La guida completa all’esonero universitario

12 Ottobre ore 13.48

La guida completa all’esonero universitario

L’esonero universitario è un modo per scandire l’avanzamento nello studio e verificare la preparazione degli studenti prima della verifica finale. In pratica è un esame intermedio.
L’esonero piace agli studenti e alle studentesse, e quando viene proposto di solito riscontra sempre un enorme riposta positiva.
Non è detto che sia la soluzione adatta a tutti, che a tutte le tipologie di studenti o a tutti i percorsi sia applicabile nello stesso modo. A volte può rivelarsi un bel problema, specialmente se si incastra all’interno di una sessione di esami bella importante.
In questo articolo esamineremo più da vicino le caratteristiche degli esoneri universitari, i pro e i contro e le cose da fare per gestirli al meglio e renderli davvero strumenti efficaci per ottimizzare lo studio universitario.

Cos’è l’esonero

Partiamo dalle origini, dalla domanda fondativa. Cos’è l’esonero? Per esonero universitario si intende un esame parziale, ovvero la verifica su una parte della preparazione completa, che poi non verrà nuovamente richiesta durante l’esame finale, quando il voto verrà verbalizzato.
Dovrebbe essere abbastanza semplice immaginarlo e capire di cosa stiamo parlando. Ma gli esami pratici aiutano sempre, quindi eccone uno. Stai frequentando il corso di storia e sai che prima o poi, durante la sessione di esami, ti troverai ad affrontare un l’esame. Durante le lezioni, quindi prima il corso termini ufficialmente il professore o la professoressa comunica che darà la possibilità a chi vuole di fare una verifica preliminare, di solito scritta, soltanto su una parte del programma.
Di solito questa modalità viene utilizzata per affrontare la parte manualistica prima dell’esame. Quindi il programma di storia che andrai a preparare per l’esonero è il manuale di storia, mentre all’esame ti verrà chiesto di conoscere soprattuto la parte su specifici argomenti sui cui era incentrato il corso, ad esempio colonialismo, prima guerra mondiale, o altro.
Ecco le caratteristiche principali degli esoneri:

  • Vengono di solito svolti prima della sessione, ovvero durante il periodo delle lezioni
  • Il voto che si otterrà andrà a far media ponderata con il voto finale
  • Di solito le parti del programma che si studiano per l’esonero non vengono chieste di nuovo all’esame (ma non è sempre vero)
  • Andare male all’esonero ti obbligherà a sostenere l’esame per intero

In questi punti ritroviamo vantaggi e svantaggi. Come hai potuto leggere non è sempre vera la regola che dice che la parte di programma “esonerata” non farà mai parte del programma dell’esame finale. Può capitare, a seconda dei professori e della tipologia di corso, che qualche domanda anche sul programma dell’esonero emerga nuovamente nel rush finale. Però, se sei uno studente con una buona memoria, di certo quelle cose – seppur studiate mesi prima – non saranno finite del tutto nel dimenticatoio. Ma è comunque un punto da tenere a mente, p sempre preferibile, anche se velocemente, ripassare tutto prima dell’esame ultimo.
Un altro aspetto da non trascurare è la possibilità di un esito negativo dell’esonero. Quando non si riesce a passarlo si è costretti a recuperare tutto alla fine, e quindi si perdono sostanzialmente i vantaggi dell’esonero.

Esonero universitario: cosa c’è da sapere

Abbiamo detto che l’esonero è scritto, soprattutto. Andando a verificare i dati confermano questo assunto. Ma esistono anche altre tipologie di esami, come:

  • orali
  • project work
  • esami ibridi

Anche se le modalità di svolgimento sono diverse il ragionamento è sempre lo stesso.
Ma veniamo anche ad altre riflessioni che riguardano le modalità di esame, e le valutazioni da fare per capire se conviene fare l’esonero o no. C’è chi sostiene, e lo sostiene fortemente che siamo meglio non farli. Perché?
I motivi della contrarietà a questa pratica sono diversi e si basano su alcune domande che servono da spunto allo studente:

  • Quanto tempo hai a disposizione per studiarlo?
  • Stai preparando degli altri esami nel mentre?
  • Quanto tempo ti può portare via?
  • I benefici che otterrai all’esame giustificano il tempo che investirai studiando?
  • Studiare per l’esonero può pregiudicare di molto la preparazione dei tuoi esami futuri? E delle lezioni che stai frequentando?

Quello che si cerca di far capire agli studenti è che spesso l’esonero sembra soltanto una cosa positiva, ma non è così. Spesso si palesa nei momenti peggiori, durante le lezioni e quando magari si stanno già affrontando altre materie, con programmi d’esame corposi, che non prevedono esoneri.
In effetti fare delle valutazioni più attente e non buttarsi subito a capofitto sulla prenotazione di un esonero serve a darsi il tempo di capire se non può trasformarsi all’improvviso in un’ulteriore incombenza da gestire.

Quanto tempo dedicare allo studio di un esonero?

Quantificare il tempo di studio non è mai facile, soprattutto se non si conoscono i termini della questione e le modalità di studio di una persona. Ci sono molte variabili in gioco, ma alcune sono più prevedibili di altre. Ovviamente se l’esonero richiede lo studio di una gran quantità di pagine o di materiale sarà senz’altro più lungo da studiare di un esonero in cui viene richiesta la conoscenza di una breve dispensa.
Per capire come organizzare lo studio bisogna osservare il proprio calendario di scadenze, se manca poco tempo lo studio sarà concentrato, compatto, quotidiano e per diverse ore di fila. Se la scadenza è a lungo termine è possibile dilatare l’impegno a poche ore qualche volta a settimana.
Consigliamo sempre di aver un calendario di scadenze universitarie ben aggiornato, di sapere per tempo quali sono i programmi di studio e di essere realistici nello scandire l’impegno in termini di ore e giorni, un impegno che deve essere scritto nero su bianco.
Chi fa gli esoneri universitari di solito li sceglie perché preferisce diluire lo studio, e di conseguenza perseguire questa strategia non lasciando al caso la pianificazione è doveroso.
Se invece sei uno studente dell’ultimo minuto, e ti piace preparare gli esami a ridosso delle scadenze forse l’esonero non fa per te.
Non esista una regola che stabilisca definitivamente se è meglio fare gli esoneri o no, devi tenere in debita considerazione le tue necessità e regolarti di conseguenza. D’altronde proprio questo significa studiare all’università, avere a che fare con l’autonomia e l’indipendenza e anche con tutte le conseguenze che queste conquiste implicano.

Come si prepara un esonero?

Anche la preparazione di un esonero non può fare affidamento su una ricetta magica. Lo studio è personale, e non si possono fornire suggerimenti troppo generici perché si rivelerebbero totalmente inutili.
Se hai già un metodo di studio puoi applicarlo, se non ce l’hai dovrai procedere senza, la cosa importante è studiare e portare il risultato, il come dipende solo ed esclusivamente da te e non sarà questo aspetto ad essere messo sotto valutazione, ma la tua preparazione.
Sostenere un esonero può davvero essere una grande svolta, ma non farti fregare dal fatto che lo fanno tutti, anche se è difficile discostarsi dalle scelte collettive senti cosa è meglio per te, solo così potrai aver la garanzia di sostenere l’esonero perché in realtà ti serve davvero.
E ricordati che, anche se ti sembrano distanti e seriosi, poco disponibili e poco affabili, i professori sono lì anche per rispondere alle tue domande, ai tuoi dubbi, perplessità, incertezze. Fai tutte le domande che desideri, richiedi un ricevimento universitario se necessario.
L’esonero è un diritto e un’agevolazione per lo studente, non viverlo solo come qualcosa di pesante e fastidioso.

Crediti foto in evidenza: Depositphotos.com – Wavebreakmedia