Cosa sono e a che servono i neuroni specchio

19 Luglio ore 13.20

Cosa sono e a che servono i neuroni specchio

I neuroni specchio sono un tipo di cellula che si attiva nel sistema nervoso centrale e si attivano quando osserviamo gli altri eseguire un determinato movimento. Sono quindi coinvolti nell’apprendimento motorio.

I neuroni specchio svolgono un ruolo importante nell’imitazione del comportamento, nella comprensione degli stati mentali altrui e nella formazione di legami sociali. Infatti, svolgono un ruolo importante nell’empatia e influenzano l’apprendimento sociale, consentendo alle persone di sviluppare la capacità di osservare gli altri dalla prima infanzia all’età adulta. Sono importanti anche nello sviluppo della creatività.

In questo articolo esamineremo nel profondo il funzionamento dei neuroni specchio, capiremo come sono coinvolti nell’apprendimento e analizzeremo tutte le situazioni in cui queste cellule straordinarie si attivano.

Cosa sono i neuroni specchio?

I neuroni specchio sono cellule cerebrali che si attivano nel momento in cui una persona compie un’azione (come muovere le labbra per parlare o afferrare un oggetto) o sta di fronte a qualcuno che compie un’azione.

Sono un tipo di neuroni motori che si attivano involontariamente sia quando un individuo compie un’azione intenzionale sia quando lo stesso individuo osserva la stessa azione da parte di un altro soggetto.

Sono anche noti come neuroni mirror. Questi neuroni ci permettono di imitare ciò che vediamo e di capire il comportamento degli altri. Questo meccanismo ci consente altresì di apprendere attraverso l’osservazione gli stati emotivi delle persone che ci circondano.

Incredibilmente, la loro scoperta è stata il risultato di un fallimento. Nel tentativo di trovare qualcosa di diverso, i ricercatori hanno fatto una scoperta più importante e rivoluzionaria.

Per quanto riguarda la scoperta dei neuroni specchio, dobbiamo ringraziare un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma. Studiando i macachi, si sono concentrati sul funzionamento della corteccia premotoria di queste simpatiche scimmiette e hanno avuto la fortuna di notare che una catena di neuroni si attivava nel momento in cui l’animale eseguiva o osservava un determinato comportamento.

Nell’uomo, quindi l’attività dei neuroni specchio è concentrata nella corteccia premotoria, nella corteccia motoria supplementare, nella corteccia somatosensoriale primaria e nella corteccia parietale inferiore.

Qual è la funzione dei neuroni specchio?

La scoperta dei neuroni specchio da parte di questo gruppo di ricercatori dell’Università di Parma è avvenuta negli anni Ottanta e Novanta e ha suscitato un grande interesse nella comunità scientifica e i cosiddetti “sistemi specchio” sono stati necessari per spiegare funzioni cognitive complesse, come l’acquisizione del linguaggio, la teoria della mente e l’empatia.

La funzione di questi neuroni, infatti, è proprio quella di agire come specchio, inducendo così l’essere umano a comportarsi nello stesso modo dell’altro, come nella pantomima o nel mimo.

Alcuni degli esempi più emblematici nella vita quotidiana sono i seguenti:

  • sbadigliare quando si vede qualcuno sbadigliare;
  • provare le stesse emozioni che prova un’altra persona;
  • sorridere a qualcuno che vi sorride.

In altre parole, questi neuroni sono responsabili dell’imitazione dei comportamenti che vediamo. Forse, è proprio questo il motivo per cui molti studenti universitari hanno bisogno di studiare insieme ad altri. Il fatto di essere circondati da persone che studiano attiva i neuroni specchio nel nostro subconscio, inducendoci a imitare i comportamenti che osserviamo.

In quali azioni sono coinvolti i neuroni specchio?

La ricerca sui neuroni specchio è piuttosto ampia e ha rivelato un ruolo importante nel campo dell’apprendimento infantile.

In effetti, le recenti ricerche su questi neuroni hanno spostato l’attenzione dal livello fisiologico a quello psicologico, confermando il contributo di queste cellule cerebrali nelle aree del linguaggio, dell’apprendimento e dell’empatia.

Infatti, mentre i primi studi si basavano quasi esclusivamente sulla capacità dei neuroni specchio di attivare funzioni motorie e muscolari, le ricerche più recenti hanno portato a teorie che si concentrano sul livello emotivo, sensoriale ed esperienziale.

Il coinvolgimento dei neuroni specchio è effettivamente maggiore nelle persone che si definiscono empatiche o altamente sensibili. Tuttavia, il coinvolgimento dei neuroni specchio non si limita allo spettro emotivo. In effetti, i neuroni specchio svolgono un ruolo importante sia nel campo sensoriale, che nel linguaggio. È stato rilevato il ruolo fondamentale dei neuroni specchio in tutte le attività che richiedono la comprensione, soprattutto nelle aree del linguaggio e delle emozioni. Infatti, quando parliamo con qualcuno, i neuroni specchio si attivano per aiutare il cervello a comprendere le informazioni fornite e a rispondere nel modo più appropriato possibile.

Anche se sappiamo ancora poco sul funzionamento del cervello umano, sappiamo che le sinapsi tra diversi gruppi di neuroni avvengono in una frazione di secondo. Questo ci permette di capire quanto velocemente questi neuroni percepiscono e comprendono l’azione che poi viene riprodotta.

Neuroni specchio e intelligenza emotiva

La ricerca sui neuroni specchio si sta orientando sempre più verso l’aspetto emotivo per comprendere il vero significato dell’empatia e delle emozioni in generale.

Senza ombra di dubbio, uno degli aspetti più affascinanti dei neuroni specchio è il loro ruolo nell’empatia. Quando vediamo qualcuno soffrire o provare gioia, i neuroni specchio si attivano, permettendoci di empatizzare e condividere i suoi sentimenti. Questo è un fattore importante per costruire legami sociali e connettere gli individui a un livello più profondo.

Inoltre, i neuroni specchio svolgono un ruolo importante nel comprendere le intenzioni degli altri. I neuroni specchio ci permettono di “leggere” gli stati mentali degli altri e di capire le loro motivazioni e i loro desideri. Questa capacità è fondamentale per navigare nel complesso mondo dell’interazione sociale.

È ormai ben risaputo che la stabilità emotiva e affettiva è alla base del benessere psicofisico. Nel campo dell’intelligenza emotiva, la scoperta del contributo e della funzione dei neuroni specchio potrebbe avere enormi benefici per la gestione emotiva di tutti gli esseri umani e, di conseguenza, degli studenti, una delle categorie più esposte allo sviluppo di depressione e disturbi d’ansia.

Come possiamo utilizzare i neuroni specchio per gestire l’ansia e migliorare il nostro rendimento scolastico?

Ecco alcune aree in cui i neuroni specchio possono essere attivati e utilizzati in modo efficace:

  • linguaggio (stimolare la mente introducendo nuovi termini e ampliando il proprio vocabolario è un’ottima pratica per migliorare il controllo emotivo);
  • empatia (la capacità di provare le emozioni altrui, mettendosi nei panni degli altri. Può essere un ottimo alleato nella comprensione e nel rapporto con il prossimo. Lo sviluppo delle capacità empatiche consentirà di gestire i conflitti con gli altri in modo migliore e più razionale. Capire le emozioni degli altri, che si tratti di una madre o di un padre, di un capo o di un professore, stimolerà l’arte della comprensione e permetterà di esprimere giudizi obiettivi).

Pertanto, ricapitolando la capacità di stabilire una connessione emotiva con il mondo circostante, insieme alla capacità di nominare gli oggetti usando un linguaggio appropriato, sono le due attività in cui i neuroni specchio sono maggiormente coinvolti. Queste due abilità sono estremamente utili per gestire la nostra vita emotiva e, utilizzandole, possiamo trarre beneficio in tutti gli ambiti che ci causano maggiore stress.

Conclusioni

Ad oggi, gli scienziati continuano a esplorare le diverse funzioni di questi neuroni e le loro implicazioni per la comprensione del comportamento umano.

Come precedentemente detto, è indubbio che i neuroni specchio svolgano un ruolo importante in ambito sociale e nell’acquisizione di conoscenze attraverso l’osservazione. Sono infatti in grado di distinguere tra agente e osservatore. Possiamo quindi addestrare noi stessi e gli altri a riconoscerci utilizzando un vocabolario emozionale che ci consenta di esprimere i nostri sentimenti.

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