Come capire se una fonte online è affidabile?

18 Novembre ore 14.02

Come capire se una fonte online è affidabile?

Si deve sempre valutare la credibilità del sito che si sta navigando, in particolare se si stanno facendo ricerche per motivi di studio o di lavoro. Soprattutto se quelle fonti servono per redigere contenuti, è importante che le informazioni che diffondiamo siano affidabili, non tendenziose, reali, chiare, e senza scopi che possano ledere i diritti degli altri. Sembra un’introduzione pomposa e altisonante, ma è doveroso farla. Questo articolo vuole aiutare te, lettore, e tutto il pubblico di internet a riconoscere chiaramente quando si trova davanti a una fonte poco autorevole, vediamo come.

Come capire se una fonte è affidabile

Lavorando da anni nell’ambito della formazione on line e ritenendo internet uno strumento di eccezionale potenzialità per lo sviluppo della conoscenza umana, spesso e volentieri ci siamo scontrati anche con i suoi rischi e problematiche. Una su tutte: l’affidabilità e la credibilità di un sito. Sappiamo per certo che nel grande calderone di internet è pieno di fonti, articoli e contenuti non verificati, superficiali, e a volte scritti volutamente per veicolare informazioni errate per secondi fini poco nobili, come orientare il pensiero del pubblico verso una determinata teoria o danneggiare l’immagine di qualcuno. 

Valutare l’affidabilità di una fonte online è essenziale per ottenere informazioni accurate e ben fondate. Ci sono dei criteri che ci sostengono in questa impresa. Ecco alcuni criteri che puoi considerare per determinare l’affidabilità di una fonte:

Autorevolezza dell’autore o delle istituzioni

La prima cosa da fare quando ci troviamo di fronte a un articolo di un blog o un contenuto on line in generale è cercare informazioni sull’autore o sugli autori. Sono esperti nel campo? Hanno credenziali accademiche o professionali? Puoi trovare informazioni su di loro in altre fonti affidabili? Se non trovi informazioni sugli autori tendenzialmente dovresti diffidare, soprattutto se vuoi inserire quell’articolo all’interno di un documento ufficiale. Sempre meglio affidarsi a chi sceglie la trasparenza. 

Verifica se l’autore o la fonte è affiliato a istituzioni rispettabili, come università, organizzazioni di ricerca o agenzie governative.

Siamo tutti abbastanza concordi nel riconoscere l’autorevolezza di alcune di queste. Ad esempio sappiamo che Treccani è un faro per quanto riguarda le questioni lessicali, lo studio dei significati delle parole e dei loro usi, e sappiamo che possiamo fidarci. Allo stesso modo sappiamo che se dobbiamo parlare di una legge possiamo andare a cercarla nei Codici, nelle fonti che sono universalmente riconosciute come valide.

Non prendiamo per certo nulla che non può essere validato da autorevolezza riconosciuta all’interno di quel settore specifico e per quel particolare tema che dobbiamo trattare.

Informazioni aggiornate e linguaggio appropriato

La seconda valutazione da fare di fronte a un dubbio sulla credibilità di una fonte riguarda anche la data di pubblicazione. In questo caso non si tratta di una questione strettamente legata alla credibilità, ma più all’affidabilità, che sono due concetti diversi. Controlla la data di pubblicazione dell’articolo o della pagina web. Le informazioni sono aggiornate? Per alcune tematiche, la data di pubblicazione può essere cruciale.

Oltre all’aggiornamento dell’informazione che vogliamo fornire dobbiamo preoccuparci di prestare attenzione al linguaggio utilizzato. Le fonti affidabili tendono a essere obiettive e a utilizzare un linguaggio professionale. Fai tanta attenzione a fonti che sembrano eccessivamente sensazionalistiche o inclini a esprimere opinioni personali senza supporto.

È facile che ci possano colpire, perché puntano a dare risposte facili solleticando la reazione emotiva, piuttosto che fornire spunti per riflettere.

Valuta l’obiettivo della fonte. È un articolo di ricerca, un articolo divulgativo, un documento accademico o una notizia? Le fonti variano nella loro natura e scopo, e questo può influenzare la loro affidabilità. Ovviamente sappiamo che il blog di un’ideologia che non rispetta di diritti umani non è una fonte affidabile se vogliamo parlare a sostengo delle libertà individuali. Capisci qual è il ragionamento che deve sottendere la valutazione dell’affidabilità di una fonte

Il design e la forma

Sembra sciocco ma facci caso, molti siti non affidabili sono riconoscibili anche da un design esteticamente non curato. Prima di dare credibilità a una fonte, analizza l’aspetto generale del sito web. Sembra professionale e ben strutturato? Le fonti attendibili tendono ad avere un aspetto più professionale rispetto a siti web di bassa qualità. Quelli pieni di banner e con scarso senso estetico, nel quale spesso e volentieri si fa fatica a reperire le informazioni e si prova un senso straniante di confusione.

Inoltre, non dimenticare di controllare l’URL della pagina. Gli indirizzi web delle istituzioni accademiche, governative o organizzazioni affidabili sono spesso più attendibili rispetto a quelli generici o personali.

In generale ricorda che nessun criterio isolato può garantire l’affidabilità di una fonte. È importante combinare più di questi elementi per formare una valutazione completa.

Credibilità di una fonte: perché è importante

Viviamo in un’era digitale, dove le informazioni sono a portata di clic. Tuttavia, con il potere di Internet arriva una grande responsabilità: quella di utilizzare le fonti di ricerca in modo critico ed attento.

Internet è un vasto oceano di conoscenza, ma non tutte le onde sono affidabili. Come navigatori della rete, è essenziale dotarsi di una bussola dell’affidabilità. Secondo noi è importante verificare le fonti, anche esplorando diverse prospettive, ottenendo una panoramica più completa di un argomento. La diversità di prospettive arricchisce sempre la comprensione.

Ormai diamo tutto per scontato, ma possiamo ricominciare a indagare, a interessarci, a farci domande con curiosità. Come degli investigatori. Chiediamoci sempre più spesso: Chi? Cosa? Dove? Perché? Questo ci aiuta a non accontentarci, a credere che ci siano ancora molte cose che non sappiamo, che sono ulteriori opportunità di crescita.

Si sente parlare spesso di fake news, e ne parleremo anche nel prossimo paragrafo. Dobbiamo prendere atto che il problema delle bufale è un problema. La disinformazione è come una tempesta in mare aperto, dobbiamo navigare con prudenza, anche perché il rischio è alto. Ne va della stabilità sociale.

Ci dobbiamo impegnare tutti, a sensibilizzare le istituzioni e le aziende proprietarie dei mezzi di informazione a fare maggiore supervisione, ma anche il singolo individuo può avere le sue responsabilità e fare qualcosa per scongiurare i rischi della disinformazione. Ciascuno di noi non è solo consumatore passivo di informazioni. Possiamo partecipare attivamente alle discussioni, fare domande e contribuite alla costruzione di una conoscenza condivisa.

Ricorda, il tuo accesso all’informazione è uno strumento potente. Utilizzalo saggiamente per navigare verso nuovi orizzonti di apprendimento, scoperta e comprensione.

Quali sono le sanzioni per chi pubblica o condivide fake news?

Divulgare fake news è come giocare a nascondino con la verità, ma le conseguenze possono essere tutto fuorché un gioco divertente. Chi viene beccato a sparare bufale potrebbe vedersi infliggere multe salate, perdere credibilità e finire in situazioni più intricate di un labirinto.

Le sanzioni per la diffusione di fake news possono variare a seconda delle leggi e delle normative locali. In molti Paesi, non esiste una sanzione specifica chiamata “fake news”, ma le conseguenze possono riguardare leggi esistenti, come quelle relative alla diffamazione, alla diffusione di informazioni false, o alla violazione della privacy.

Le sanzioni possono variare notevolmente a seconda del contesto legale specifico del Paese e delle circostanze specifiche dell’infrazione. La consapevolezza delle leggi locali e il rispetto delle norme etiche sono fondamentali per evitare conseguenze legali, che possono essere multe, conseguenze di responsabilità civile ma anche penale. Inoltre, se la persona coinvolta è un professionista, come un giornalista o un operatore dei media, la diffusione di fake news può portare alla sospensione o alla revoca delle licenze professionali.

Crediti foto in evidenza: Depositphotos.com – stevanovicigor