Micro-credential e certificazioni digitali: cosa sono e perché integrarle al curriculum
17 Luglio ore 16.39

Hai digitato la ricerca microcredenziali cosa sono? Si tratta di credenziali rilasciate al termine di piccoli corsi di formazione. In altre parole, una microcredenziale è una certificazione che attesta le competenze acquisite in percorsi di apprendimento brevi.
Per un mese hai seguito un corso su salute e sicurezza sul lavoro? Oppure hai partecipato a 30 ore di lezione su inclusione e parità di genere? Tutte queste esperienze formative possono essere certificate tramite microcredenziali.
Continua la lettura della guida per trovare non solo una risposta alla domanda “microcredenziali cosa sono?”, ma per scoprire anche l’utilità di questo sistema di certificazione, che ti consente di dimostrare il possesso di competenze utilissime nel mondo del lavoro.
Microcredenziali cosa sono e a cosa servono
Con il termine microcredenziale si fa riferimento a una certificazione rilasciata da università e istituzioni didattiche al termine della frequenza di corsi di breve durata.
Si tratta di percorsi di formazione con una modalità didattica di carattere teorico-pratico, pensata proprio per agevolare l’aggiornamento costante. In un mercato del lavoro in continua evoluzione, infatti, ai lavoratori viene chiesto di acquisire competenze sempre nuove, soprattutto in ambito digitale. Ma come può un lavoratore dimostrare di avere ampliato il proprio bagaglio di competenze specifiche? Le microcredenziali nascono proprio per soddisfare questa esigenza.
I corsi, infatti, sono molto settoriali e tematici. Ogni percorso formativo con rilascio di microcredenziali offre cioè un approfondimento su un argomento specifico. In questo modo lavoratori e studenti riescono ad aggiornarsi in tempi rapidi, usufruendo anche di formule didattiche meno dispersive e più mirate.
Non solo, grazie alle certificazioni possono anche dimostrare di possedere quella specifica competenza. E possono farlo contando sull’autorevolezza dell’ente che ha rilasciato la microcredenziale. Come è evidente, si tratta di una formula che aiuta sia le aziende che i lavoratori. Le prime possono contare su personale sempre più qualificato; mentre i secondi hanno la possibilità di aggiornarsi sul serio, senza rimanere indietro rispetto alle richieste del mercato.
Come nascono le microcredenziali
A livello europeo le microcredenziali sono molto usate e riconosciute in diversi paesi. L’Irlanda, per esempio, le ha inserite nel proprio quadro nazionale delle qualifiche (NQF) sin dal 2003.
Negli ultimi anni, la loro importanza è talmente cresciuta che il 16 giugno del 2022 tutti i paesi (inclusa l’Italia) hanno ricevuto una Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea riguardante proprio le certificazioni per i corsi di apprendimento brevi. Si tratta di un documento chiave, all’interno del quale è stato definito il tipo di approccio della didattica, gli elementi costitutivi dei corsi e i principi per il rilascio delle microcredenziali.
Microcredenziali e università: quali sono i corsi attivi?
Le università rientrano nell’elenco delle istituzioni didattiche che possono rilasciare microcredenziali. In effetti, molti atenei si sono attivati per fornire corsi di breve durata, al termine dei quali i frequentanti ricevono il loro attestato.
Gli argomenti sono i più disparati. Gli ambiti didattici, infatti, sono molteplici, da quello giuridico a quello economico fino a quello ingegneristico. Qui sotto, trovi un piccolo elenco con alcune delle microcredenziali promosse nel tempo dalle università italiane. Potrai così farti un’idea degli argomenti di questi corsi:
- Intelligenza Artificiale e Deep Learning
- Gestione della leadership nell’era digitale e dello smart working
- Tourism Management and Sustainability
- Management e sostenibilità
- Analisi degli standard ESRS (European Sustainability Reporting Standards)
- Fitoterapia clinica
- Transitions Technologies – Smart Infrastructures Expert
- Yoga a scuola
- Micoterapia
- Transitions Technologies
- English for Professionals
- Valutazione del ciclo di vita – Life Cycle Assessment (LCA)
- Riconoscimento precoce dei disturbi dell’alimentazione
- Benessere integrato
- Green Logistics
- Alfabetizzazione sanitaria (Health literacy)
- Modelli di economia circolare
- Contattologia
- Digital marketing per le PMI
Come funzionano le microcredenziali
I corsi possono svolgersi sia da remoto che in sede. In realtà, le microcredenziali nascono per favorire l’apprendimento costante. Per questo motivo i percorsi sono molto flessibili e strutturati per adeguarsi alle necessità degli studenti. Non a caso, molti prevedono la formazione da remoto. Ci sono cioè corsi per la concessione delle microcredenziali totalmente online e corsi caratterizzati da una formula mista. Cosa significa? Potrai seguire un certo numero di lezioni in presenza e un certo numero di lezioni da remoto.
In ogni caso, l’approccio resta teorico-pratico. Molti corsi sono dei veri e propri laboratori. I programmi includono cioè una breve presentazione teorica dell’argomento, seguita da lezioni di applicazione pratica. Spesso, questi corsi-laboratorio includono anche l’approfondimento di case study, che servono a calare nella realtà le tematiche affrontate.
Durata delle microcredenziali e crediti formativi universitari
Ma quante ore durano in media questi corsi? Dipende, ogni corso ha la sua durata specifica. Ci sono percorsi da 15 ore, da 18 ore, da 30 ore, da 40 ore e così via.
Ovviamente, a variare non è solo il monte ore, ma anche il numero di CFU ottenibili. Le microcredenziali, infatti, sono associate a un certo numero di CFU, che vengono concessi dalle università erogatrici della formazione. Frequentando cioè questi corsi si possono ottenere 3 CFU, 6 CFU ecc. Ovviamente, il numero di crediti formativi universitari dipende dalla tipologia e dalla durata del corso stesso.
A chi sono destinati i corsi e quali vantaggi hanno
Le microcredenziali in Italia sono rivolte a tutti. Questo significa che possono decidere di usufruire di questa modalità didattica studenti neodiplomati, studenti universitari, lavoratori e persone alla ricerca di occupazione. I lavoratori in fase di transizione lavorativa, per esempio, sono i destinatari ideali delle microcredenziali.
Una persona che si ritrova improvvisamente senza occupazione può cioè reinserirsi, aumentando le proprie qualifiche e competenze, tramite questi brevi percorsi di apprendimento. Per trovare lavoro dopo la fine di un’esperienza o dopo un licenziamento, è fondamentale integrare il ventaglio di competenze tecniche presenti nel curriculum. Innalzare il livello di specializzazione, infatti, permette di accrescere le proprie opportunità di trovare impiego in tempi rapidi.
I vantaggi delle microcredenziali poi sono notevoli. Il primo aspetto positivo non da poco è il risparmio di tempo. Non bisogna cioè investire una grande quantità di tempo nella formazione. Come dice la parola stessa, infatti, sono dei micro-corsi mirati. Non solo, nel caso dei corsi con didattica da remoto è possibile formarsi e, allo stesso tempo, continuare a lavorare o a cercare lavoro.
Al termine poi del percorso si ottiene una certificazione da inserire nel curriculum. In questo modo cambiano anche le prospettive professionali. La nuova qualifica dà cioè l’opportunità di ambire a ruoli diversi e di iniziare nuove avventure lavorative.
E se dopo il diploma sei incerto sul tuo futuro e sei indeciso tra lavoro e università, puoi optare per una scelta a metà strada. Cosa significa? Ti iscrivi subito a un corso per ottenere una microcredenziale. Ci sono diversi percorsi brevi indirizzati ai possessori di diploma di scuola superiore. Acquisisci così una qualifica aggiuntiva e, nel frattempo, inizi a fare qualche esperienza lavorativa. In questo modo hai un primo approccio con il mercato del lavoro che ti consente di chiarirti le idee sulle tue ambizioni professionali.
Cosa sono i digital badge?
Al termine dei corsi è possibile ottenere un open badge. Di cosa si tratta? Di un’immagine che contiene una serie di metadati. Questi metadati riguardano proprio le competenze acquisite dalla persona tramite le microcredenziali. L’open badge, tra l’altro, è riconosciuto a livello internazionale. E quest’ultimo aspetto è molto importante. Una delle caratteristiche delle microcredenziali, infatti, è la portabilità. L’open badge cioè ti consente di conservare le credenziali e di renderle visibili e valide anche in altri paesi.
Non solo, puoi aggiungerlo molto facilmente nel tuo curriculum elettronico e inserirlo nel profilo di Linkedin. Così i futuri datori di lavoro leggeranno il badge e troveranno tutto l’elenco dei corsi formativo-esperienziali che hai seguito.
Credits: Georgejmclittle/DepositPhotos.com