Gruppi di studio: come e perché possono aiutarti
04 Ottobre ore 18.11
I gruppi di studio sono utili? Sì, indubbiamente. Non è vero che lo studio deve essere solitario, o meglio ci sono delle fasi che prevedono l’apprendimento in solitudine e delle fasi più adatte allo studio in gruppo.
Ripasso, simulazione dell’esame orale, batterie di quiz e svolgimento di esercizi, per esempio, sono tutti momenti che risultano più positivi in gruppo. É chiaro che la prima fase di acquisizione delle nozioni, invece, va fatta da soli. Si tratta, però, solo di uno degli step della preparazione di un esame che, tra l’altro, dovrebbe prevedere anche un ambiente silenzioso e ordinato, in modo da aumentare la concentrazione.
I gruppi di studio, quindi, sono sempre e comunque positivi? No, dipende dalla loro composizione e dalla modalità adottata per lavorare insieme. In altre parole, un gruppo funziona quando si scelgono con cura i componenti e quando si stabilisce con esattezza come precedere. In caso di gruppi disordinati e lasciati allo sbaraglio, lo studio ne risente per forza di cose in maniera negativa.
Studiare in gruppo: tutti i vantaggi
Quali sono gli aspetti positivi di studiare in gruppo? Il primo è sicuramente la completezza della preparazione. Capita a tutti di perdere per strada alcune nozioni, di essere distratti durante una lezione e di non prendere appunti precisi o di aver dato minore importante a un dato argomento. Il confronto con altri studenti consente di riempire i buchi e di recuperare una serie di informazioni che altrimenti andrebbero perse e potrebbero pregiudicare il risultato dell’esame.
Un altro vantaggio da non sottovalutare assolutamente è il feedback sulla preparazione. Giudicarsi da soli è molto difficile. Prima di un esame si è sempre assaliti dal dubbio sulla propria preparazione: so tutto? Posso presentarmi senza timore di prendere a stento un 20? Ancora una volta il confronto con gli altri aiuta. É molto più semplice, infatti, giudicare il proprio livello di preparazione confrontandola con quella degli altri. E in caso di livello inferiore a quello sperato, è possibile correre ai ripari e ampliare o approfondire in modo da essere sicuri di superare la prova. Gli ultimi due vantaggi sono fondamentali:
Motivazione
I gruppi di studio sono molto stimolanti e aiutano a non scoraggiarsi e a tenere sempre alto il livello di concentrazione. Darsi appuntamento e studiare insieme, infatti, consente di superare più facilmente i classici momenti di scoraggiamento o di mancanza di mordente, tutti quei momenti cioè in cui si è indotti a chiudere i libri e a fare altro.
Supporto alla comprensione
Capita a tutti di non avere ben chiara una nozione o di fare confusione con dei concetti. In questi casi studiare in gruppo è davvero un’ottima strategia, perché ci sarà sempre qualcuno che ha capito proprio quel passaggio e riesce a chiarirlo nella maniera giusta, eliminando così eventuali dubbi e incomprensioni.
Gruppo di studio: come organizzarlo
L’organizzazione dei gruppi di studio è fondamentale. Bisogna scegliere le persone giuste. Questo significa che non si può comporre un gruppo usando come unico metro di valutazione la simpatia e l’amicizia. L’armonia tra i componenti è importante, ma questa si ottiene anche tra persone che non si sentono in sintonia tale da essere amici. É importante considerare i membri del gruppo come dei colleghi che condividono un obiettivo comune: prepararsi per superare un esame.
Per funzionare davvero un gruppo deve essere composto da persone motivate, affidabili, studiose e dotate di spirito di collaborazione. Meglio ancora se i componenti condividono anche la situazione personale e il metodo di studio. Cosa significa? Se il gruppo è troppo eterogeneo, vale a dire costituito da studenti lavoratori e da studenti a tempo pieno, l’organizzazione diventa macchinosa e pesante. É sicuramente più funzionale un gruppo costituito solo da studenti lavoratori o solo da studenti a tempo pieno. Orari, modalità e problemi coincideranno meglio tra i componenti appartenenti alla stessa categoria e la gestione risulterà semplificata.
Il metodo di studio poi è fondamentale. Bisogna adottare tutti lo stesso metodo, altrimenti si perderà troppo tempo e si disperderanno i vantaggi dello studio di gruppo. Un esempio pratico? Se ci si dà appuntamento per svolgere una serie di esercizi e si decide di suddividerli in step, affidando a ognuno la risoluzione di un passaggio, non ci possono essere dei membri che vogliono fare l’esercizio nella sua interezza. In questo modo si crea solo una inutile confusione.
Prima di avviare il gruppo di studio, dunque, bisogna concordare insieme il metodo da utilizzare durante gli appuntamenti. Le persone che non sono d’accordo con la maggioranza dovrebbero, semplicemente, cambiare gruppo in modo da non far perdere tempo e da non perdere tempo loro stesse.
Gruppi di studio: quali materie prediligere
Non tutte le materie sono facilitate dallo studio di gruppo. Quali sono quindi le facoltà i cui studenti traggono maggiore vantaggio dalla preparazione in compagnia? Sicuramente, tutte le facoltà tecniche come ingegneria, matematica, statistica, informatica e così via. Si tratta, infatti, di materie che prevedono esercizi, test pratici, quiz che si preparano molto meglio in gruppo.
Questo non significa, però, che materie meno tecniche e meno nozionistiche non possano essere acquisite meglio grazie al confronto con i colleghi di studio. La differenza, in realtà, è nella fase in cui si può studiare con gli altri. Facoltà come filosofia, lettere, psicologia, scienze politiche, per esempio, prediligono lo studio di gruppo nella fase di ripasso e di simulazione dell’esame orale. Cosa c’è di meglio, infatti, di provare letteralmente l’esame scambiandosi i ruoli di studente e professore?
Non solo, queste materie favoriscono anche l’adozione del metodo di studio denominato teach to learn. Durante le sedute di gruppo, infatti, si può decidere di ripassare suddividendosi gli argomenti e ripetendoli ad alta voce. Non si tratta, però, di una semplice ripetizione perché bisogna calarsi nei panni del professore che spiega alla classe. In questo modo, si ha il vantaggio di rielaborare un argomento in modo da renderlo accessibile a tutti. Porsi nella posizione di “chi spiega” aiuta a fare propria una determinata materia, senza ripeterla a pappagallo. Per spiegare bisogna padroneggiare bene la materia e, quindi, è necessario aggiungere esempi, usare metafore e personalizzare l’esposizione, con il conseguente grande vantaggio di imprimersi gli argomenti ancora meglio nella memoria.
Come gestire lo studio di gruppo
Da quante persone deve essere composto un gruppo per funzionare davvero bene? Due persone sono troppo poche, anche perché le dinamiche in una coppia di studio sono troppo dirette e personali e finiscono per essere poco funzionali alla preparazione dell’esame.
In linea di massima, i gruppi non dovrebbero superare i 4/5 componenti. Si tratta del numero giusto per usufruire di tutti quei vantaggi elencati nel paragrafo più sopra.
La cosa più difficile nella gestione dei gruppi di studio è il rischio perdita di tempo. Bisogna sì concedersi delle pause, ma si deve anche organizzare bene il tempo a disposizione, perché altrimenti si finisce per passare con estrema facilità dallo studio alle semplici chiacchiere.
Per evitare questo rischio è bene gestire gli appuntamenti dandosi dei compiti prima di incontrarsi. Tutti devono avere il loro compito da svolgere in modo da non creare quei pericolosi vuoti, che inducono i membri in pausa a chiacchierare e a perdere la concentrazione. É importante cioè che tutti i componenti abbiano un ruolo attivo. E proprio per questo motivo il gruppo non può essere troppo allargato, altrimenti i tempi morti e la confusione aumenteranno esponenzialmente.
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