Come scrivere un testo espositivo?

08 Settembre ore 12.59

Come scrivere un testo espositivo?

Un testo espositivo, noto anche come informativo, ha la funzione principale di fornire al lettore informazioni più o meno dettagliate su eventi o fenomeni. Questo tipo di testi include sia gli articoli giornalistici che trattano cronache, sia le voci enciclopediche, così come i manuali scolastici e universitari.

Tra i testi espositivi si annoverano, ad esempio, i libri di storia che raccontano in modo più o meno approfondito eventi come la caduta dell’Impero Romano o la battaglia di Waterloo, ma anche testi di fisica o chimica che illustrano le leggi di Newton o il comportamento degli atomi nelle molecole. Anche le tesi di laurea, gli studi scientifici e tutti quei testi che mirano a presentare i risultati di ricerche specifiche o a sostenere una particolare teoria rientrano in questa categoria.

Tutte queste diverse tipologie di testi, pur affrontando argomenti vari e rivolgendosi a lettori diversi, condividono una struttura comune e l’obiettivo di fornire informazioni precise su tematiche specifiche, avvalendosi di dati verificabili per sostenere l’esposizione.

Il tratto distintivo di questa categoria di testi risiede proprio nell’ampio utilizzo di fonti e dati oggettivi, fondamentali per chiarire e spiegare fenomeni o eventi. Questo può essere particolarmente evidente nei manuali scolastici e negli articoli di cronaca, che si basano su fatti concreti, ma vale anche per i testi di ricerca, dove tali elementi sono utilizzati per rafforzare l’argomentazione principale e supportare la tesi proposta.

Come si struttura un testo espositivo

L’elemento comune a tutti i testi espositivi è la trasmissione di informazioni, che possono essere più o meno nuove o dettagliate, ma sempre accompagnate da dati sicuri e verificabili. Poiché lo scopo principale di questo tipo di testo è quello di spiegare un concetto o un fenomeno, è fondamentale che sia strutturato in modo da risultare il più comprensibile possibile per il lettore.

Per ottenere tale chiarezza, è necessario seguire un metodo ben preciso nella costruzione del testo, organizzando i contenuti in maniera logica e coerente. Inoltre, l’utilizzo di un linguaggio accurato e specifico è essenziale per evitare ambiguità e facilitare la comprensione del messaggio da parte del destinatario.

Testo espositivo: schema della struttura

In generale, i testi espositivi seguono una struttura di scrittura articolata in tre sezioni principali:

  • Introduzione: questa parte iniziale ha lo scopo di presentare l’argomento al lettore, offrendo una panoramica generale e preparando il terreno per l’approfondimento che seguirà.
  • Esposizione dei dati e argomentazione: è la sezione centrale del testo, in cui vengono forniti i dati e le informazioni rilevanti. Qui l’autore sviluppa il suo discorso, supportando le spiegazioni con fatti, esempi e fonti concrete, in modo da rendere l’argomento chiaro e convincente.
  • Conclusione: nella parte finale, si tirano le somme dell’esposizione, riassumendo i punti principali trattati e, se necessario, proponendo riflessioni o suggerendo ulteriori spunti di approfondimento.

Testo espositivo: esempio di introduzione

Come detto, l’introduzione ha il compito di fornire una visione generale dell’argomento trattato nel testo. In alcuni casi, come negli articoli di cronaca, questo compito può essere svolto già dal titolo stesso. In altri contesti, invece, l’introduzione viene sviluppata nei primi paragrafi del testo per preparare il lettore all’approfondimento successivo.

Ad esempio, un articolo con il titolo “Scoperta una nuova specie di delfino nel Pacifico” anticipa in modo molto chiaro il contenuto della notizia. Al contrario, un capitolo di un manuale di scienze con il titolo “Le leggi della termodinamica” non fornisce immediatamente dettagli specifici sull’argomento e richiede un’introduzione più approfondita per chiarire cosa verrà esposto.

Esposizione dei dati e argomentazione

La seconda parte del testo espositivo è generalmente la più ampia e richiede grande cura nella sua stesura. Qui vengono presentati i dati e le fonti che rappresentano il cuore dell’esposizione, poiché sono questi elementi a garantire la solidità e la credibilità del testo. In questa fase, il testo espositivo segue un principio simile alla regola delle 5 W del giornalismo (chi, cosa, dove, quando e perché), prestando particolare attenzione al “dove” e al “quando”, che sono spesso cruciali per fornire un contesto completo.

È essenziale, in questa sezione, saper organizzare e distribuire le informazioni in modo coerente, partendo dai dati generali o più rilevanti e scendendo gradualmente verso quelli più specifici o secondari. Inoltre, bisogna essere selettivi nell’inclusione delle informazioni, eliminando quelle non necessarie per evitare di appesantire il testo e confondere il lettore.

La struttura delle informazioni deve essere funzionale all’obiettivo del testo. Per esempio, in un testo che descrive un’importante scoperta archeologica, è fondamentale prima delineare il contesto storico e geografico in cui si è svolta la scoperta, prima di descrivere i dettagli tecnici del ritrovamento. Tuttavia, potrebbe non essere rilevante fornire una lunga digressione sui metodi di scavo utilizzati. Allo stesso modo, un articolo che racconta un curioso incidente in cui un individuo è stato arrestato mentre impersonava un personaggio famoso dovrebbe dare risalto ai dettagli stravaganti dell’accaduto, trascurando invece informazioni meno pertinenti, come la situazione economica del paese in quel momento.

La conclusione

L’ultima sezione, la conclusione, ha il compito di riassumere e integrare le informazioni presentate nella parte centrale del testo. Qui vengono tirate le somme, offrendo una sintesi chiara dei risultati delle ricerche o delle riflessioni sviluppate in precedenza, e guidando il lettore verso una comprensione definitiva dell’argomento trattato.

La conclusione deve essere concisa ma efficace, fornendo una risposta alle domande poste all’inizio o, nel caso di testi più analitici, indicando eventuali prospettive future o questioni aperte. Ad esempio, un saggio scientifico potrebbe chiudere delineando possibili applicazioni pratiche della scoperta, mentre un testo di cronaca potrebbe concludere riassumendo le conseguenze dell’evento narrato e le azioni future previste.

Quale lessico usare nei testi esplicativi?

Il lessico e lo stile sono elementi centrali nella costruzione di un testo espositivo. Lo stile deve essere semplice e, dal punto di vista sintattico, mirare alla massima chiarezza. È essenziale che il testo mostri una coerenza interna tra le diverse frasi e paragrafi, enfatizzando la progressione logica delle idee. Per questo motivo, è frequente l’uso di avverbi, congiunzioni e preposizioni, che aiutano a mantenere un filo conduttore chiaro e ben collegato.

Inoltre, il testo deve comunicare al lettore una sensazione di certezza e oggettività. Per raggiungere questo obiettivo, è preferibile utilizzare il tempo presente indicativo, che conferisce al discorso un senso di immediatezza e concretezza. Le opinioni personali devono essere espresse in modo neutro, utilizzando un tono impersonale, così da mantenere un distacco formale e un’aria di imparzialità.

Il vocabolario, invece, deve essere adattato in base al tipo di pubblico a cui il testo è rivolto. Un testo destinato a un pubblico specializzato, come un manuale accademico, utilizzerà un linguaggio tecnico e specifico, mentre un articolo divulgativo adotterà termini più semplici e accessibili, tenendo sempre in considerazione il livello di competenza del lettore ideale.

Adattare il vocabolario al proprio pubblico

In altre parole: è possibile scrivere un libro per ragazzi in cui si spiega, in termini semplici, perché gli uccelli migrano o come funziona il ciclo dell’acqua. Tuttavia, se si utilizzassero termini scientifici complessi o formule chimiche dettagliate, il testo diventerebbe inaccessibile a giovani lettori, perdendo di vista il suo scopo educativo.

Al contrario, un testo rivolto a esperti, come un trattato di meteorologia destinato a climatologi, deve mantenere un livello di precisione e rigore elevato, utilizzando una terminologia altamente specializzata. Questa distinzione separa i testi divulgativi, che mirano a rendere un argomento comprensibile e interessante per un pubblico più ampio, dai testi specialistici, riservati a chi ha già una conoscenza approfondita della materia.

Nei testi specialistici, il linguaggio tecnico o settoriale è fondamentale, ma può risultare ostico per i non addetti ai lavori. Ad esempio, in un trattato di economia, il termine “liquidità” ha un significato preciso legato al mondo finanziario, mentre in un contesto quotidiano potrebbe essere frainteso. Allo stesso modo, in un manuale di botanica, termini come “stoma” o “turgore” sono parte integrante del linguaggio della disciplina, ma richiedono una spiegazione se il libro è destinato a principianti o studenti alle prime armi.

La struttura logica nei testi esplicativi

Indipendentemente dal tema trattato o dal pubblico a cui è destinato, un testo espositivo deve essere organizzato in modo da mettere in evidenza la struttura logica che guida il ragionamento e supporta la credibilità del discorso e delle sue conclusioni. Esistono diverse modalità di organizzazione del contenuto, che variano in base all’argomento e all’obiettivo del testo.

  • Struttura logica: in questa impostazione, l’argomento viene sviluppato attraverso un processo di causa ed effetto. Si parte da premesse ben definite, si presentano i dati e le informazioni necessarie, e infine si arriva a conclusioni giustificate dai fatti esposti. Ad esempio, un saggio sulle conseguenze del cambiamento climatico potrebbe partire dall’analisi delle cause umane, per poi esporre i dati scientifici e concludere con le implicazioni future.
  • Struttura cronologica: spesso utilizzata nei testi storici, questa organizzazione segue il filo temporale degli eventi. Si parte dal contesto o dalle premesse che portano a un determinato evento, si descrive l’evento stesso e infine si esaminano le conseguenze. Ad esempio, un testo sulla Rivoluzione Francese potrebbe iniziare con le cause economiche e sociali, descrivere i principali eventi della rivoluzione e concludere con gli effetti duraturi su Europa e mondo.
  • Struttura problema/soluzione: questo approccio suddivide il tema in vari problemi, ognuno dei quali viene analizzato e affrontato con una o più soluzioni. È comune nei testi che trattano argomenti complessi o pratici. Un esempio potrebbe essere un rapporto aziendale che esamina diverse criticità nel processo produttivo e propone soluzioni specifiche per ciascuna, spiegando in che modo risolveranno i problemi individuati.

Credits: Alexander’s Images / Canva Pro