Come diventare programmatore: studi e possibilità
10 Marzo ore 13.07
Diventare programmatore è sicuramente un’ambizione azzeccata in questo momento storico e nel mondo del lavoro contemporaneo. Ottime possibilità di inserimento lavorativo, un ruolo dinamico e stimolante e gestibile totalmente da remoto, molti sono i vantaggi nel scegliere questa carriera. In questo articolo esploriamo insieme quali sono i passi da compiere per raggiungere questo obiettivo, quali studi per programmare e anche quali sono le prospettive di guadagno.
Diventare programmatore: cosa fa
Il mondo di oggi, con cui abbiamo a che fare tutti i giorni e in qualsiasi momento della giornata, è pervaso dalla tecnologia. Ci ha cambiato la vita, spesso ce l’ha migliorata, altre volte può capitare di pensare che ce l’abbia peggiorata. Ma è un dato di fatto, in effetti lo sviluppo informatico lo diamo quasi per scontato ed è innegabile che la qualità della vita sotto certi aspetti è aumentata.
Ma non siamo qui a disquisire dei pro e dei contro che riguardano la digitalizzazione, siamo qui per parlare di un lavoro che ancora nei prossimi decenni sarà fortemente richiesto. La programmazione e lo sviluppo informatico sono il cuore di quello che vediamo e con cui interagiamo ogni giorno, dei siti, delle app, dei gestionali che ci consentono di ordinare una pizza o prenotare un biglietto per Honolulu.
Ogni anno cresce la richiesta di esperti e professionisti della programmazione. Il programmatore è colui che si occupa di costruire dalle fondamenta un sito o una piattaforma, attraverso la scrittura di linee di codice che pongono le basi di un intero impianto informatico aziendale.
È colui che concretizza lo sviluppo di un software, generalmente architettato e pensato da uno sviluppatore, con cui lavora a stretto contatto. Diventare programmatore significa, in poche parole, dover realizzare pezzetto per pezzetto il codice capace di tradursi in elementi diversi.
Servono competenze strutturate per poter lavorare in questo settore e portare avanti queste azioni, non ci si può improvvisare. Questo vale per tutti i lavori, ma è meglio chiarirlo anche in questo caso. Solo coloro che conoscono bene i codici e le modalità di utilizzo sono in grado di realizzare un impianto informatico solido, capace di funzionare bene e non generare problemi.
Studi programmatore: cosa fa e caratteristiche
bisogna possedere delle ottime conoscenze e competenze nella scrittura e utilizzo dei codici. La competenza informatica di base è considerata obbligatoria per chiunque si collochi nel mondo del lavoro, quella avanzata è fondamentale per chi vuole lavorare come programmatore.
In particolare sono conoscenze di alto livello nel funzionamento dei ì più diversi hardware, unite ad approfondite conoscenze in materia di software e pacchetti applicativi, senza dimenticare l’importanza di una buona dimestichezza dei principali linguaggi di programmazione.
Saper programmare non vuol dire saper programmare bene, la differenza tra un programmatore e un buon programmatore risiede nella capacità di scrivere programmi funzionali, rapidi, snelli, di facile utilizzo per chiunque. Questo fa davvero la differenza. Oltre alla capacità di scrittura il vero programmatore sa anche operare nella risoluzione di problemi informatici di diversa natura. Non solo problemi informatici ma anche problemi nei flussi di lavoro e nell’ottimizzazione dei processi. Diciamo che delle doti di problem solving non guastano mai.
Queste sono considerate essenziali, e a queste conoscenze si aggiungono altre che sono una buona integrazione per avere un curriculum accattivante per le aziende e facilmente spendibile in questo settore. Ad esempio, la conoscenza della lingua inglese è auspicabile per tutti coloro che scelgono di lavorare nella programmazione informatica, un mondo che guarda all’estero e dalla forte impronta internazionale.
Come abbiamo visto il programmatore è un professionista che lavora in modo proattivo, capace di trovare in modo critico e propositivo le soluzioni migliori dal punto di vista del rapporto tra rendimento e sforzo, sia in termini di tempo che di denaro. Non è un ingegnere gestionale, ma se sa far bene il suo lavoro risparmia tempo e fatica a tutti le aree del contesto lavorativo in cui opera.
Questa capacità di guardare al lavoro in modo efficiente è molto ricercata come abilità, soprattutto dagli uffici delle risorse umane che sono alla ricerca di nuovi professionisti da lanciare in posizione di rilievo, o dove un forte avanzamento è possibile. Al programmatore esperto verrà infatti richiesto di calcolare e dimostrare l’efficacia dei passaggi del proprio lavoro. Per questo diciamo che non si può procedere per tentativi nella programmazione.
Quindi, in sintesi, diventare un programmatore di professione significa possedere ottime conoscenze informatiche, attitudine alla risoluzione di problemi complessi, capacità di ragionamento matematico e laterale e capacità di ascoltare e comprendere le richieste del cliente.
Nei prossimi capitoli, invece, andremo a vedere nello specifico cosa fa un programmatore, e i suoi diversi ambiti di intervento.
Cosa fa un programmatore
In questo paragrafo dobbiamo parlare di due diverse competenze che può sviluppare un programmatore. Si sente spesso parlare di programmatore Front-end Developer e Back-end Developer, cosa vuol dire? Affrontiamo entrambi uno per volta per approfondirli al meglio.
Il Front-end Developer è un esperto di programmazione che ha sviluppato maggiori competenze nello sviluppo del “front-end” di un sito web, ovvero della componente che noi navighiamo e vediamo e con cui ci interfacciamo come utenti del web. Si tratta di competenze che sfiorano anche quelle del design, e per poterle mettere in campo necessita di un bagaglio di competenza di linguaggi di programmazione tra cui HTML, JavaScript e CSS.
Grazie al suo bagaglio di competenze gli utenti possono navigare agevolmente, fare un’esperienza di acquisto, muoversi tra contenuti diversi, approfondire le sezioni.
Il Back-end Developer, invece, è colui che architetta e progetta “il dietro le quinte” di in sito internet, occupandosi prevalentemente della struttura. Sono meno richieste competenze di tipo grafico e più competenze di tipo tecnico e di conoscenza del codice. Il professionista che lavora sul back end si assicura che software e siti web siano ben costruiti sin dalle fondamenta, evitando bug ed errori di sorta.
Esiste una terza figura che rappresenta la sintesi tra le due precedenti, ed è conosciuta come Full-stack Developer. Di fatto il Full-stack Developer è in grado di mettere insieme le competenze dei precedenti professionisti, Front-End Developer e Beck-End Developer, per lavorare su entrambi i fronti e poter gestire la realizzazione di siti e software durante tutto il processo, dall’inizio alla fine.
Per maturare queste competenze, per affinare le abilità è doveroso formarsi in contesti accademici che assicurano una proposta di livello. Nel prossimo capitolo ti suggeriamo un valido percorso di formazione post universitaria tramite il quale apprendere i segreti della programmazione e trovare lavoro come programmatore in breve tempo.
Master Programmazione e sviluppo web
Uno dei canali di formazione come programmatore che riscuote un buon indice di soddisfazione è rappresentato dal Master in programmazione e sviluppo web, che si rivolge a tutti coloro che intendono avviare o consolidare una carriera nel mondo del tech, sviluppando competenze pratiche e aggiornate per proporsi da subito sul mercato del lavoro come specialista della programmazione web.
Grazie a questo master è possibile formarsi come programmatore, ottenendo tutte le competenze su tecnologie e linguaggi che garantiscano l’immediata spendibilità nel mondo del tech.
Il successo del master è dato dalla collaborazione con EPICODE, società di formazione e recruiting internazionale specializzata in ambito tech. Grazie all’expertise verticale e alla forte connessione con il mondo del lavoro, EPICODE rappresenta un partner affidabile e solido per il raggiungimento degli obiettivi formativi.
L’altro elemento distintivo di questo master, che lo rendono una delle scelte preferite da un buon numero di studenti è la formazione a distanza, che permette a coloro che vogliono già muovere i primi passi nel mondo del lavoro di coniugare l’avanzamento nello studio con la professione.
Grazie a una piattaforma di e-learning gli studenti possono svolgere tutte le attività legate all’impegno di studio direttamente da casa, ottimizzando i tempi senza nulla perdere in termini di risultato e di qualità della formazione.
Crediti foto in evidenza: Depositphotos.com –