Archivista: chi è, cosa fa, come diventarlo
20 Aprile ore 15.55
Quando pensiamo all’archivista ci viene in mente un professionista immerso tra libri, fascicoli, documenti, perso nei meandri di corridoi occupati da altissimi scaffali. Ma guai a credere che su questi scaffali e dentro quei fascicoli ci siano cose polverose e noiose, niente di più falso.
Diventare archivista permette di entrare a diretto contatto con la storia, e con le fonti, in un’era in cui siamo convinti di avere tutto a disposizione tramite lo schermo di un tablet o di uno smartphone.
Gli archivi, sia cartacei che digitali, sia pubblici che privati, sono luoghi della memoria, dalle mille possibilità di conoscenza di un settore, di un luogo, di un argomento. Per questo, per valorizzare questi luoghi e poterli “leggere” come se fossero dei libri aperti è importante fare riferimento alle figure professionali che se ne occupano, ovvero gli archivisti.
Nei prossimi paragrafi illustreremo qual è l’iter formativo che conduce a diventare archivisti, e molte altre informazioni per conoscere più da vicino questo lavoro e la sua bellezza.
Come diventare archivista: il percorso di studi
Anche quando parliamo di archivi e di archivisti stiamo parlando di personale formato in ambito universitario. Difatti, per diventare archivista si deve quasi sempre essere in possesso di una laurea. Ma quali sono le lauree adatte a intraprendere questo percorso. Sicuramente è una buona idea formarsi all’interno della classe di laurea L-1 ed in particolar modo con i corsi in Beni Culturali, come anche con i corsi appartenenti alla classe di laurea L-10 in Lettere o L-42 in Storia. Questi percorsi ti aiuteranno ad orientarti nei più comuni sbocchi lavorativi tra cui gli archivi pubblici e gli archivi storici.
Grazie ai piani di studio di questi corsi di laurea sarò possibile maturare conoscenze e abilità trasversali che potranno essere spese in un contesto di lavoro. Per svolgere la professione di archivista sono infatti è imprescindibile un solido bagaglio culturale, costituito dalle conoscenze nelle varie materie affini, ma anche in cultura generale, così come la capacità di analizzare, memorizzare e catalogare documenti.
È molto interessante anche l’idea di valutare una formazione post universitaria. In effetti la laurea è un ottimo traguardo, ma non un punto di arrivo definitivo.
Sopratutto in questo momento storico studiare per crescere e affinare le proprie competenze è processo in divenire, che non si può dire mai concluso, e questo è lo spirito giusto anche per gli archivisti, che grazie alle tecnologie innovative sono in grado di innovare continuamente il proprio modo di lavorare.
Un master, ad esempio, è indubbiamente una buona idea.
Esistono delle scuole pensate appositamente per gli aspiranti archivisti e fondate dagli Archivi di Stato. Questi Master propongono programmi sempre aggiornati ed incentrati su materie quali l’archivistica elettronica, sull’apprendimento dell’utilizzo dei migliori software e su tutto ciò che potrà aiutarti sul luogo di lavoro. Tutti approcci e branche dell’archivistica tradizionale, nuda e cruda, che per evolversi ha saputo guardare oltre, anche ai contesti internazionali senza paura.
Le scuole di archivistica di solito sono rigorose e impegnative, a termine del percorso formativo, per poter ottenere la qualifica e i documenti che attestano la frequenza, ma soprattutto la maturata competenza, è necessario partecipare a un esame finale, che rilascia una certificazione da archivista. L’esame prevede generalmente una prova scritta e una prova orale, necessario soprattutto per trovare impiego all’interno degli esenti pubblici.
Archivista: chi è e cosa fa
Come dicevamo, oggi l’archivista non si limita più solo a mettere in ordine e catalogare quella marea di documenti che tutti noi immaginiamo quando pensiamo a cosa voglia dire diventare archivista.
In realtà il lavoro dell’archivista può essere parecchio creativo e stimolante, perché spinge a fare ricerche, acquisire e conservare i documenti in archivio, a porsi continuamente domande mettendo in conto che potrebbero non esserci nell’immediato le risposte. È grazie agli archivisti che possiamo avere accesso agli atti di documenti importanti, e spesso, anche se restano in disparte e non gli si rende merito a sufficienza, grazie a loro vengono svelati misteri e risolti casi insoluti che attendevano solo un documento a conferma di una data eventualità risolutiva.
Come dicevamo prima, l’archivista non è ancorato soltanto ai cari vecchi scaffali pieni di polvere, anzi, dal punto di vista digitale, inoltre, l’archivista è chiamato ad aggiornarsi continuamente per svolgere le proprie mansioni anche in modo adeguato all’avanzare dei tempi.
Grazie alle competenze maturate, all’esperienza, all’attenzione rivolta all’aggiornamento dei sistemi, l’archivista può anche creare archivi nuovi, rinnovando e rendendo più funzionali archivi vecchi, secondo ordini e logiche che rendano il più fruibile possibile il materiale a chiunque ne necessiti. Per fornire altre informazioni, in sintesi, possiamo elencare alcuni dei compiti che i futuri archivisti si troveranno a fronteggiare.
Ecco la lista:
- Fare ricerca di archivio
- Indicizzare e catalogare i documenti
- Conservare e valutare i documenti
- Riparare e restaurare libri e documentazioni varie
- Ordinare e riordinare gli archivi
- Favorire la fruizione del materiale anche promuovendo e mettendo in atti convegni, mostre e visite agli archivi
- Organizzare e gestire archivi e banche dati
- Riprodurre i documenti cartacei su supporto digitale
Ovviamente questa è solo una lista esplicativa e di esempio, e non può rendere merito di tutte le attività e gli obiettivi specifici che un contesto di archivio può richiedere al professionista che se ne occupa. Queste mansioni possono cambiare sulla base dei criteri di ciascun archivio.
Diventare archivista: i requisiti
Abbiamo parlato della formazione universitaria, ma sappiamo bene che un titolo di laurea non ci rende automaticamente professionisti. Anzi, che spesso quel titolo è solo un punto di partenza, una strada che inizia per dipanarsi verso diverse destinazioni, dove le esperienze consentono di mettere in gioco e al vaglio della concretezza quanto appreso in ambito accademico.
L’archivista ha molte responsabilità, deve possedere abilità di concentrazione, ma anche capacità relazionali. Mica avrà sempre e solo a che fare con i fogli di carta e i faldoni. Spesso è un pubblico altrettanto attento e rigoroso che si presenta a un archivio, magari per ottenere importanti documenti legati a questioni personali.
Proprio per questo ci sembra utile sintetizzare nuovamente in una lista qualche informazione su quelle che sono le competenze più necessarie per lavorare come archivista:
- Una buona inclinazione e competenze nel servizio ai clienti e alle persone
- Perfetta capacità di espressione e comprensione scritta
- Un buon senso critico e capacità di problem solving
- Capacità di ascolto attivo così da fornire i giusti documenti alle giuste richieste
- Capacità di apprendimento attivo
- Capacità di valutazione e di adattabilità
- Capacità di gestire al meglio il tuo e l’altrui tempo
- Capacità di gestione dei materiali e degli strumenti (fisici e digitali) utili per la tua professione
Archivista e sbocchi professionali
Che l’archivista sia spesso inserito in un contesto lavorativo d’archivio è abbastanza lapalissiano, ma come abbiamo precedentemente indicato, non tutti gli archivi sono uguali. Infatti l’archivista può lavorare sia nel settore pubblico che in quello privato, quindi sia in archivi storici e pubblici, sia in archivi aziendali privati.
Invece, per quanto riguarda i compensi, ovvero lo stipendio di un archivista, anche questo non è un dato che possiamo tracciare in via definitiva, ma possiamo dare delle stime di massima. Un archivista guadagna in media tra i 1600 ed i 2000 euro al mese, ma ripetiamo che molto dipendente dall’ente o dall’istituzione presso cui lavora, e anche dall’esperienza maturata nel campo professionale.
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