Cosa fa un instructional designer e come diventarlo
16 Giugno ore 17.05

Instructional designer cosa fa? Forse, questa figura professionale diventa più chiara utilizzando la denominazione in italiano. Si tratta, infatti, del progettista della formazione.
Detto in poche parole, l’instructional designer è il professionista che si occupa della progettazione dei corsi di formazione, sia in presenza che da remoto.
Negli ultimi anni, probabilmente, il lavoro di questo professionista è diventato soprattutto da remoto. Cosa significa? La maggior parte dei corsi progettati è in modalità e-learning.
Al di là di questo aspetto, però, il progettista della formazione è una figura sempre più richiesta, perché il concetto di formazione permanente (lifelong learning) ha reso i corsi di aggiornamento e approfondimento una necessità per tantissimi settori professionali. Il lavoro cioè è aumentato e il progettista è diventato una figura con tante opportunità di occupazione.
Instructional designer: cosa fa?
Instructional designer cosa fa? E instructional designer cosa è? Queste sono le due domande più frequenti riguardo questo professionista.
Nello specifico, un progettista della formazione si occupa di diverse mansioni. Le trovi elencate tutte qui sotto, punto per punto.
Analizza i fabbisogni educativi
L’instructional designer può lavorare per aziende private, scuole, enti di formazione, società di consulenza, ministeri e centri territoriali permanenti (CTP). Questi ultimi, per esempio, si occupano di organizzare i percorsi di formazione per gli adulti.
Ognuno di questi “datori di lavoro” ha le proprie esigenze in materie di formazione. I fabbisogni educativi cioè sono diversi in base alla realtà di riferimento. La prima fase del lavoro di un instructional designer consiste in un processo di analisi, durante il quale individua i destinatari del corso, verifica le loro competenze, analizza le competenze richieste dal mondo del lavoro e traduce il fabbisogno del mercato in corsi di formazione costruiti su misura dei destinatari individuati.
Mette a punto il progetto formativo
Dopo la fase di analisi, c’è quella di elaborazione del progetto educativo. L’instructional designer stabilisce cioè gli obiettivi formativi, seleziona la modalità didattica più adatta e valuta la fattibilità operativa (ricerca docenti, aule, disponibilità di strumenti digitali ecc.). Ovviamente, la progettazione di un corso deve tenere conto anche del budget disponibile.
Il progettista, infatti, non potrebbe elaborare i suoi percorsi senza verificarne sempre la realizzabilità dal punto di vista economico. Se poi i corsi devono ricevere un finanziamento pubblico, si occupa anche di tutta fase di partecipazione ai bandi. É cioè l’instructional designer a seguire la presentazione del progetto per l’ente che deve elargire i fondi.
Gestisce la realizzazione pratica del progetto formativo
La risposta alla domanda “instructional designer cosa fa?” non sarebbe completa senza l’aggiunta di una serie di mansioni pratiche. Il progettista, infatti, non si limita a elaborare un percorso formativo, ma si preoccupa anche di garantirne la realizzazione dal punto di vista pratico.
Cosa significa? Individua i docenti e ne fissa le mansioni, definisce i tempi di svolgimento, cura gli aspetti logistici e amministrativi e si occupa della supervisione della promozione.
Nel caso poi di corsi di formazione e-learning, individua la piattaforma da utilizzare, definisce i materiali didattici, seleziona la modalità comunicativa tra formatori e studenti e così via.
Come diventare instructional designer: i requisiti
Dopo aver letto la risposta alla domanda su cosa fa l’instructional designer, ora avrai le idee più chiare su questo professionista. Come avrai intuito, si tratta di una figura a cui vengono richieste diverse competenze tecniche e notevoli competenze trasversali. Cosa significa? Un bravo progettista della formazione, per esempio, deve avere soft skill come la capacità di lavorare in team, la propensione a lavorare per obiettivi, l’empatia e ottime qualità organizzative.
Per quanto riguarda la preparazione più tecnica, invece, all’instructional designer vengono richieste le seguenti conoscenze:
- Elementi di psicologia
- Pedagogia
- Metodologie per la formazione di bambini, ragazzi e adulti
- Padronanza dei metodi di rilevazione dei bisogni formativi e professionali
- Metodologie di pianificazione formativa
- Tecniche di progettazione formativa
- Infarinatura legale in materia di formazione professionale e lavoro
- Conoscenza dei principali strumenti per la didattica digitale e-learning
Cosa studiare per diventare instructional designer?
Come diventare instructional designer? Al momento, non esiste un percorso formativo su misura per questo professionista. Le competenze elencate nel paragrafo qui sopra, però, evidenziano come una laurea in scienze dell’educazione e della formazione potrebbe essere il titolo più indicato. In realtà, la laurea magistrale in Scienze pedagogiche LM-85 è quella che garantisce l’acquisizione di tutte le competenze necessarie per svolgere questa professione.
L’Università Niccolò Cusano propone due corsi molto indicati:
- Scienze Pedagogiche (LM-85) – curriculum Esperto e Coordinatore dei Servizi educativi territoriali
- Scienze Pedagogiche (LM-85) – curriculum Esperto e Coordinatore dei Servizi educativi per l’infanzia
La laurea magistrale con curriculum Esperto e Coordinatore dei Servizi educativi territoriali, per esempio, propone un piano di studi molto interessante. Le materie sono ideali per prepararti a lavorare come progettista della formazione. Studierai, infatti, Teorie e modelli dei processi educativi, Ricerca educativa e analisi dei dati C.A., Psicologia dei processi cognitivi ed emozionali, Progettazione e modelli di valutazione dei servizi educativi per le comunità, Pedagogia di comunità e modelli di formazione degli adulti nei contesti multietnici e multiculturali, Didattica e neuroscienze e non solo.
Ovviamente, la laurea non basta. Un buon instructional designer si aggiorna di continuo. Ha bisogno, infatti, di conoscere tutte le ultime tendenze della didattica e di padroneggiare i nuovi strumenti. E chi meglio di un progettista della formazione può decidere quali corsi seguire per aggiornarsi?!
Libera professione o dipendente
Un instructional designer può lavorare come dipendente o come libero professionista. Di solito, le società di consulenza e i centri di formazione offrono lavori come dipendente. Scuole ed enti locali, invece, potrebbero proporre delle consulenze. In quest’ultimo caso cioè, il progettista si occupa per i clienti di singoli percorsi di formazione.
Ovviamente, il lavoro è molto diverso a seconda dei destinatari. Di solito, infatti, gli instructional designer scelgono di specializzarsi in un ambito preciso. Cosa significa? I progettisti che si occupano di scuola non gestiscono i corsi di formazione professionale per le aziende, e viceversa. Prima di intraprendere questa professione dovrai cioè decidere di quale settore vuoi occuparti. Preferisci la scuola e gli allievi in età scolare oppure ti piacerebbe di più lavorare con gli adulti e progettare corsi di aggiornamento e formazione professionale per le aziende?
Instructional designer: stipendio
Prima di decidere di intraprendere un percorso per lavorare in un dato ambito, non bisogna analizzare solo la figura professionale. Non basta cioè scoprire le risposte alla domanda “instructional designer: cosa fa?”. Ci sono molti aspetti da considerare. Oltre alle mansioni, alle competenze e alle modalità lavorative, è bene sondare anche l’aspetto economico.
Quanto guadagna cioè in Italia un progettista della formazione? Lo stipendio annuo lordo di questo professionista si aggira tra i 25 mila euro e i 42 mila euro. Ovviamente, le oscillazioni dipendono da numerosi fattori, tra cui l’anzianità professionale, l’ente per cui lavora, l’area geografica e così via.
Oggi, l’instructional designer ha offerte di lavoro molto disparate. É possibile cioè trovare impiego presso le università pubbliche e private, gli istituti di recupero degli anni scolastici, gli enti di formazione e-learning, le compagnie private, le società di selezione e formazione del personale, le agenzie del lavoro e non solo. Molte proposte, per esempio, sono legate anche all’ambito europeo. É più facile trovare lavoro quando si è in grado di offrire una competenza per la partecipazione ai bandi promossi dalla Comunità Europea.
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