Analisi argomentativa: cos’è, come superarla

18 Giugno ore 11.21

Analisi argomentativa: cos’è, come superarla

Tra le tante prove richieste negli studi scolastici e nei test universitari c’è l’analisi argomentativa. Si tratta di un elaborato che richiede precise competenze da parte dello studente e che mira ad esplorare il livello di padronanza nell’uso di argomenti logici. Vediamo tre consigli per studiare l’analisi argomentativa e superare l’esame.

Cosa significa analisi argomentativa?

Prima di passare alla fase di studio e analisi dell’argomentazione vera e propria, è necessario chiarire la definizione di analisi argomentativa.

Un’analisi argomentativa non è altro che uno scritto in cui lo studente deve esporre una tesi su un argomento, sulla base di alcuni dati e utilizzare uno o più criteri logici per sostenere la propria teoria.

Argomentare significa quindi portare ragioni a sostegno della tesi.

L’argomentazione nasce dalla necessità di fornire le ragioni di una tesi controversa o controvertibile. Se la tesi non è controversa, la spiegazione consiste nell’esporre le ragioni dell’affermazione (claim) mantenendo la struttura dell’argomentazione (affermazione e prove).

Non tutte le spiegazioni assumono la forma di argomentazioni. Solo quelle che forniscono ragioni, motivi o cause per cui un’affermazione è stata fatta o ritenuta vera.

Una dimostrazione non è un’argomentazione, ma una prova.

Comprendere un testo non significa solo individuare argomenti e affermazioni, ma anche capire il significato di ciò che viene asserito.

Paradossalmente, il vero fulcro dell’analisi argomentativa è la sua conclusione, il suo scopo. Infatti, oltre a dover mettere in atto una serie di accorgimenti logici e semantici quando si argomenta, la prima cosa da tenere a mente quando si impara l’analisi argomentativa e si punta a superare un esame è quella di mirare a un determinato obiettivo. Lo scopo di una buona analisi argomentativa è quello di convincere il lettore dei meriti della vostra posizione teorica, quindi l’intero testo deve essere attraente e strutturato in modo tale da essere privo di errori logici.

Il contrasto tra tesi e antitesi

Riassumendo, argomentare significa esporre le proprie opinioni e idee e cercare di dimostrare che sono vere con esempi e tesi a sostegno. Per argomentare al meglio, bisogna innanzitutto essere in grado di riconoscere i punti di vista e le opinioni degli altri. Ciò consente di comprendere con precisione le condizioni esposte e il quadro della questione. Quando si argomenta, bisogna sostenere le proprie idee con ragionamenti, prove, esempi e confronti che possano dimostrare la validità e la verità delle proprie tesi.

E non c’è modo migliore per far risaltare la propria argomentazione che contrapporre posizioni potenzialmente opposte attraverso un ragionamento logico. In altre parole, per una buona analisi argomentativa non è sufficiente difendere la propria tesi con argomenti ragionati e inattaccabili; è più importante mostrare l’infondatezza e l’inesattezza dell’antitesi.

Generalmente la stesura di un testo argomentativo può essere richiesta in ambito scolastico per testare la capacità dello studente relativamente al ragionamento logico e all’esposizione delle proprie idee e per verificare il livello di comprensione di un testo.

Pertanto, quando si sviluppa un’argomentazione, è essenziale introdurre al lettore l’argomento che sta per essere discusso, spiegare il tema in generale e poi esporre la propria tesi e opinione. In questa fase, è fondamentale presentare dati e argomenti ed esporre tutto in modo logico, chiaro e conciso. Se ci sono argomentazioni opposte da confutare, queste devono essere prima spiegate brevemente al lettore e poi analizzate punto per punto, contrapponendo i dati e le motivazioni a sostegno.

L’analisi del testo

L’analisi degli argomenti non può ridursi al tentativo di persuadere il lettore (di solito il professore che assegna il compito). È fondamentale non solo convincere il lettore del testo della validità della propria posizione, ma anche presentare un’argomentazione basata sui dati a disposizione, dimostrando al contempo la propria capacità di comprendere il testo e di gestire concetti e altri elementi.

Per questo motivo, un ultimo consiglio fondamentale per un’analisi argomentativa efficace è quello di studiare analiticamente i testi a cui ci si riferisce, scomponendo tutte le informazioni e i dati e categorizzandoli in base alla loro importanza e agli obiettivi che ci si è prefissati.

Come effettuare l’analisi argomentativa

Il termine “argomentazione” deriva dal latino “argomentor” e viene spesso tradotto direttamente come “dimostrare e mostrare”.

In realtà, un testo argomentativo non è altro che una spiegazione e una persuasione al lettore su un’opinione. Q

Premessa

La prima parte di un’argomentazione è la premessa. È la fase iniziale utile a introdurre l’argomento, spiegare il contesto, ad esempio, lo sfondo storico o attirare l’attenzione del lettore partendo dai dettagli e generalizzando su questioni in un particolare campo. Può anche contestualizzare ciò che sta cercando di spiegare, fornendo un commento.

Tesi

Dopodiché si passa alla tesi. Questa è la parte vera e propria ed è la più importante da identificare. Senza la tesi, non c’è nulla da analizzare. A seconda del tipo di testo, questa parte può non essere immediatamente identificabile e può essere necessario leggere l’intero testo per individuarla.

Ad esempio, quando si considera una critica, la tesi consiste in un giudizio di valore sul testo, che può essere una visione personale del brano. Affinché la tesi sia apprezzata e approvata dal lettore, deve essere dimostrata. È qui che entra in gioco l’argomentazione.

Argomentazione

Come già detto, le argomentazioni sostengono la tesi. Non sono altro che argomenti utilizzati per supportare ulteriormente ciò che la tesi afferma. Spesso sono spiegati in passaggi logici.

È essenziale disporre le argomentazioni in modo semplice, corretto e logico per poterle cogliere meglio.

Spesso iniziano con un nuovo paragrafo. Questo metodo viene utilizzato affinché il messaggio trasmesso non appaia contorto e, soprattutto, affinché il lettore possa comprenderne l’insieme.

Prove

Una volta spiegate le argomentazioni, sono necessarie le prove a sostegno. Queste sono solitamente molteplici e si trovano subito dopo la spiegazione dell’argomento da sostenere.

Svolgono un ruolo fondamentale nel testo, in quanto devono confutare la veridicità di quanto affermato nella tesi.

Teoricamente ne esistono due tipi (ma non è detto che i due tipi siano presenti nello stesso testo). Il primo tipo di prove è quello scientifico, basato su calcoli, tabelle, indagini e test, e rappresenta una conferma assolutamente oggettiva di quanto affermato nella tesi. Come si può intuire, non tutti i tipi di tesi possono essere spiegati in questo modo.

Il secondo tipo è la prova di autorità, che è molto più soggettiva di quella scientifica e si basa esclusivamente sulla credibilità del suo autore.

Antitesi

A volte l’autore di un testo trova argomenti che contraddicono la sua tesi. Queste sono chiamate antitesi e sono essenziali per convincere il lettore della verità della tesi. A differenza di un’argomentazione (che deve essere sostenuta), un’antitesi deve essere confutata per sostenere la tesi. Questa è una tecnica comunemente usata e, se ben applicata, può aumentare ulteriormente il valore di una tesi sostenuta.

Conclusione

Infine, c’è la conclusione, che di solito è la parte in cui il lettore viene condotto dall’argomentazione. La conclusione è una parte che non può essere trascurata perché, a seconda del tipo, viene esplicitata l’argomentazione.

Esistono due tipi di conclusione, che appartengono a due generi diversi di scrittura argomentativa. Nella scrittura argomentativa circolare, ciò che è espresso nell’argomentazione viene ribadito nella conclusione.

Nella scrittura argomentativa progressiva, invece, l’argomento non è chiaramente definito all’inizio, ma le argomentazioni e le prove costringono il lettore ad arrivarci da solo. In questo caso, la conclusione e l’argomentazione sono allineate.

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