Blurting: cos’è e come migliora il tuo studio

07 Novembre ore 9.48

Blurting: cos’è e come migliora il tuo studio

Il blurting è un metodo che facilita la memorizzazione e rientra nel gruppo delle tecniche per il ripasso. La cosa più difficile per tutti gli studenti, nessuno escluso, è ricordare concetti, nozioni e informazioni in vista degli esami. Molti lamentano una difficoltà reale a tenere a mente la materia studiata. É capitato a tutti, infatti, di studiare, studiare e studiare senza riuscire, comunque, a trattenere il 100% degli argomenti affrontati.  

Il metodo blurting ti viene in aiuto perché serve proprio a rendere più facile la fase del ripasso e della memorizzazione. Blurting significa letteralmente parlare d’impulso, spifferare. Ma come si traduce nello studio? Continua la lettura della guida qui sotto per capire come mettere in atto questa nuova ed efficace strategia.  

Come funziona il blurting?

Il metodo blurting consiste nel prendere nota di un dato argomento X. In poche parole, sostituisci la fase del ripasso ad alta voce con il ripasso tramite la scrittura. Puoi anche alternare i due metodi in base alle tue abitudini di studio.  

Quando adottare il blurting? Dipende da come hai organizzato la fase di ripasso. La strategia migliore è alternare ripasso e studio, senza dedicare alla ripetizione solo i pochi giorni immediatamente prima dell’esame. Se segui questa prassi, allora dovrai studiare e applicare il blurting in maniera continua.  

In che modo? Studi un capitolo o un estratto, dopodiché chiudi il libro e butti giù tutto quello che ricordi. Non devi stare attento alla grammatica o alla coerenza sintattica di quello che hai scritto. Le tue note cioè non devono essere lette da altre persone e, di conseguenza, non hai alcun bisogno di preoccuparti del loro livello di comprensibilità. Non a caso, il metodo si chiama blurting. Non parli d’impulso, ma scrivi d’impulso tutto quello che ti ricordi.

Scegli anche in libertà la modalità della scrittura. Puoi scrivere intere frasi, elenchi puntati, paragrafi collegati ad altri paragrafi e così via. Una volta terminata la fase di scrittura, apri di nuovo il libro e foglio alla mano confronti quello che hai scritto. La fase del confronto è importante perché ti aiuta a capire quanto ricordi di quel dato argomento. Se ti rendi conto di aver saltato concetti molto importanti, li riporti sul tuo foglio. Devi cioè migliorare quello che hai scritto, completando le eventuali parti mancanti.  

Il blurting è laborioso? 

Una delle obiezioni più comuni sul metodo blurting riguarda la sua laboriosità. Molti studenti, infatti, lo identificano troppo con la tecnica dei riassunti. In realtà, si tratta di una metodologia diversa. Non riassumi un argomento, ma scrivi nero su bianco tutto quello che ricordi dell’argomento a ruota libera. Non fai una cernita delle informazioni, non scrivi solo le cose più importanti e non ti preoccupi della forma adattando la scrittura al tuo stile espositivo. Peschi semplicemente dalla memoria e poi verifichi che la tua memoria abbia fatto il lavoro corretto. É laborioso? Sì, un po’ ma i risultati sono ottimi.  

Perché il metodo blurting funziona 

Probabilmente, leggendo la piccola descrizione qui sopra, ti comincerai a porre qualche domanda. Perché dovrei trasferire per iscritto i capitoli del manuale d’esame? Scrivere aiuta a imprimere i concetti nella memoria. Nel 2018, l’Università di Harvard ha condotto una ricerca per capire quanto gli studenti traessero beneficio dall’abitudine a prendere delle note. Ebbene, la ricerca ha dimostrato che scrivere i concetti è il metodo più efficace per ricordarli.  

Non solo, c’è una grande differenza tra scrivere a mano e scrivere utilizzando il computer. Secondo la ricerca, se l’obiettivo è ricordare dei concetti complessi che necessitano anche di logica o di collegamenti interni, la scrittura migliore è quella a mano. Se l’intento consiste nel ritenere il maggior numero di informazioni, invece, il metodo migliore è la scrittura digitale.  

Trasferendo i risultati della ricerca nell’ambito dei metodi di studio, è consigliabile quindi utilizzare l’una o l’altra formula a seconda del tipo di materia da memorizzare. Quando è necessario apprendere concetti complessi, il blurting potrebbe essere adottato con foglio di carta e penna, scrivendo cioè alla maniera analogica.  

Al contrario quando è indispensabile immagazzinare il maggior numero di informazioni, il blurting va adottato con l’ausilio di tastiera e monitor. In questo modo si sfruttano al meglio i risultati ottenibili con questa strategia.  

Esisterebbe poi persino una via di mezzo perfetta per quelli che sono abituati a scrivere solo con tablet e pc: i dispositivi con tecnologia stilo. Usi cioè una penna digitale e butti giù concetti e informazioni senza problemi.  

Il blurting per il ripasso generale prima dell’esame  

Una delle fasi in cui il blurting è più efficace è quella del classico super ripasso pochi giorni prima dell’esame. Si tratta, infatti, di un metodo che funziona molto bene in abbinamento alle altre tecniche come la ripetizione ad alta voce e la simulazione d’esame con i colleghi di università.  

Come si utilizza? Decidi il capitolo/argomento da ripassare e prendi foglio e carta. Butta giù tutto quello che ricordi, sempre senza preoccuparti troppo della forma. Dopodiché prendi i testi e verifica quanto hai ricordato e se tutti i concetti sono corretti. Se ci sono delle parti mancanti o poco chiare, aggiungi informazioni e chiarisci i concetti. Questa volta, però, usa una penna rossa in modo da evidenziare le lacune. Procedi in questo modo fino a completare tutto il programma. Devi pianificare molto bene questa fase, perché il momento blurting va ripetuto almeno due volte per singolo argomento.  

Cosa significa? Hai scelto l’argomento X, buttato giù i tuoi appunti e apportato le modifiche necessarie. Dopo aver completato il ripasso di tutto il programma, riprendi in mano l’argomento X e riapplica il blurting. Confronta poi il primo schema di note con il secondo per renderti conto del tuo miglioramento. Hai cioè ricordato tutti quei concetti che ti erano sfuggiti la prima volta e che hai segnato con la penna rossa? Nel caso in cui il risultato di questo doppio test è positivo, allora sei a cavallo. Hai cioè una preparazione che ti consentirà di superare l’esame senza problemi.  

Come pianificare lo studio e il ripasso 

Come è evidente, applicare il metodo blurting comporta un certo investimento in termini di tempo. Scrivere i concetti necessita di tempo in più rispetto a ripassare ad alta voce. Bisogna, quindi, calcolare con attenzione i giorni e le ore da dedicare allo studio di quella data materia. Se non si fa questo lavoro preliminare di pianificazione, c’è il rischio di non riuscire a terminare tutto il programma in tempo per l’esame.  

Quando si applica il metodo blurting per la prima volta bisogna verificare orologio alla mano quanto tempo si impiega a scrivere. In realtà, la cosa migliore è darsi un minutaggio preciso. Dopo aver studiato un capitolo, per esempio, imposta il timer e stabilisci quanti minuti dovrai impiegare per buttare giù le tue note per iscritto.  

Di solito, la suddivisione studio – ripasso corrisponde a una percentuale pari a 70%-30%. Se si utilizza questa divisione dei tempi, non è difficile impostare il timer con i minuti necessari a scrivere.  

Ovviamente, la stessa pianificazione va adottato nel caso in cui il blurting diventa il protagonista della fase di super ripasso a ridosso dell’esame. Bisogna cioè lasciarsi i giorni necessari da dedicare solo alla ripetizione degli argomenti. Non è possibile studiare fino al pomeriggio prima dell’esame e poi pensare di poter dedicare al blurting solo 3 o 4 ore. In questo modo non si riuscirebbe a sfruttare al meglio il metodo per aumentare il proprio livello di memorizzazione.  

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