Cos’è la certificazione Esperanto e come prenderne una

12 Dicembre ore 13.06

Cos’è la certificazione Esperanto e come prenderne una

L’Esperanto, una lingua pianificata e neutrale nata alla fine del XIX secolo, ha visto una diffusione costante nel corso del tempo. Al di là della sua natura di strumento di comunicazione internazionale, è emersa una pratica significativa: la certificazione in Esperanto. Questo documento ufficiale attesta la competenza linguistica di un individuo nella lingua di Zamenhof e apre porte a opportunità culturali, viaggi e partecipazione a eventi internazionali Esperanto. In questo articolo, esploreremo cos’è esattamente la certificazione in Esperanto, come può essere ottenuta e come contribuisce al profilo di chi desidera dimostrare la propria competenza in questa lingua ausiliaria

Storia dell’Esperanto

L’Esperanto è una lingua pianificata e artificialmente creata con l’obiettivo di facilitare la comunicazione internazionale. La sua storia inizia alla fine del XIX secolo con Ludwik Lejzer Zamenhof, un medico e linguista polacco di origine ebraica. Zamenhof, nato nel 1859 a Białystok, una città all’epoca parte dell’Impero Russo, cresceva in un contesto in cui coesistevano diverse comunità linguistiche e culturali, spesso in conflitto tra loro.

Ludwik Zamenhof era appassionato di linguistica e fin da giovane desiderava creare una lingua neutrale che potesse superare le barriere linguistiche e promuovere la comprensione tra le persone di diverse nazionalità. Nel 1887, a soli 28 anni, pubblicò il primo libro sulla lingua che aveva ideato, intitolato “Lingvo Internacia” (Lingua Internazionale), sottoposto a copyright sotto lo pseudonimo di Dr. Esperanto, che significa “Colui che spera” in questa nuova lingua.

L’anno seguente, Zamenhof pubblicò un manuale dettagliato, chiamato “Unua Libro” (Primo Libro), che forniva le basi grammaticali e il vocabolario di base dell’Esperanto. La lingua si diffuse rapidamente inizialmente tra i sostenitori di ideali umanitari, pacifisti e intellettuali.

Nel corso del tempo, l’Esperanto ha affrontato sfide e ha subito adattamenti. Ha resistito attraverso guerre, rivoluzioni e cambiamenti politici, mantenendo un nucleo di appassionati sostenitori. Negli anni ’20 e ’30, sotto regimi totalitari come il nazismo e lo stalinismo, l’Esperanto fu perseguitato poiché veniva visto come una minaccia alla supremazia delle lingue nazionali.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Esperanto conobbe una rinascita e divenne una lingua di comunicazione in movimenti internazionali, organizzazioni e scambi culturali. L’Universala Esperanto-Asocio (UEA) fu fondata nel 1908 e continua a promuovere l’uso dell’Esperanto nel mondo. Oggi, l’Esperanto è insegnato in molte scuole, è utilizzato in conferenze internazionali e ha una presenza online attraverso siti web, forum e social media.

Nonostante non sia diventato una lingua internazionale predominante come Zamenhof sperava, l’Esperanto ha raggiunto il suo obiettivo di creare una lingua che possa favorire la comprensione e la comunicazione tra persone di diverse nazionalità, contribuendo così al dialogo e alla cooperazione internazionale.

Dove si parla l’Esperanto?

Oggi, l’Esperanto è utilizzato in diverse realtà in tutto il mondo. Le comunità esperantiste organizzano eventi, conferenze e incontri culturali dove i partecipanti, provenienti da diverse nazioni, comunicano utilizzando questa lingua ausiliaria. Le conferenze internazionali vedono l’Esperanto come linguaggio di condivisione in ambiti scientifici, culturali e commerciali. Inoltre, l’Esperanto è impiegato in progetti artistici, letterari e culturali, producendo libri, musica e film unici. La lingua è anche presente online, su forum, siti web e social media dedicati, offrendo un punto d’incontro per gli appassionati. Viaggi e scambi culturali sono arricchiti dall’uso dell’Esperanto, facilitando la comunicazione tra persone di diverse nazionalità senza la necessità di padroneggiare lingue nazionali. Pur non raggiungendo la stessa diffusione delle lingue principali, l’Esperanto dimostra la sua rilevanza in contesti specifici, sottolineando il suo ruolo come strumento di connessione e comprensione internazionale.

Come si ottiene una certificazione in Esperanto?

La certificazione in Esperanto si riferisce a un documento ufficiale rilasciato da organizzazioni o istituzioni che attesta la competenza di un individuo nella lingua Esperanto. L’Esperanto è una lingua ausiliaria pianificata e progettata per facilitare la comunicazione internazionale. 

La certificazione in Esperanto può essere ottenuta attraverso esami o corsi organizzati da associazioni Esperanto o istituti che promuovono l’apprendimento e l’uso della lingua. Gli esami di certificazione valutano le competenze linguistiche degli individui in termini di lettura, scrittura, comprensione orale e espressione orale in Esperanto.

Questa certificazione può essere utile per diverse ragioni:

  1. Viaggi e Comunicazione Internazionale: Essendo una lingua progettata per la comunicazione internazionale, la certificazione in Esperanto può essere utile per coloro che desiderano viaggiare o comunicare con persone di diverse nazionalità senza dover imparare le lingue nazionali di ciascun paese.
  2. Attività Culturali e Associazioni Esperanto: Essendo una lingua utilizzata in associazioni culturali e eventi internazionali Esperanto, la certificazione può essere richiesta per partecipare o collaborare in tali contesti.
  3. Formazione Linguistica: Alcuni individui scelgono di ottenere la certificazione in Esperanto come parte della loro formazione linguistica generale o per dimostrare la loro competenza in lingue diverse.

Esistono diverse organizzazioni, come l’Universala Esperanto-Asocio (UEA), che offrono programmi di certificazione in Esperanto. Le certificazioni possono variare in livelli di competenza, simili a quanto si riscontra in altre lingue straniere.

Altre lingue ausiliari

Oltre all’Esperanto esistono altre lingue ausiliarie pianificate e artificiali che sono state proposte con l’obiettivo di facilitare la comunicazione internazionale. Tuttavia, è importante notare che nessuna di queste ha raggiunto la stessa diffusione e riconoscimento dell’Esperanto. Alcune delle lingue ausiliarie più conosciute includono:

  1. Ido: Creata come un tentativo di semplificare ulteriormente l’Esperanto, l’Ido è stata proposta nel 1907 da gruppi di esperti esperantisti. Sebbene non abbia ottenuto la stessa adozione dell’Esperanto, ha comunque una comunità di sostenitori.
  2. Interlingua: Sviluppata negli anni ’50, l’Interlingua si basa sulle lingue romanze e mira a essere comprensibile per chiunque abbia familiarità con queste lingue. Viene utilizzata principalmente in contesti scientifici e tecnici.
  3. Occidental (Interlingue): Proposta negli anni ’20, l’Occidental (ora noto come Interlingue) è basato sulle lingue europee occidentali e mira alla comprensibilità immediata. Tuttavia, ha avuto un impatto limitato.
  4. Volapük: Creato nel 1879, il Volapük è una delle prime lingue pianificate. Tuttavia, la sua popolarità è diminuita rapidamente a favore dell’Esperanto.
  5. Novial: Ideato negli anni ’20, il Novial è basato sulle lingue romanze e germmaniche. Sebbene non abbia raggiunto un ampio utilizzo, ha comunque una presenza nella storia delle lingue ausiliarie.

Va notato che molte di queste lingue ausiliarie sono rimaste di nicchia e non sono diventate ampiamente adottate come mezzi di comunicazione internazionale. L’Esperanto, per la sua storia più lunga e una comunità più ampia di sostenitori, è generalmente considerato la lingua ausiliaria internazionale più riuscita e diffusa.

La sfida di una lingua universale

In conclusione, l’affascinante idea di una lingua universale ha alimentato la creatività linguistica di individui come Ludwik Zamenhof, il visionario creatore dell’Esperanto. L’aspirazione a superare le barriere linguistiche e promuovere una comunicazione globale ha ispirato la nascita di varie lingue ausiliarie pianificate nel corso del tempo. Mentre l’Esperanto ha raggiunto una certa adozione e ha una comunità di sostenitori, l’interesse per una lingua universale rimane una riflessione dei desideri di connessione e comprensione tra culture e nazioni diverse.

L’idea di una lingua universale porta con sé la promessa di una comunicazione senza ostacoli e di una connessione più profonda tra persone provenienti da contesti linguistici diversi. Tuttavia, sfide pratiche e culturali hanno finora limitato l’adozione di queste lingue ausiliarie su scala globale. Nonostante ciò, l’Esperanto rimane un esempio affascinante di come un’idea utopica possa prendere forma e influenzare la storia linguistica e culturale.

In un mondo sempre più interconnesso, l’idea di una lingua universale continua ad esercitare il suo fascino, incoraggiando riflessioni sulle potenzialità e le sfide di una comunicazione senza barriere linguistiche. Mentre l’obiettivo di una lingua globale potrebbe rimanere un’utopia, il dibattito intorno a questa visione stimola la riflessione sulla diversità linguistica, sulla sua importanza e sulle sfide intrinseche alla creazione di un linguaggio comune per l’umanità.

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