Come diventare consulente finanziario: percorso e opportunità
04 Dicembre ore 18.21
Vuoi capire come diventare consulente finanziario perché hai una passione per la finanza? Per lavorare come consulente devi sostenere un esame apposito e iscriverti all’albo di categoria.
L’accesso all’esame per consulenti è possibile anche con il semplice diploma di scuola superiore, rilasciato alla fine di un corso di durata quinquennale. Per affrontare al meglio la professione, però, la laurea in economia è indispensabile. La preparazione acquisita tramite un percorso universitario, infatti, consente non solo di superare senza problemi la prova valutativa obbligatoria per diventare consulente, ma favorisce anche la costruzione di carriere particolarmente brillanti.
Scopri come diventare un consulente finanziario continuando la lettura della guida qui di seguito.
Consulente finanziario: cosa fa?
Prima di capire nel dettaglio come diventare consulente finanziario, è bene farsi un’idea precisa riguardo le mansioni di questo professionista.
Parte della sua giornata lavorativa è dedicata all’acquisizione di informazioni. Uno dei suoi compiti, infatti, consiste nell’essere sempre aggiornato sui mercati e sugli strumenti e i prodotti finanziari. Questo professionista consulta quotidianamente gli organi di informazione e gli operatori del settore. Tutte le informazioni raccolte gli serviranno per gestire al meglio i risparmi del cliente.
Nei confronti dei clienti poi ha una serie di responsabilità. La sua mansione prevede un’analisi accurata della situazione economica del cliente e delle sue intenzioni di investimento. Questa analisi è fondamentale per consentirgli di suggerire gli investimenti giusti. Non solo, è tenuto a spiegare al cliente in maniera chiara ed esaustiva le caratteristiche degli strumenti e dei prodotti finanziari che propone. Il consulente non deve omettere nulla e deve spiegare bene anche il rapporto rischio/rendimento di ciascun investimento proposto.
Il suo compito, tra l’altro, non finisce con l’acquisto o la vendita di strumenti e prodotti finanziari. Il consulente finanziario monitora gli investimenti del cliente e suggerisce nuovi interventi e aggiustamenti del portafoglio, per fare in modo che sia sempre in attivo e scongiurare eventuali perdite eccessive.
Il percorso di laurea più indicato per i consulenti finanziari
La preparazione richiesta per essere un buon consulente è di livello universitario. La domanda “come diventa consulente finanziario senza laurea?” ha una risposta semplice: superando la prova valutativa necessaria per l’iscrizione all’albo.
Come già accennato nel paragrafo precedente, però, sarebbe bene conseguire una laurea. In realtà, sarebbe ancora meglio un percorso completo, vale a dire laurea triennale della classe L-18 e laurea magistrale della classe LM-56 e LM-16. Potresti, per esempio, iscriverti al corso triennale in Economia e Management. Il piano di studi include materie come economia politica, economia degli intermediari finanziari, metodi per la valutazione finanziaria, diritto tributario e così via.
Un consulente finanziario deve avere diverse competenze specifiche, indispensabili per esercitare la professione. Padroneggia, infatti, le tecniche di analisi dei mercati, conosce molto bene strumenti e prodotti finanziari, è capace di analizzare rischi e rendimenti dei prodotti finanziari e dei servizi assicurativi e conosce la contrattualistica finanziaria e gli strumenti di copertura del rischio finanziario.
La prova per diventare consulente finanziario
L’iscrizione all’albo dei consulenti finanziari è necessaria per esercitare la professione. E per iscriversi, bisogna prima superare una prova valutativa indetta dall’OCF (Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari). É possibile diventare consulente finanziario a 40 anni? Sì, non esistono limiti di età per sostenere la prova.
Il test consiste in 60 domande a risposta multipla. Per poterlo superare bisogna ottenere un punteggio minimo di 80 su 100. Le domande sono così suddivise:
- 20 domande teoriche da 1 punto
- 28 domande teoriche da 2 punti
- 12 domande pratiche da 2 punti
Per poter sostenere la prova valutativa, dovrai prepararti sui seguenti argomenti:
- Matematica ed economia finanziaria
- Diritto del mercato finanziario
- Diritto tributario
- Diritto previdenziale e assicurativo
- Diritto privato e commerciale
I requisiti del consulente finanziario
Una guida su come diventare consulente finanziario non sarebbe completa senza l’elenco dei requisiti richiesti a questi professionisti. Oltre al titolo di studio, l’iscrizione alla prova valutativa è possibile solo se si possiedono i seguenti requisiti:
- Onorabilità – non si possono iscrivere all’albo dei consulenti tutte le persone soggette e misure da parte delle autorità giudiziarie (pene per reati inerenti all’attività bancaria, finanziaria, mobiliare e assicurativa, reclusione per reati contro la pubblica amministrazione, contro il patrimonio, contro l’ordine pubblico, reclusione non inferiore a due anni per qualsiasi delitto non colposo ecc.). In altre parole, non possono diventare dei consulenti le persone condannate con sentenza irrevocabile e le persone su cui pende un fallimento o un’interdizione dai pubblici uffici
- Indipendenza – non possono iscriversi all’albo tutte le persone che intrattengono rapporti diretti o indiretti con società di intermediazione finanziaria e mobiliare ecc. Questo requisito di indipendenza vale per i consulenti finanziari autonomi. Nel loro caso, infatti, avere dei rapporti familiari o amichevoli con un intermediario finanziario farebbe venire meno l’aspetto dell’autonomia, indispensabile per la professione.
Gli sbocchi professionali
I consulenti possono decidere tra due diverse modalità per esercitare la professione. La scelta è tra consulente abilitato all’offerta fuori sede e consulente autonomo.
I consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, per esempio, sono dipendenti di banche, società di gestione del risparmio, società di intermediazione mobiliare e gruppi assicurativi. Vengono cioè assunti per proporre ai clienti i prodotti finanziari della banca o dell’assicurazione loro datrice di lavoro.
I consulenti autonomi, invece, non dipendono da nessuna banca o gruppo assicurativo. Vengono, quindi, pagati direttamente dai clienti che si rivolgono a loro per affidargli la gestione dei propri risparmi. Non vendono neppure i prodotti finanziari di una data banca, ma selezionano quelli che ritengono migliori per i singoli clienti, anche in base alla propensione al rischio di ognuno.
Dovrai decidere se diventare un consulente autonomo o un consulente abilitato all’offerta fuori sede prima della prova valutativa. I requisiti delle due figure, infatti, sono diversi.
Come diventare consulente finanziario indipendente
Se ti piacerebbe operare come autonomo, allora devi seguire le indicazioni su come diventare consulente indipendente. L’iter è lo stesso: formazione + prova valutativa + iscrizione all’albo.
A cambiare sono i requisiti richiesti. Oltre a quelli di professionalità (titoli di studio) e onorabilità, sono previsti quelli di indipendenza citati nel paragrafo più sopra. Non solo, vengono richiesti anche i due requisiti seguenti:
- Patrimoniali – il consulente autonomo deve sottoscrivere un’assicurazione a copertura della responsabilità civile per danni derivanti da negligenza professionale. Questa polizza deve garantire una copertura di almeno 1.000.000 di euro per ciascuna richiesta di indennizzo e una copertura pari a 1.500.000 euro all’anno per l’importo totale delle richieste di indennizzo
- Organizzativi – il consulente finanziario autonomo deve presentare un piano contenente i servizi offerti, la struttura organizzativa e le procedure adottate per far fronte agli obblighi di legge
Quanto guadagna un consulente finanziario
Ovviamente, i guadagni variano molto in base alla modalità lavorativa prescelta.
Un consulente abilitato all’offerta fuori sede, per esempio, ha uno stipendio medio che oscilla tra i 24.000 e i 34.000 euro lordi all’anno. Nel caso di un lavoro da dipendente, l’ammontare dello stipendio cambia anche a seconda della modalità del contratto (presenza o meno di fisso+incentivi), del datore di lavoro e degli anni di servizio.
I guadagni di un consulente autonomo, invece, sono molto variabili e dipendono dal numero di clienti e dal tipo di pagamento. I consulenti indipendenti, infatti, possono decidere di farsi pagare con parcella fissa, parcella variabile in base al patrimonio da gestire, costo orario o parcella fee. Quest’ultima prevede una percentuale sul guadagno del cliente.
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