Come diventare wedding planner: studi e possibilità

13 Dicembre ore 18.32

Come diventare wedding planner: studi e possibilità

Adori i matrimoni e ti stai chiedendo come diventare wedding planner? I matrimoni sono degli eventi a tutti gli effetti. Wedding planner e organizzatore di eventi, infatti, sono due figure gemelle. I primi si occupano prevalentemente di matrimoni, mentre i secondi gestiscono fiere, congressi, manifestazioni culturali ecc. Al di là della differenza degli eventi in sé, i requisiti e le competenze delle due figure professionali sono gli stessi.  

In Italia non esistono leggi specifiche che regolamentano la professione di wedding planner. Questo significa che non esiste un percorso obbligatorio. Per costruirsi una carriera di successo, però, esiste un percorso consigliato. Nella guida qui sotto trovi tutti i passi da compiere per prepararti ad affrontare un lavoro impegnativo come l’organizzatore di matrimoni.  

Cosa fa il wedding planner?

Per capire il percorso da seguire per diventare un wedding planner, bisogna chiarire nel dettaglio come organizzare eventi in maniera professionale.  

Un bravo organizzatore opera per gradi. Incontra i clienti e cerca di inquadrarne desideri e obiettivi. Dopo aver raccolto tutti i dettagli sull’evento, si informa sul budget disponibile. Il suo primo compito, infatti, consiste nel proporre più opzioni in base alle richieste e alle capacità economiche del cliente. Conclusa la fase di pianificazione, il wedding planner gestisce i contatti con i fornitori, si occupa degli allestimenti, segue gli iter burocratici ecc.

Il suo ruolo non si esaurisce neppure con la semplice organizzazione dell’evento. Il wedding planner deve essere assolutamente presente anche il giorno delle nozze. Durante il matrimonio, infatti, si assicura che tutto proceda come stabilito. In caso di intoppi o disguidi, sarà il wedding planner a prendere in mano la situazione.  

Come è evidente, si tratta di una professione che richiede diverse competenze:  

  • Capacità di ascolto, empatia e orientamento al cliente
  • Abilità di pianificazione economica 
  • Spiccate doti di comunicazione e creatività
  • Abilità nell’instaurare contatti di lavoro. Un buon wedding planner dispone di un’ottima agenda di contatti con operatori del settore (sale ricevimenti, fotografi, fioristi, atelier di abiti per cerimonia ecc.) 
  • Capacità di coordinazione di un team di lavoro 
  • Tendenza al problem solving  

Come si diventa wedding planner

Per acquisire tutte le competenze elencate nel paragrafo qui sopra devi studiare. Allora, qual è la risposta alla domanda: come diventare wedding planner? Puoi scegliere tra diversi percorsi universitari. I più indicati sono economia e comunicazione. Entrambi, infatti, ti permettono di studiare materie utili alla gestione di un’attività legata all’organizzazione di eventi.  

La facoltà di economia, per esempio, ti dà gli strumenti indispensabili a gestire la pianificazione di un evento sulla scorta di un budget preciso. In molti casi, i clienti hanno desideri poco realizzabili sulla base della loro capacità economica. Un bravo wedding planner, però, cerca sempre di accontentare gli sposi facendo quadrare il bilancio del matrimonio. Il suo compito consiste cioè nel fare magie con i numeri in modo da regalare ai suoi clienti il matrimonio che sognano.

Non solo, il lavoro del wedding planner è imprenditoriale. Per svolgere la professione dovrai avere una partita IVA o aprire una tua agenzia. In quest’ottica la laurea in economia diventa fondamentale, perché ti consente di occuparti della parte amministrativa della tua impresa senza problemi.  

Non ti senti portato per un percorso di studi in economia? Allora, opta per la laurea in comunicazione. Per poter lavorare hai bisogno di farti conoscere. Dovrai cioè curare molto l’aspetto promozionale.  

Per un wedding planner sono fondamentali tutti gli strumenti pubblicitari moderni: siti web, pagine social, pubblicità offline, podcast, video promozionali, partecipazione a fiere di settore, feedback di clienti.

Soprattutto nella fase iniziale, una preparazione universitaria in comunicazione può fare la differenza. Non dovrai affidarti a terzi per definire il tuo target, il tuo marchio, le tue campagne ecc. La laurea in comunicazione, infatti, ti dà tutte le competenze necessarie per far nascere e crescere la tua attività.  

La partita IVA per i wedding planner

Per lavorare come wedding planner devi decidere se operare come libero professionista o aprire un’agenzia. Nel primo caso il tuo ruolo è quello del consulente. Offri cioè agli sposi un servizio di consulenza per l’organizzazione del loro matrimonio. Per lavorare come libero professionista bisogna aprire una Partita IVA. Non solo, è necessario anche scegliere il codice ATECO. Cosa significa? Il codice ATECO è una sequenza alfanumerica con cui si si classificano le attività economiche.  
Nel caso dei wedding planner hai due opzioni tra cui scegliere:  

  • 96.09.05 – Organizzazione di feste e cerimonie 
  • 74.90.99 – Altre attività professionali 

Come aprire un’agenzia di wedding planner

Se vuoi aprire una tua agenzia, l’iter è leggermente più lungo. Dovrai scegliere, infatti, la forma giuridica della tua attività. Potresti aprire, per esempio, una ditta individuale. Questa scelta comporta una serie di adempimenti burocratici e di costi extra rispetto all’apertura di una semplice partita IVA.  

Tra gli step da seguire ci sono: la pianificazione di un budget di spesa, la definizione di un business plan, la ricerca di una sede, l’acquisto di tutta la strumentazione (computer, software, cancelleria ecc.), la definizione del budget pubblicitario, l’assunzione di eventuali collaboratori e la ricerca di finanziamenti. Quest’ultimo aspetto, per esempio, è molto importante. Una ditta individuale ha costi di avviamento maggiori. Questo significa che, prima dell’apertura, è fondamentale valutare come metterla in piedi. Ti toccherà esplorare opzioni come il prestito bancario, il contributo personale e così via.  

L’opzione del franchising

In realtà, per lavorare come wedding planner non hai solo l’opzione della partita IVA o dell’agenzia individuale. Oggi, esistono diverse società specializzate nell’organizzazione di matrimoni. Potresti cioè decidere di aprire un’agenzia in franchising.  

La nostra guida su come si diventa wedding planner, però, non sarebbe completa se non ti indicassimo i passi da compiere prima di optare per il franchising. É bene cioè fare una ricerca, stilare una lista con tutti i franchising più grossi e conosciuti, leggere i loro termini e condizioni per avviare l’attività e fare un raffronto tra le varie proposte. Se hai la possibilità di conoscere altri wedding planner, già attivi nelle varie società, sarebbe magnifico. In questo modo potresti chiedere informazioni e farti un’idea più precisa sulla serietà dei vari franchising.

I pro e i contro del lavoro di wedding planner

Ora che sai come diventare wedding planner, è arrivato il momento di approfondire i vantaggi e gli svantaggi di questa professione.  

Tra gli aspetti negativi c’è sicuramente l’alto livello di stress. Per i clienti non esiste cosa più importante del loro matrimonio. Ti ritroverai così a gestire ansie, paranoie, nevrosi e cambi improvvisi e repentini di idea. Per neutralizzare questo aspetto del lavoro, dovrai coltivare la tua capacità di far fronte allo stress, la tua flessibilità e l’abilità nel risolvere crisi e problemi dell’ultimo minuto.  

Tra gli aspetti positivi, invece, c’è la possibilità di dar sfogo alla creatività, l’assenza di routine e la soddisfazione nel rendere uniche le nozze dei clienti. Vedere i frutti del proprio lavoro è senza dubbio uno degli aspetti che rendono bello il lavoro dell’organizzatore di matrimoni. Per non parlare dell’assenza di routine. Nessun matrimonio è uguale a un altro e nessuna coppia di sposi è uguale a un’altra. Il wedding planner non si annoia mai e non sa cosa significa la ripetitività.   

I guadagni poi possono essere molto buoni. I lavoratori dipendenti, per esempio, guadagnano in media 1.500/1600 euro mensili. I liberi professionisti, invece, hanno introiti che variano in base al tipo di matrimonio e al numero di clienti.  

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