Qual è la differenza tra DSA e BES?

22 Aprile ore 13.17

Non tutti gli alunni hanno le stesse capacità accademiche e le stesse predilezioni a livello di materia di studi, dettate da attitudini, carattere e talento, ma non hanno neanche le stesse capacità di apprendimento e concentrazione.

Molti studenti, infatti, soffrono di disturbi dell’apprendimento, che può portare a diverse difficoltà nello studio e nell’acquisizione di concetti. È importante, quindi, che vengano seguiti sin dal principio e con metodi adeguati da figure professionali specifiche e specializzate.

Nel contesto educativo contemporaneo, l’inclusione scolastica è diventata un pilastro fondamentale per garantire un’istruzione adeguata e personalizzata a ogni singolo alunno. In questo panorama predominano due termini tecnici: DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e BES (bisogni educativi speciali).

Entrambe le categorie riflettono la necessità di approcci educativi individualizzati, ma esistono differenze significative tra i due disturbi, soprattutto nelle strategie di intervento e nelle implicazioni pedagogiche. Questo articolo si propone di esplorare le differenze tra DSA e BES e di fornire una panoramica delle strategie educative di supporto ottimizzate per le rispettive esigenze.

DSA e BES: definizione

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) si riferiscono a un gruppo di disturbi che hanno un impatto su specifiche abilità accademiche e possono indicare disabilità di lettura (dislessia), di scrittura (disgrafia) e di calcolo (discalculia).

Questi disturbi persistono nel tempo. La legislazione italiana, in particolare la Legge 170/2010, stabilisce diritti e metodi di intervento specifici per gli alunni affetti da DSA.

I bisogni educativi speciali (BES), invece, sono una categoria più ampia che comprende non solo i DSA, ma anche le disabilità intellettive e fisiche, i disturbi del comportamento e le difficoltà di apprendimento legate a svantaggi socio-economici, linguistici e culturali. La categoria dei BES introdotta dalla Direttiva ministeriale italiana del 27 dicembre 2012 è un’ampia gamma di bisogni che sottolinea l’importanza di un approccio educativo completo e personalizzato.

DSA e BES: differenze

La differenza principale tra DSA e BES risiede nella natura della disabilità e nella strategia di intervento educativo.

Mentre i DSA si concentrano su disturbi dell’apprendimento specifici e chiaramente definiti, i BES si rivolgono a una gamma più ampia di difficoltà, che possono essere temporanee o contestuali.

I BES comprendono alunni con disabilità fisiche, sensoriali, intellettuali ed emotive, nonché quelli con talenti speciali o eccezionali. Si riferiscono pertanto ad alunni con bisogni educativi speciali.

I DSA comprendono la dislessia (disabilità di lettura), la disgrafia (disabilità di scrittura) e la discalculia (disabilità matematica). Si riferiscono quindi a condizioni neurologiche che impediscono l’acquisizione o l’uso efficace delle abilità di lettura, scrittura e aritmetica, pur avendo un’intelligenza media e adeguate opportunità educative.

DSA e BES: strumenti didattici

Le metodologie per affrontare le difficoltà specifiche di apprendimento spesso includono l’uso di metodi di insegnamento multisensoriali, l’adozione di programmi di intervento mirati, la fornitura di un supporto personalizzato attraverso ausili didattici, la riduzione delle distrazioni nell’ambiente di apprendimento e l’uso di tecnologie assistive come la sintesi vocale e il software di correzione ortografica.

Gli interventi educativi per gli studenti con DSA richiedono un’individualizzazione basata sulla comprensione delle difficoltà specifiche dello studente. Le strategie comprendono:

  • uso di strumenti compensativi: software di lettura, mappe concettuali digitali, strumenti di scrittura facilitata;
  • metodi di insegnamento inclusivi: lezioni multisensoriali, uso di riassunti visivi, insegnamento orale potenziato con ausili visivi;
  • valutazione individualizzata: possibilità di tempi prolungati, esenzione da esercizi particolarmente punitivi, valutazione basata su obiettivi minimi.

Le metodologie per affrontare i bisogni educativi speciali variano molto a seconda delle esigenze specifiche dell’alunno. Tuttavia, spesso includono l’adozione di metodi di insegnamento differenziati, l’uso di materiali adattati, il supporto personalizzato, l’integrazione di tecnologie assistive e l’introduzione di ambienti inclusivi per incoraggiare la partecipazione di tutti gli studenti.

La diversità degli approcci ai BES richiede una maggiore flessibilità e spesso anche un piano educativo individualizzato (PEI) che tenga conto dell’intero profilo dello studente, compresi i fattori socio-emotivi e ambientali.

Quindi occorre prendere in esame:

  • istruzione individualizzata: attività didattiche adattate alle esigenze e alle potenzialità specifiche dello studente, come l’istruzione in piccoli gruppi o individuale;
  • sostegno emotivo e sociale: interventi volti a promuovere l’autostima, le abilità sociali e l’integrazione in classe;
  • cooperazione interdisciplinare: coinvolgimento di specialisti (psicologi, terapisti, assistenti sociali) per un supporto completo.

In sintesi, i bisogni educativi speciali si riferiscono a un’ampia varietà di esigenze educative, mentre le disabilità specifiche di apprendimento sono problemi neurologici specifici che influenzano l’acquisizione di determinate abilità. Le metodologie educative per affrontare entrambi includono l’adattamento dei metodi di insegnamento, l’uso di un supporto individualizzato e l’integrazione di tecnologie assistive, in grado rispondere alle esigenze specifiche degli studenti di ciascuna categoria.

DSA e BES: il ruolo chiave dei docenti

L’efficacia degli interventi educativi per gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e bisogni educativi speciali (BES) dipende in larga misura dalla preparazione e dalla sensibilità degli insegnanti. Infatti, le conoscenze approfondite e gli strumenti appropriati degli educatori consentono loro di identificare i primi segnali di possibili difficoltà di apprendimento e di intervenire con strategie mirate.

Una formazione specifica sui DSA e sui BES consente agli insegnanti di comprendere le sfide specifiche affrontate da questi alunni. Ciò include non solo la capacità di riconoscere le diverse disabilità, ma anche di comprenderne le implicazioni nell’ambiente educativo. La conoscenza delle caratteristiche distintive dei DSA, come la dislessia, la disgrafia e la discalculia, e la consapevolezza dei diversi bisogni nell’ambito dei BES, consente agli insegnanti di adottare approcci didattici più efficaci.

La formazione dovrebbe fornire agli insegnanti una serie di approcci didattici inclusivi in grado di rispondere alle diverse esigenze degli studenti. Ciò include metodologie che rendono l’insegnamento accessibile a tutti, l’uso di tecnologie assistive, la progettazione di materiali didattici inclusivi e la capacità di modificare i metodi di valutazione per garantire equità e correttezza.

Oltre alle competenze tecniche, gli insegnanti devono essere formati per sviluppare ambienti di apprendimento positivi e inclusivi che rispettino la diversità e promuovano un senso di appartenenza per tutti gli studenti. La formazione dovrebbe includere tecniche per gestire le complesse dinamiche di classe, strategie per favorire l’interazione e la cooperazione tra gli alunni e per prevenire e contrastare il bullismo e l’esclusione.

Un altro aspetto importante della formazione degli insegnanti riguarda la capacità di lavorare efficacemente in gruppi interdisciplinari e di collaborare con le famiglie degli alunni. Gli insegnanti devono sviluppare capacità di comunicazione e negoziazione per facilitare un dialogo costruttivo con terapisti, psicologi, assistenti sociali e genitori, al fine di coordinare gli interventi educativi e garantire un approccio olistico al sostegno degli alunni.

Infine, è essenziale considerare la formazione degli insegnanti come un processo continuo piuttosto che come un evento unico. Gli insegnanti hanno quindi bisogno di regolari opportunità di sviluppo professionale per tenersi al passo con le ultime ricerche, le innovazioni educative e le migliori pratiche nel campo dell’educazione inclusiva.

DSA e BES: didattica di sostegno

Le differenze tra DSA e BES nel supporto didattico sottolineano la necessità di approcci educativi flessibili e individualizzati che tengano conto delle caratteristiche di ciascun alunno. La comprensione e l’applicazione di strategie educative mirate possono migliorare significativamente l’esperienza scolastica degli alunni DSA e BES e promuovere l’inclusione e le pari opportunità educative. Impegnarsi in un’educazione inclusiva richiede la collaborazione di insegnanti, professionisti e famiglie e la costante evoluzione dei metodi di insegnamento per rispondere efficacemente ai diversi bisogni di apprendimento.

Investire nella formazione degli insegnanti su DSA e BES non solo migliora direttamente l’esperienza scolastica degli studenti coinvolti, ma arricchisce anche l’ambiente didattico nel suo complesso e promuove i principi di equità, rispetto della diversità e inclusione.