Brand manager: chi è, cosa fa, stipendio

15 Aprile ore 15.55

Brand manager: chi è, cosa fa, stipendio

In questa guida spieghiamo come diventare brand manager, di cosa si occupa questa figura del mondo professionale contemporaneo, e infine anche quanto guadagna, perché ammettiamolo, è un’informazione che può fare la differenza.

Brand manager: chi è

Il mondo delle professioni legate al marketing e ai prodotti è sempre in crescita. Forse il brand manager è sempre esistito, ma senz’altro è negli ultimi vent’anni che si è evoluta come professione. Dal suo contributo dipende il successo che un prodotto riscontra sul mercato, frutto di un’attenta analisi di dei dettagli e di tutti gli aspetti che lo compongono. Ma non solo, in realtà il suo focus ruota intorno alla marca. E a come questa riesce a distinguersi dalle altre e a farsi percepire come valida, rispondente a determinati valori e portatrice di determinati benefici per i consumatori o clienti in generale.
Il brand manager studia proprio il modo giusto con cui promuovere un brand, ovvero un marchio. È una figura professionale decisiva per la definizione delle strategie di marketing mirate alla promozione di una linea di prodotti e di una marca in particolare.
Ricordiamo che il brand manager è una figura di recente definizione, nata quando il mercato si è affollato di prodotti provenienti da una miriade di aziende. Con questa crescita esponenziale si è reso necessario raggiungere con precisione assoluta un certo target. Non è più il tempo di sparare nel mucchio, per potere ottenere successo è importante la definizione che un brand cerca di darsi, che deve essere sempre in linea con i prodotti.
Come abbiamo detto, l’obiettivo finale, lo scopo, è quello di aumentare e di migliorare la percezione dei consumatori nei confronti del marchio di un’azienda e dei prodotti ad essa associati, in modo da generare un guadagno crescente dalla loro vendita. Immagina il mercato come una sorta di scala dove ogni gradino rappresenta il livello di apprezzamento da parte del cliente. Questo apprezzamento può continuare a salire e crescere ed è quello che deve cercare di fare il brand manager: collocare un prodotto o il marchio un livello accettabile alto di questa scala, sbaragliando i concorrenti, aumentando le vendite e portano un numero sempre più alto di clienti a fidelizzarsi, ovvero, scegliere nel tempo di ripetere un acquisto.

Cosa fa il brand manager

Sopra abbiamo ribadito il concetto che sottende la professione del brand manager. Ma forse non abbiamo chiarito a sufficienza quanto sia una figura complessa. Per lavorare in questo campo e diventare un professionista affermato in questo ruolo sono richieste profonde conoscenze e capacità sia in ambito di analisi dei mercati che per quanto concerne le strategie comunicative a lungo raggio.
Tenteremo di fare una sintesi dei suoi compiti, il brand manager si occupa, come prima cosa, di assistere il product manager ed il project manager (con i quali viene spesso confuso) durante la definizione delle strategie di ideazione, posizionamento, lancio di un prodotto, mettendo in campo la sua assistenza per dar vita a una progettualità integrata. Integrata nel senso di capace di tenere in considerazione sia il prodotto che il marchio che lo rende riconoscibile e in linea con un certo mercato ed una certa fascia di consumatori.
Questo ruolo nelle piccole aziende spesso non esiste, oppure viene accoppiato all’interno delle mansioni di un singolo professionista, che si occupa anche di product management e comunicazione e marketing. Ma nelle aziende più grandi sarebbe impensabile dover dare questa responsabilità a una persona che incarna anche altri ruoli. Anzi, nella grandi aziende spesso ci sono interi reparti deputati al brand management.
Nello specifico quali sono le attività che svolge? In primis studia, e studia tanto. Le prime fasi di studio sono finalizzate ad analizzare un mercato e i competitor. Lo studio dei competitor fa emergere quali sono le peculiarità uniche e irripetibili del brand. Da qui si parte con la strutturazione e definizione dei punti di forza, che permettono di esaltare il brand, un prodotto o servizio che offre, tentando di soddisfare le esigenze ancora latenti di una fetta di mercato.
Questi lavori sono sempre molto incalzanti e implicano una centratura e un’attenzione costante alle tendenze attuali del mercato. Ma un bravo brand manager si interroga anche sul futuro, analizzando il mercato, cercando di capire quali saranno le strade che prenderà.

Come diventare Brand Manager

Non esiste una laurea in brand management, come spesso accade questo è un insegnamento che può essere approfondito nel contesto universitario, oppure attraverso master.
Il fatto che non esiste un percorso che si occupi esclusivamente di questo è dato dal fatto che questa figura deve sapere unire competenze relative al marketing, senza perdere il focus sulla comunicazione, sia su canali tradizionali che attuali, come nel caso della comunicazione digitale e di tutte le sue sfumature. Questo significa che per diventare brand manager una laurea in economia o in scienze della comunicazione può rappresentare un’ottima base di partenza, se si possiedono entrambe anche meglio. Dipende anche dalle modalità con cui si vuol declinare la professione, se ponendo l’accento più sulle questioni economiche o più su quelle di comunicazione. Non sono approcci contraddittori, possono essere integrati, anzi è consigliato che ciò avvenga. Una visione più ampia è sicuramente una visione di successo. Ad esempio, un’idea può essere quella di prendere una laurea triennale in comunicazione e una laurea specialistica in economia, per avere solidi entrambi gli approcci.
Da tenere in serissima considerazione i master. La formazione post universitaria in questo caso è da privilegiare e da ritenere il tassello chiave.
Il master è un ottimo sistema per consolidare le conoscenze relative a questo settore, e per potere fare pratica da subito, frequentando uno stage presso le aziende partner dell’ente che eroga il master.

Lo stipendio di un brand manager

Veniamo alla domanda da un milione di dollari, che stuzzica tutti e tutte le future professioniste del settore. Ovvero: quanto guadagna un brand manager?
Il brand manager non un ruolo di arrivo, ma un punto di partenza per una carriera florida che può portare il professionista ancora più lontano.
Detto questo, un brand manager alle prime esperienze difficilmente arriva a guadagnare più di 12000 o 15000 euro annui, ma dopo un’esperienza triennale può arrivare ad uno stipendio di circa 35000 o 40000 euro. Più sale il numero di anni, più il brand manager può puntare a stipendi consistenti, fino a toccare una soglia di circa 50000 o 60000 euro con 10 o più anni di esperienza sul campo.
Ovviamente gli stipendi dipendono molto anche dalla tipologia di azienda, e dalla grandezza della sua fama e della sua portata nel mercato nazionale, internazionale e mondiale.
Ci sono aziende molto grandi, in cui un brand manager può diventare, in base ai risultati raggiunti in carriera, anche un marketing manager, con uno stipendio di circa 70000 o 80000 euro annui. Chissà, magari potresti essere tu un giorno a guadagnare quelle cifre e a ritrovarti con una posizione così importante. Ti piacerebbe? Sognare ad occhi aperti non costa nulla.
Di certo non ti possiamo dire che si tratta di un’eventualità semplice da raggiungere. Il capitolo precedente forse doveva essere anticipato da un’avvertenza: per diventare brand manager, e di successo, bisogna studiare tantissimo.
Anche se poi, soltanto lo studio non basta, bisogna fare esperienza. E da lì, dall’esperienza che si sale, si sale, si sale, e si può arrivare anche molto in alto.