dilettantistiche).
La variabilità tra gli stipendi è data anche dall’esistenza di un sistema di bonus e premi. Spesso, infatti, il DS riceve dei bonus al raggiungimento di determinati obiettivi, che fanno lievitare la retribuzione di base.
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