Decreto buona scuola: cos’è e cosa prevede
06 Giugno ore 14.54
Il disegno di legge noto come “Buona Scuola“, introdotto dal Governo guidato da Matteo Renzi nel 2015 tramite la legge numero 107, mirava a rinnovare l’istruzione in Italia. Le priorità stabilite erano il rafforzamento dell’importanza dell’educazione, l’innalzamento delle competenze degli studenti, la riduzione delle disparità socio-culturali e la prevenzione della dispersione scolastica.
Il legislatore ha concepito la riforma come un modo per trasformare le scuole in hub dinamici di ricerca e innovazione, promuovendo un ambiente aperto e inclusivo che facilitasse l’accesso all’istruzione e l’uguaglianza di opportunità.
La visione alla base di questa riforma era quella di una trasformazione radicale del sistema educativo, con un nuovo approccio culturale verso il modo di intendere e implementare l’educazione.
Legge 107: cosa cambia nell’amministrazione scolastica
La legge Buona Scuola ha introdotto un principio di autonomia significativo per le istituzioni educative, permettendo alle scuole di organizzarsi indipendentemente. Questo include l’autogestione di risorse finanziarie e strumenti operativi essenziali, sotto la supervisione dei Dirigenti Scolastici, che rappresentano la figura chiave di questa autonomia, essendo il fulcro dell’indipendenza scolastica garantita dalla legge 107.
Il ruolo del Dirigente Scolastico, o “superpreside“, si è notevolmente espanso con la nuova normativa, conferendogli maggiori responsabilità e libertà d’azione. Questi dirigenti hanno il potere di selezionare nuovi docenti dai registri territoriali, assemblare team di collaboratori, valutare il periodo di prova dei docenti neoassunti e riconoscere i meriti dei docenti più performanti. Inoltre, l’operato del Dirigente Scolastico viene valutato triennalmente, e i risultati di questa valutazione influenzano direttamente il loro compenso, assicurando un sistema di responsabilità e ricompensa all’interno del quadro scolastico.
Legge Buona Scuola: i cambiamenti nella didattica
Tra le innovazioni più significative della riforma Buona Scuola vi sono quelle relative alla didattica. La riforma ha sostituito il POF (Piano dell’Offerta Formativa) con il PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), come delineato nell’articolo 3 della Legge 107. Questo documento è diventato il pilastro dell’identità culturale e progettuale di ogni istituto, definendo la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le scuole possono sviluppare autonomamente.
Il PTOF consente una maggiore flessibilità nell’organizzazione degli insegnamenti, specialmente negli ultimi tre anni delle scuole superiori, permettendo l’attivazione di percorsi curriculari specifici e autonomi. Ciò offre agli studenti la possibilità di personalizzare il proprio percorso educativo in base alle proprie inclinazioni e obiettivi futuri, anche in previsione di una carriera post-scolastica.
Inoltre, la legge ha introdotto il modello dell’alternanza scuola-lavoro, una delle modifiche più discusse. Questo schema prevede 400 ore di tirocinio per gli studenti degli istituti tecnici e professionali e 200 ore per quelli dei licei, con la possibilità di effettuarle anche durante i periodi di sospensione didattica, come le vacanze estive o natalizie.
Infine, la legge ha allocato 30 milioni di euro per le scuole con l’obiettivo di incentivare l‘introduzione di nuove discipline e rafforzare le competenze digitali, sempre più essenziali nel panorama educativo e lavorativo contemporaneo.
Edilizia scolastica: le novità introdotte dal decreto legge
Il decreto ha anche prestato particolare attenzione alla sicurezza degli edifici scolastici, riconoscendo l’urgenza di adeguamenti strutturali in molte istituzioni educative. Con un imponente stanziamento di 4 miliardi di euro, la normativa mira a migliorare le condizioni di sicurezza di circa 36.000 scuole italiane, molte delle quali sono state costruite più di trent’anni fa e necessitano interventi urgenti.
Per affrontare efficacemente i rischi legati alle infrastrutture invecchiate, sono state previste attività diagnostiche specifiche. Queste iniziative hanno lo scopo di identificare e mitigare eventuali problemi strutturali, evitando così rischi per la sicurezza degli studenti e del personale scolastico. L’approccio adottato mira a prevenire problemi prima che possano manifestarsi, garantendo un ambiente di apprendimento sicuro e adeguato alle normative vigenti in materia di sicurezza.
Buona Scuola: i vantaggi per docenti e famiglie
La riforma prevede un’espansione significativa del corpo docente, prevedendo l’aggiunta di circa sette insegnanti per ciascuna scuola, con l’obiettivo di un piano complessivo di 100 mila assunzioni. Questo incremento mira a stabilizzare la situazione del precariato nel settore educativo e a rispondere alle necessità di un’istruzione moderna e preparata per il futuro. Recentemente, il Ministro dell’Istruzione del nuovo esecutivo ha superato tali previsioni, annunciando l’assunzione di oltre 65 mila nuovi docenti.
Un ulteriore beneficio per gli insegnanti è la “Carta del Docente“, un’iniziativa che fornisce un bonus annuale di 500 euro destinato a coprire spese per l’aggiornamento professionale e la formazione culturale, inclusi l’acquisto di libri, manuali, biglietti per teatri e musei.
Il decreto legislativo ha altresì introdotto agevolazioni fiscali, come lo “school bonus” e detrazioni per i genitori che scelgono istituti paritari. Queste misure fiscali sono state pensate per prevenire un aumento delle disparità tra istituti più e meno abbienti, ma hanno suscitato un vivace dibattito parlamentare, riflettendo le diverse visioni sulla migliore politica educativa da perseguire.
I decreti attuativi nati dalla legge 107
Le legge 107 ha portato a una serie di decreti attuativi, ciascuno mirato a specifiche aree di intervento nel sistema educativo nazionale. I decreti, emanati tutti nel 13 aprile 2017, hanno l’obiettivo di modernizzare e ottimizzare vari aspetti dell’educazione, dalla formazione dei docenti all’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Ecco un elenco dettagliato dei decreti attuativi della Legge 107:
- D.Lgs n. 59 del 13 aprile 2017: “Sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria”. Articolo di riferimento: Legge 107, Articolo 1, commi 180 e 181, lettera b.
- D.Lgs n. 60 del 13 aprile 2017: “Promozione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio culturale e sostegno della creatività”. Articolo di riferimento: Legge 107, Articolo 1, commi 180 e 181, lettera g.
- D.Lgs n. 61 del 13 aprile 2017: “Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale”. Articolo di riferimento: Legge 107, Articolo 1, commi 180 e 181, lettera d.ù
- D.Lgs n. 62 del 13 aprile 2017: “Valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato”. Articolo di riferimento: Legge 107, Articolo 1, commi 180 e 181, lettera i.
- D.Lgs n. 63 del 13 aprile 2017: “Effettività del diritto allo studio attraverso la definizione delle prestazioni”. Articolo di riferimento: Legge 107, Articolo 1, commi 180 e 181, lettera f.
- D.Lgs n. 64 del 13 aprile 2017: “Disciplina della scuola italiana all’estero”. Articolo di riferimento: Legge 107, Articolo 1, commi 180 e 181, lettera h.
- D.Lgs n. 65 del 13 aprile 2017: “Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni”. Articolo di riferimento: Legge 107, Articolo 1, commi 180 e 181, lettera e.
- D.Lgs n. 66 del 13 aprile 2017: “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”. Articolo di riferimento: Legge 107, Articolo 1, commi 180 e 181, lettera c.
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