Public speaking: cos’è e come migliorarlo

21 Maggio ore 13.53

Public speaking: cos’è e come migliorarlo

L’abilità di public speaking permette di parlare in pubblico e trasmettere messaggi in maniera efficace. È essenziale nel mondo del lavoro, dove non è solo essenziale possedere conoscenze e competenze tecniche, ma anche saper dimostrare di avere determinate soft skill.

Si tratta di competenze trasversali, caratteristiche personali che possono fare la differenza nella gestione di alcune situazioni e che rappresentano, in molti ambienti, un vero e proprio vantaggio competitivo. Tra queste vi è l’abilità di public speaking, di problem solving, gestione delle emozioni, del tempo e tante altre più o meno rilevanti a seconda del settore di appartenenza.

Le soft skill sono diventate un elemento sempre più rilevante, soprattutto per gli esperti e per gli addetti alle risorse umane, che cercano figure professionali che le abbiano già sviluppate e che sappiano metterle in pratica e sfruttarle per permettere all’azienda o alla realtà per la quale lavorano di ottenere dei vantaggi.

L’importanza di saper parlare in pubblico

La capacità di parlare in pubblico consente ad esempio di trasmettere un messaggio in modo efficace.

L’abilità di comunicare concetti e nozioni chiave è cruciale. Bisogna essere in grado di spiegare una tesi, eliminare la possibilità di dubbi o fraintendimenti e portare i destinatari del messaggio che si vuole trasmettere a compiere determinate azioni.

Saper parlare in pubblico, ad esempio, permette di esprimere le proprie idee in modo chiaro nelle riunioni con i colleghi, di far valere le proprie ragioni e di mostrare il proprio disagio senza causare tensioni quando si presenta un problema. Può anche aiutare a comunicare il valore dell’offerta di prodotti o servizi dell’organizzazione ai clienti e a persuaderli ad acquistare o utilizzare una particolare soluzione.

Il public speaking può essere tradotto come parlare in pubblico o parlare a un pubblico.

Parlare in pubblico significa trasmettere un messaggio dal vivo in una conversazione tra più persone, senza l’uso di strumenti multimediali. L’oratore non si concentra solo su se stesso e su ciò che vuole dire, ma anche su un altro elemento fondamentale: il pubblico, il destinatario del messaggio. Gli oratori devono catturare l’attenzione del pubblico e mantenerla fino alla fine del discorso. Occorre adottare strategie, fare pause, variare i toni e trovare modi per coinvolgere il pubblico ed evitare l’apatia o la noia diffusa.

Le parole sono importanti, ma non sono l’unico elemento importante del parlare in pubblico. I bravi oratori sanno usare il tono di voce, la postura, le pause appropriate ed entrare in empatia con il pubblico.

I bravi oratori possono strutturare i loro discorsi in modo da essere coinvolgenti e persuasivi. Il linguaggio utilizzato deve essere adeguato all’argomento e al tipo di pubblico. In alcuni casi può essere estremamente formale, ma è sempre meglio evitare tecnicismi e linguaggi troppo complicati che potrebbero annoiare o infastidire le persone. Il discorso strutturato deve essere chiaro e non fuorviante, si deve prestare attenzione alla dizione e si deve usare un italiano corretto.

Il pubblico deve essere in grado di capire facilmente ciò che viene detto e l’oratore deve apparire autorevole, preparato e consapevole di ciò che viene esternato. È sempre una buona idea interagire con i destinatari del messaggio e chiedere loro di condividere le proprie esperienze, comunicare le proprie esigenze e porre domande in caso di dubbi.

Ansia e stress sono fattori possibili quando si parla in pubblico. Bisogna imparare a gestirli e a ridurli per evitare blocchi e dimenticanze.

Anche il corpo deve essere controllato. La postura, il movimento e la posizione possono trasmettere messaggi a chi ascolta. Possono mostrare apertura o chiusura all’ascolto, oppure tradire uno stato di eccessiva ansia o insicurezza.

Autostima e comunicazione

L’autostima è essenziale per essere un comunicatore efficace. Parlare in pubblico e avere fiducia in se stessi sono strettamente legati. Essere consapevoli delle proprie capacità e fiduciosi nelle proprie idee e prospettive permette di fornire spiegazioni teoriche e discorsi elaborati senza paura.

Una persona con un’alta autostima può affrontare le sfide con un atteggiamento positivo, individuare e cogliere le opportunità, lanciarsi in nuove avventure, trovare soluzioni innovative ai problemi, mostrarsi più aperta verso il mondo esterno, avere maggiore autonomia ed essere più sicura delle proprie capacità. Questo accade quando il sé ideale e il sé reale coincidono.

Il sé ideale è tutto ciò che la persona vuole essere, desidera essere e fare. Il sé reale è ciò che la persona sente di essere.

Una bassa autostima impedisce alla persona di partecipare e di essere entusiasta di tutti gli aspetti della vita quotidiana. Non è facile fare carriera, parlare in pubblico o mostrare iniziativa. Le persone che non hanno fiducia nelle proprie capacità tendono a delegittimare e non sono in grado di rispondere ai punti di vista opposti o alle obiezioni in modo chiaro.

Se la fiducia influisce sulla capacità di parlare in pubblico, è vero anche il contrario. Riuscire a parlare bene a un pubblico può aumentare la fiducia. È utile anche avere un dialogo positivo con se stessi, elencare le proprie qualità, aumentare l’autocontrollo, evitare aspettative eccessive e ridurre le aspettative.

Comunicazione verbale, para-verbale e non verbale

Avere capacità di parlare in pubblico significa gestire non solo la comunicazione verbale, ma anche quella para-verbale e non verbale. Si tratta di elementi diversi, ma che devono essere considerati e controllati per ottenere il successo desiderato.

La comunicazione verbale si riferisce al linguaggio, alle parole e alla formulazione. Specifica il contenuto del messaggio e l’oratore trasmette ciò che vuole dire attraverso il discorso.

La comunicazione parabolica non riguarda il contenuto, ma il modo in cui viene riportato e comunicato. Permette a chi ascolta di percepire il vero significato di ciò che l’oratore sta cercando di dire. Si tratta di elementi espressivi come voce, pause, punteggiatura, volume, ritmo, tono e timbro.

Espressioni sonore come il riso, il silenzio, i fischi, i sospiri e i colpi di tosse possono essere efficaci per catturare l’attenzione dell’uditorio, ma, se non controllate, possono trasmettere tensione e ansia nel pubblico e nella persona che comunica con lui.

La voce può trasmettere il proprio stato d’animo (calma, ansia, tranquillità), avvicinare le persone più distanti, creare situazioni emotivamente intime, mostrare invadenza o arroganza, far sentire le persone a proprio agio o a disagio.

Per imparare a gestire la comunicazione para-verbale, è possibile carpirne i segreti osservando il comportamento degli oratori più abili, analizzando la propria comunicazione, imparando dai propri errori ed esercitandosi.

La comunicazione non verbale riguarda tutto ciò che è escluso dal linguaggio semantico, come le espressioni facciali, i gesti e la postura. Comprende anche la prossimità, cioè la gestione dello spazio e della distanza fisica dall’interlocutore.

Le espressioni non verbali possono trasmettere un senso di chiusura verso l’interlocutore, ad esempio incrociando braccia e gambe o cercando di ascoltare con mente aperta. Il contatto visivo e i gesti possono dire molto sullo stato emotivo dell’oratore. Il sorriso permette di stabilire una connessione empatica con il pubblico.

Regole d’oro per parlare in pubblico

Parlare con successo a un pubblico richiede preparazione. Anche se si è un oratore esperto, l’improvvisazione è sconsigliata. I discorsi devono essere scritti con largo anticipo e letti e rivisti più volte.

Provate il vostro discorso da soli e, in alcuni casi, registratelo e riascoltatelo. Può anche essere utile riascoltarlo davanti a uno specchio, in modo da poter intervenire sulla propria comunicazione non verbale.

Conoscere il pubblico è necessario per capire quale linguaggio usare e come coinvolgerlo. I discorsi non devono essere troppo lunghi e devono andare dritti al punto per evitare cali di attenzione. Se ci sono domande o obiezioni, devono essere anticipate o permesse.

I due attori principali della comunicazione sono l’oratore e l’ascoltatore. Il pubblico deve partecipare attivamente, creare un dialogo e porre domande. È importante fare attenzione ai segnali di noia e scetticismo.

Come catturare l’attenzione del pubblico

Si può anche ricorrere alla sequenza Monroe, una tecnica in cinque fasi che consiste nel catturare l’attenzione del pubblico, definire un bisogno, soddisfare un bisogno, immaginare una soluzione e concludere con un invito all’azione.

Da considerare che una respirazione corretta migliora la concentrazione. Rende più facile affrontare un discorso senza vuoti di memoria, momenti di scarsa chiarezza o altre difficoltà di comunicazione.

La respirazione diaframmatica permette di inspirare più aria, migliora la postura, favorisce la conversazione, rende la voce più chiara e nitida e aiuta a sciogliere le tensioni.

Essere un buon oratore non è facile. Non basta essere espansivi e socievoli; bisogna essere abili nel linguaggio, nelle emozioni, nelle capacità interpersonali e di leadership.

Nella prima fase della sequenza Monroe è necessario catturare l’attenzione del pubblico. Questo può essere ottenuto incorporando umorismo, raccontando barzellette o cercando di sorprendere il pubblico presentando risultati inaspettati, come statistiche o risultati di sondaggi.

Il secondo passo va al cuore del problema. È necessario chiarire la necessità e le criticità, convincere le persone della loro esistenza e mostrare come le conseguenze si ripercuoteranno su tutti. Si cerca di suscitare preoccupazione e paura. Poi, nella terza fase, si propongono le soluzioni.

Nella quarta fase, l’oratore mostra come sarebbe il futuro se tutti adottassero la soluzione proposta, sottolineandone i vantaggi e cercando di dissipare eventuali dubbi.

Come eliminare l’ansia di parlare in pubblico

Se il pubblico inizia a mostrare segni di distrazione, il silenzio e i cambiamenti nel tono di voce possono aiutare a mantenere l’attenzione. La fiducia in se stessi gioca un ruolo importante. Le persone sicure di sé possono parlare efficacemente in pubblico, anche in situazioni di tensione. Chi non ha fiducia nelle proprie capacità ha difficoltà a far valere le proprie idee e tende a rimandare a terzi.

Essere preparati, competenti e padroneggiare l’argomento non è sufficiente per tenere un discorso calmo ed efficace davanti a un pubblico. La paura di affrontare il pubblico e di essere criticati può rendere difficile anche per la persona più sicura di sé tenere un discorso senza perdere la concentrazione, diventare agitata o ansiosa.

Per evitare di essere disturbati da ansia e paura, seguite semplici regole che favoriscano il rilassamento.

Gli oratori, anche quelli più esperti, si prendono del tempo per studiare lo spazio e l’ambiente in cui stanno tenendo il discorso e cercano di individuare tutti gli aspetti che trasmettono sicurezza. Devono imparare a controllare la respirazione per avere un suono più nitido, alleviare la tensione e migliorare la postura.

Preparare un discorso e ripeterlo più volte, anche poco prima della presentazione, è un buon modo per ridurre la paura di fallire. Se tra il pubblico c’è una persona amica, avrete qualcuno a cui rivolgervi se avete bisogno di aiuto durante il discorso.

Potete anche utilizzare delle diapositive o altro materiale di supporto da mostrare al pubblico. Invece di nascondere le emozioni, imparate a controllarle e a comunicare in modo controllato. Riconoscendo le proprie emozioni, gli ascoltatori possono entrare in empatia con l’oratore.

Per ottenere i risultati desiderati, è importante superare i propri limiti. Suscitate emozioni raccontando aneddoti ed episodi. Catturate l’attenzione del pubblico e aumentate la sua curiosità facendo pause e cambiando il tono di voce. L’interazione è essenziale. I bravi oratori riescono a coinvolgere il pubblico e a metterlo a proprio agio, ponendo domande, riferendosi a esperienze personali o presentando idee inedite.

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