Zoom fatigue: cos’è e come superarla se studi online
17 Dicembre ore 12.14
Hai mai sentito parlare di Zoom Fatigue? Si tratta dell’affaticamento che colpisce chi è sempre in video call.
Una ricerca condotta dall’Università di Gothenburg, in Svezia, ha dimostrato come l’utilizzo di Zoom, o comunque di sistemi di videoconferenza, possa avere degli effetti collaterali negativi. Chiaramente, questi effetti si manifestano soprattutto in persone che sono in videoconferenza per molte ore al giorno e con poche pause.
Vuoi saperne di più sulla Zoom Fatigue perché studi in modalità e-learning e vorresti evitare problemi di affaticamento? Allora, continua la lettura e scopri tutti i piccoli accorgimenti per evitare la fatica da Zoom.
Zoom Fatigue: quali sono gli elementi scatenanti
Chi lavora in smart working e chi studia da remoto può essere soggetto alla Zoom Fatigue. Ma quando scattano gli effetti negativi delle videochiamate? Ovviamente, il tempo è un fattore determinante. Stare troppe ore in videochiamata o davanti a uno schermo ad ascoltare un docente in videoconferenza può aumentare la stanchezza.
Molti partecipanti allo studio dell’università svedese, per esempio, hanno dichiarato che il loro unico desiderio a fine giornata è chiudere il pc e non avere più a che fare con una scrivania e uno schermo.
Oltre al tempo, un altro elemento negativo è la costrizione fisica. Per essere inquadrati dalla webcam non bisogna cambiare posizione. Questo significa che si è costretti ad assumere la stessa posizione per troppo tempo. Sappiamo, però, che muoversi è fondamentale, soprattutto per ripristinare la concentrazione dopo una fase di calo.
Alla costrizione da posizione fissa si aggiunge poi il cosiddetto effetto da iper-sguardo. La sensazione che tutti guardino nella stessa direzione è faticosa per il nostro cervello. Secondo lo studio, la distanza tra la persona e lo schermo è tipica di una situazione che il cervello associa a un momento intimo o a un momento di conflitto. Ovviamente, entrambe queste condizioni sono intense per il cervello e, a lungo andare, stancanti per chi le percepisce.
Se poi si tratta di videoconferenze/videochiamata in cui la propria immagine rimane fissa sullo schermo (insieme a quella di tutti gli altri partecipanti), si verifica il cosiddetto effetto specchio. Cosa significa? Vedersi continuamente riflessi aumenta stress e ansia e provoca anche una maggiore distrazione, perché si tende a osservarsi o a correggere eventuali espressioni che si giudicano poco adatte alla situazione. In quest’ultimo caso si verifica cioè una iper attenzione alle proprie espressioni facciali, che rende più frequenti i momenti di distrazione.
Usa una scrivania alta per eliminare la costrizione fisica
Come evitare gli effetti da Zoom Fatigue? La costrizione fisica è uno degli aspetti più facili da correggere. Un semplice escamotage potrebbe essere l’adozione di una scrivania alta. Grazie alla scrivania regolabile, puoi passare senza problemi dalla posizione seduta a quella in piedi e viceversa. Se devi ascoltare una lezione di due ore in videoconferenza, si tratta di un bel vantaggio. Quando senti di esserti stancato, ti alzi in piedi. Quando stare in piedi diventa troppo faticoso, ti risiedi. In questo modo vari la posizione e senti meno l’affaticamento.
Per sfruttare al meglio le scrivanie regolabili in altezza, ricordati solo di indossare delle scarpe comode. Prima dell’inizio della lezione, inoltre, regola bene l’altezza della scrivania. Sarebbe meglio iniziare con la posizione in piedi e poi assumere quella da seduto. Puoi anche cominciare in maniera graduale in modo da abituarti meglio. Testi cioè la scrivania alta con pochi minuti in piedi e poi aumenti il tempo con il passare dei giorni. Vedrai che ne trarrai grande giovamento.
Considera che la posizione fissa da seduto non è solo negativa in termini di Zoom Fatigue, ma anche di disturbi alla schiena. Stare troppo tempo seduti aumenta gli effetti negativi della sedentarietà, tra cui l’obesità e i disturbi muscolo-scheletrici. Chi utilizza le scrivanie regolabili, invece, ha la possibilità di ridurre il tempo da seduto. In media, la riduzione va dai 30 fino ai 120 minuti al giorno.
Come evitare l’effetto da iper-sguardo
Sia con lo smart working che con lo studio da remoto, l’effetto iper-sguardo è sempre in agguato. Per evitare lo stress dovuto alla percezione di una eccessiva vicinanza tra sé e i docenti e i colleghi, è bene ridimensionare la finestra della videochat. In questo modo si ha la sensazione di un ripristino della giusta distanza tra sé e gli altri partecipanti alla videochiamata/videoconferenza.
Si ricomincia cioè a percepire il proprio spazio personale come più sgombro e meno invaso dalla presenza altrui. Grazie a questa sensazione, ci si sente meno sovraccarichi e si accumula meno tensione alla fine della giornata.
Come ridurre il fastidioso effetto specchio
Secondo la ricerca svedese sulla Zoom Fatigue, le donne sono molto più inclini a subire l’effetto specchio rispetto agli uomini. Lo studio non ha ancora chiarito le motivazioni di questa differenza di percezione. Più in generale, però, sono le donne a essere le vittime più numerose della Zoom Fatigue.
Lo studio ha coinvolto 10.000 partecipanti e i risultati dimostrano come le donne affette da affaticamento da Zoom siano il 13,8% in più rispetto agli uomini.
Il dato statistico, quindi, suggerisce che le misure contro l’effetto specchio dovrebbero essere adottate soprattutto dalle lavoratrici in smart working e dalle studentesse da remoto.
Per ridurre la tendenza a osservarsi di continuo durante la videochiamata/videoconferenza, la soluzione più semplice è disattivare la propria finestra video.
Si tratta, però, di una soluzione che non è sempre possibile. Nei casi in cui la disattivazione non è consentita, si possono adottare dei piccoli stratagemmi. Il primo è prendere appunti. Se devi scrivere usando carta e penna, sarai costretto per forza di cose ad abbassare lo sguardo. Grazie a questo piccolo escamotage non tieni cioè gli occhi puntati sullo schermo e, allo stesso tempo, ti ritrovi anche degli appunti. Con un solo gesto ottieni cioè due risultati.
In alternativa, puoi allenarti a distogliere lo sguardo. Si tratta di una soluzione sicuramente più faticosa all’inizio, perché dovrai fare uno sforzo su te stesso. Una volta allenato a distogliere lo sguardo, però, ti verrà naturale e ne sentirai solo i benefici.
Una buona soluzione è distogliere lo sguardo per circa 20 secondi ogni 20 minuti. Potrebbe aiutarti fissare qualcosa di lontano dallo schermo. Puoi scegliere, per esempio, un oggetto sulla tua scrivania. Se poi hai la fortuna di avere una finestra, guarda pure fuori.
Regola la luce e la luminosità dello schermo
Una delle cause di affaticamento da Zoom, e più in generale da schermo del computer, è la luce.
Di solito, l’illuminazione delle stanze è troppo forte o meglio è superiore a quella necessaria. La cosa migliore è ridurre sia la luce proveniente dall’esterno sia la luce artificiale. Basta utilizzare una tenda per schermare finestre e balconi e comprare lampadine a bassa intensità. Per migliorare l’illuminazione, poi, sarebbe bene evitare di posizionare il computer davanti o alle spalle di una finestra. La posizione più consigliata è il computer di fianco a finestre/balconi.
Per quanto riguarda i monitor, invece, andrebbero acquistati di una dimensione di almeno 19 pollici e dotati di schermo a cristalli liquidi. Questi ultimi, infatti, hanno la superficie antiriflesso e sono tollerati meglio dagli occhi.
Per evitare poi l’affaticamento va regolata bene anche la luminosità. Lo schermo cioè dovrebbe avere lo stesso livello di luminosità dell’ambiente in cui è collocato.
Basta adottare questi piccoli accorgimenti e la Zoom Fatigue comincerà a manifestarsi meno di frequente!
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