Test di Medicina: il Nord mette in discussione i successi del sud
28 Giugno ore 16.00
In tutta Italia, 62.279 studenti e studentesse hanno partecipato alla prova.
Fonte: Il Mattino
Il dibattito riguarda i test di medicina, argomento che non è una novità poiché l’anno scorso ci fu uno scandalo relativo alla banca dati su Telegram.
Quest’anno sono i punteggi ad essere al centro delle discussioni: molti hanno ottenuto il punteggio massimo di 90 punti su 60 domande al primo tentativo.
Il vero problema risiede nel fatto che i migliori risultati nei test sono stati ottenuti al Sud, suscitando accuse di brogli.
Infatti, gli atenei meridionali sono quelli che hanno registrato il maggior numero di punteggi massimi.
Questo mette in discussione la metodologia della prova, composta da sessanta domande selezionate da una banca dati pubblica contenente almeno 7.000 quesiti.
In questo contesto, le critiche su una prova basata solo sulla memoria sono comprensibili.
In tutta Italia, 62.279 studenti hanno partecipato alla prova, con 20.867 posti provvisori disponibili, 1.231 in più rispetto all’anno scorso e 5.001 in più rispetto al 2022.
Un totale di 633 candidati ha raggiunto il punteggio massimo di 90 punti su 60 domande, con l’Università Federico II di Napoli al vertice: 76 su 3.786 concorrenti hanno ottenuto il massimo.
Dopo la Federico II c’è l’Università di Palermo, con 57 studenti su 2.572 partecipanti che hanno ottenuto 90 punti.
L’unico ateneo settentrionale in questa classifica è l’Università di Padova, con 40 candidati su 2.889 iscritti.
Chiudono l’elenco dei primi sei l’Università di Catania (32 studenti su 2.507 concorrenti), l’Università Vanvitelli di Napoli (32 studenti su 1.600) e l’Università di Salerno (30 studenti su 1.655).
Questi numeri hanno scatenato polemiche, con genitori e alunni che accusano i primi classificati di aver barato, e avvocati pronti a intentare cause legali.
Tuttavia, all’Università Federico II non sono stati riscontrati problemi durante le prove, e nessuno dei concorrenti ha lamentato irregolarità.