Qual è lo stipendio medio dei laureati in Italia?
19 Settembre ore 17:36
Vuoi conoscere lo stipendio medio dei laureati in Italia? Le cifre sono incoraggianti. Secondo il report Almalaurea pubblicato nel 2025 e riferito ai dati del 2024, lo stipendio minimo di un laureato triennale a un anno dal conseguimento del titolo corrisponde a 1492 euro, in aumento del 6.9% rispetto a quello registrato nel 2023. Lo stipendio minimo di un laureato magistrale, invece, corrisponde a 1488 euro con un aumento del 3.1% rispetto al 2023.
Le cose migliorano ancora dopo 5 anni dal conseguimento del titolo. Lo stipendio minimo di un laureato triennale, infatti, corrisponde a 1770 euro nette al mese (incremento del +2,9% rispetto al 2023). Lo stipendio minimo di un laureato magistrale, invece, ammonta a 1847 euro nette al mese (incremento del +3,6% rispetto al 2023).
Qui sotto, tutti gli approfondimenti sullo stipendio medio dei laureati in Italia suddivisi per singola facoltà.
Stipendio minimo laureato triennale
Tutti i dati del nostro approfondimento sono tratti dal rapporto AlmaLaurea. Si tratta di un’indagine condotta su 690 mila laureati provenienti da 81 atenei universitari diversi. Come puoi vedere, quindi, il campione è vario e numeroso.
Ecco, gli stipendi medi dei laureati triennali a un anno dal conseguimento del titolo distinti per gruppo disciplinare. Lo studio AlmaLaura tiene conto dei dati riferiti a laureati nel 2019 e nel 2023. Le cifre sono nette mensili:
- Informatica e tecnologie ICT – 1653 euro
- Ingegneria industriale e dell’informazione – 1703 euro
- Economia – 1463 euro
- Architettura e ingegneria civile – 1618 euro
- Giurisprudenza – 1721 euro
- Scienze politiche, comunicazione – 1379 euro
- Lettere e scienze umanistiche – 1365 euro
- Educazione e formazione – 1171 euro
- Area medico-sanitaria e farmaceutica – 1657 euro
Stipendio minimo a 5 anni dal titolo
Lo stipendio minimo di un laureato triennale tende ovviamente ad aumentare a cinque anni dal conseguimento del titolo:
- Informatica e tecnologie ICT – 2075 euro
- Ingegneria industriale e dell’informazione – 1979 euro
- Economia – 1802 euro
- Architettura e ingegneria civile – 1786 euro
- Giurisprudenza – 1742 euro
- Scienze politiche, comunicazione – 1744 euro
- Lettere e scienze umanistiche – 1553 euro
- Educazione e formazione – 1215 euro
- Area medico-sanitaria e farmaceutica – 1856 euro
Come è evidente, le lauree con le retribuzioni migliori sono quelle afferenti alle discipline STEM, vale a dire ingegneria, architettura e informatica. Ottengono buoni stipendi anche i laureati in Scienze motorie. A un anno di distanza dal conseguimento del titolo triennale, infatti, la retribuzione media è pari a 1315 euro mensili netti.
Stipendio minimo laureato magistrale
Conseguire la laurea magistrale conviene. Sei indeciso se fermarti o meno alla triennale? Ebbene, i dati riguardo le retribuzioni potrebbero convincerti a continuare con i due anni della magistrale.
La specializzazione della laurea di secondo livello viene premiata dal mercato con stipendi medi più alti rispetto a quelli percepibili con il titolo triennale.
Qui sotto, i dati sullo stipendio minimo di un laureato magistrale a un anno dal conseguimento del titolo:
- Informatica e tecnologie ICT – 1777 euro (124 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Ingegneria industriale e dell’informazione – 1783 euro (80 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Economia – 1614 euro (151 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Architettura e ingegneria civile – 1497 euro (121 euro in meno rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Area giuridica – 1181 euro (561 euro in meno rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Scienze politiche, comunicazione – 1400 euro (21 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Lettere e scienze umanistiche – 1234 (131 euro in meno rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Educazione e formazione – 1323 euro (152 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Area medico-sanitaria e farmaceutica – 1660 euro (3 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
Stipendio minimo a 5 anni dal titolo
Qui sotto, gli stipendi netti mensili a cinque anni di distanza dal conseguimento del titolo magistrale:
- Informatica e tecnologie ICT – 2220 (145 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Ingegneria industriale e dell’informazione – 2177 euro (198 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Economia – 1972 euro (170 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Architettura e ingegneria civile – 1932 euro (146 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Area giuridica – 1840 euro (119 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Scienze politiche, comunicazione – 1792 euro (48 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Lettere e scienze umanistiche – 1537 euro (16 euro in meno rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Educazione e formazione – 1460 euro (245 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
- Area medico-sanitaria e farmaceutica – 1865 euro (9 euro in più rispetto alla retribuzione netta mensile della triennale)
Fattori che influenzano lo stipendio medio dei laureati
A influenzare le retribuzioni dei laureati italiani sono diversi fattori. Come hai visto, il livello di specializzazione conta molto. Tranne per le facoltà dell’area giuridica o dell’area medico-sanitaria. Come hai potuto notare dalla tabella qui sopra, i laureati magistrali non guadagnano di più di quelli triennali e in alcuni casi guadagnano persino di meno. Questo succede perché le professioni dell’ambito giuridico e medico hanno una crescita retributiva più lenta nel tempo. All’inizio della carriera, i guadagni non sono altissimi, ma poi raggiungono cifre mediamente superiori a quelle delle altre aree didattiche.
In realtà, più qualifiche e titoli specifici si acquisiscono e maggiori saranno gli importi degli stipendi medi. Detto in altri termini, se alla voce formazione del tuo curriculum inserisci master e corsi post-laurea oltre al titolo di laurea, i tuoi datori di lavoro saranno disposti a pagarti di più.
Purtroppo, anche il genere influenza i guadagni. Il gap tra le retribuzioni maschili e quelle femminili non è stato ancora colmato. Le rilevazioni di AlmaLaurea del 2024 sottolineano come lo stipendio minimo di un laureato triennale a un anno dal titolo è del 17,5% più alto di quello delle sue colleghe donne. La percentuale diventa del 13,5% per i laureati di secondo livello.
Il fattore tempo
Il tempo è un altro elemento che fa lievitare le retribuzioni. I lavoratori acquisiscono maggiore esperienza, avanzano di livello e percepiscono stipendi più alti.
Lo stipendio a 10 anni dalla laurea, per esempio, cresce parecchio. Secondo l’ISTAT, infatti, una persona con un’esperienza pari a 5-9 anni lavorativi percepisce una tariffa oraria superiore del 17% rispetto a una persona con un’esperienza inferiore a 5 anni.
Secondo il report ISTAT del 2022, tra l’altro, un giovane under 30 guadagna il 36,4% in meno rispetto a un under 50. Questi dati possono darti l’idea di come cresce lo stipendio medio nel tempo.
Ovviamente, anche sulla crescita influiscono tanti fattori, dall’ambito di specializzazione all’area geografica dell’azienda fino alla differenza tra settore pubblico e privato. Lo stipendio medio di un laureato in economia dopo 10 anni, per esempio, è influenzato tantissimo dal tipo di lavoro. Un broker finanziario può arrivare a 40 mila euro lordi all’anno. Un manager finanziario, invece, può superare i 60 mila euro lordi all’anno.
Ti sei laureato e non sai se tentare la carriera nel settore pubblico o se fare dei colloqui nelle aziende private? Di nuovo AlmaLaurea ti viene in aiuto. A un anno dal titolo, lo stipendio minimo di un laureato triennale nel settore pubblico è del 15,3% più alto di quello di un laureato impiegato nel settore privato. La differenza, invece, va a favore del privato (anche se per poco) nel caso della laurea magistrale.
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