Come funziona il metodo Kaizen applicato allo studio?
14 Novembre ore 11.40
Hai digitato metodo Kaizen esempio? Se sei curioso di capirne di più su questa tecnica di miglioramento giapponese, sei nel posto giusto.
Il metodo Kaizen è una strategia nata per migliorare le performance aziendali. I risultati ottenibili, però, sono così positivi che si può sperimentare anche nella vita quotidiana.
Se sei uno studente e il tuo rendimento scolastico/universitario è basso, puoi adottare il Kaizen per dare una nuova rotta al tuo percorso di studi. Il concetto base di questo metodo è il miglioramento costante attraverso piccoli cambiamenti quotidiani. Per approfondire meglio e avere la tua risposta alla domanda “metodo Kaizen un esempio?”, devi leggere tutta la guida qui di seguito.
Metodo Kaizen e Toyota: alle origini della strategia
Kaizen è una parola composta, costituita dai due termini giapponesi kai-cambiamento e zen-bene. Kaizen, dunque, significa cambiamento verso il bene. Si può cioè tradurre come miglioramento.
Questo metodo ha origine nel dopoguerra. Il Giappone doveva ricostruire la propria economia e le aziende avevano bisogno di una spinta verso la crescita. I giapponesi così guardarono a occidente e scelsero di adottare le strategie di un ingegnere americano, W. E. Deming. Quest’ultimo era il fondatore del metodo plan-do-check-act. Secondo Deming, il cambiamento derivava dalla pianificazione e dall’azione continua, accompagnata dal controllo costante delle azioni messe in atto.
A questo punto della storia entra in ballo il legame metodo Kaizen-Toyota. I giapponesi, infatti, fecero propri i concetti di Deming adattandoli alla loro filosofia di vita. Per lo sviluppo del Kaizen furono fondamentali un ingegnere della Toyota e un economista. A quest’ultimo, Masaaki Imai, si deve il libro Kaizen: The key to Japan’s Competitive Success, pubblicato nel 1968.
Il Kaizen nella vita quotidiana
Il pilastro della filosofia Zaiken è il seguente: introduci dei cambiamenti nella tua vita ogni giorno. Cosa significa? Per poter aspirare a un miglioramento costante i cambiamenti non devono essere drastici.
Per i giapponesi il cambiamento è una sorta di micro cambiamento. Questa è una delle principali differenze con la filosofia di vita occidentale. Per gli occidentali cambiamento significa macro obiettivo, svolta cruciale, salto di 360 gradi. La raggiungibilità del cambiamento all’occidentale è molto più complessa, fattore che genera frustrazione.
Secondo il metodo Kaizen, invece, il miglioramento si misura sulla base di piccole novità positive introdotte nella routine quotidiana. É arrivato il momento di rispondere alla domanda iniziale “metodo Kaizen un esempio?”. Immagina di essere una persona in sovrappeso e di voler perdere qualche chilo. Se adottassi la filosofia occidentale, inizieresti con una dieta ferrea e con tanta attività fisica (che magari non hai mai fatto).
Se scegliessi il metodo Kaizen, invece, inizieresti un po’ alla volta. Potresti, per esempio, partire dall’introdurre una merenda più sana a base di frutta al posto delle merendine. Dopo la prima settimana, potresti ridurre la porzione di pasta giornaliera e così via.
I pilastri del metodo
Il metodo Kaizen applicato al settore industriale si basa sui seguenti cinque pilastri, detti cinque S:
- sgomberare – si tratta del primo passo che consiste nell’analizzare la situazione e capire cosa funziona e cosa va eliminato
- sistemare – dopo aver stabilito cosa tenere e quali strumenti aziendali preservare, si passa all’organizzazione. In altre parole, si pianifica con l’obiettivo di ottenere un miglioramento delle performance
- splendere – questa fase si basa sull’efficientamento del modello messo in atto. Cosa significa? Ogni operaio coinvolto è responsabile della propria postazione e della risoluzione di eventuali problemi
- standardizzare – questa quarta fase prevede la definizione di uno standard, passaggio fondamentale per poter iniziare un processo di miglioramento
- sostenere – la quinta e ultima fase è quella del monitoraggio del lavoro. La dirigenza cioè aiuta i singoli dipendenti ad allineare i propri obietti a quelli aziendali
Come applicare il metodo Kaizen allo studio
Per applicare il metodo Kaizen allo studio devi seguire le cinque S. Inizia dallo sgomberare.
Passo 1: Esamina il tuo metodo
Analizza la tua strategia di studio e i risultati ottenuti e cerca di capire cosa è positivo e cosa è negativo.
Studi sottolineando e riassumendo i concetti per iscritto e poi ripeti solo alla fine del testo, ma ti sei reso conto che il rendimento è basso e questo metodo ti appesantisce? Allora elimina la ripetizione generale finale.
Al termine di ogni sessione di studio quotidiana, ripeti brevemente quello che hai imparato e ripetilo di nuovo il giorno dopo. Procedi in questo modo e vedrai che la memorizzazione migliora e non c’è bisogno del mega ripasso finale. Puoi tenere, invece, i riassunti come traccia di riferimento per le ripetizioni.
Passo 2: sistema il metodo di studio
Il secondo passo è sistemare. Hai deciso di introdurre questo piccolo cambiamento delle ripetizioni quotidiane? Allora devi organizzare lo studio. Dovendo fare un piccolo ripasso ogni giorno, devi prevedere un po’ di tempo per questa fase. Se ti programmi ogni giorno cosa e quanto studiare, dovrai rivedere i tuoi piani in modo da gestire bene i tempi.
Passo 3: impegnati ad applicare il cambiamento
Passiamo alla terza fase. Cosa significa per te mettere in atto il terzo passaggio del metodo Kaizen splendere? Significa impegnarti ad adottare il cambiamento introdotto. Essendo abituato a un certo metodo di studio, potrebbe capitare che ritorni quasi automaticamente alla vecchia modalità.
In questo modo, però, non potrai verificare la positività del cambiamento introdotto. Dovrai cioè essere la sentinella di te stesso e impegnarti ogni giorno a testare il nuovo metodo.
Passo 4: fissa la meta da raggiungere
Per verificare la positività del nuovo metodo di studio devi standardizzare. Dovrai cioè fissare un obiettivo. Hai deciso di modificare la tua strategia perché non riuscivi a rispettare i tempi e ti costringevi alle classiche immersioni di studio intenso prima dell’esame? Allora, il tuo nuovo standard deve prevedere un tot di pagine al giorno (incluso studio e ripetizione), in modo da evitare le nottatacce e arrivare meno teso all’esame. Se questo è il tuo macro obiettivo, devi standardizzare la nuova organizzazione dello studio per raggiungerlo.
Passo 5: monitora lo studio ogni giorno
Sei arrivato all’ultima S del metodo Kaizen: sostenere. Alla fine di ogni sessione di studio quotidiana, verifica se hai fatto quanto previsto. Devi monitorare costantemente i tuoi risultati in vista del tuo obiettivo finale.
Se ti accorgi che non stai rispettando la tabella di marcia, apporta qualche altro piccolo cambiamento. Ti sei resi conto che ripetendo alla fine di ogni sessione di studio e all’inizio di quella del giorno dopo, i riassunti non sono così necessari e ti portano via solo tempo? Allora, potresti sostituirli con una semplice mappa mentale. Eviti di scrivere tanto, ma tieni comunque una traccia scritta che aiuta la memoria.
I vantaggi del metodo Kaizen
Dopo aver risposto alla domanda “metodo Kaizen un esempio?”, è importante parlare dei vantaggi di questa strategia.
Il primo risultato immediato è una riduzione dello stress. Aggiungere la ripetizione, sostituire il riassunto con la mappa mentale sono dei piccoli cambiamenti progressivi. Non dovrai stravolgere tutto il tuo metodo e potrai verificare passo passo i risultati dei cambiamenti apportati.
In questo modo non sei travolto dall’ansia perché devi cambiare completamente la tua modalità di studio. Non solo, puoi verificare giorno dopo giorno i miglioramenti ottenuti, cosa che aumenta l’autostima e la motivazione. Risultato? Studi meglio, migliori piano piano il tuo metodo e ti senti più rilassato.
La gradualità del cambiamento è molto importante, perché ti permette di abituarti lentamente. Non ti sentirai così schiacciato da troppe aspettative e procederai con più calma.
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