Come scegliere la facoltà giusta: guida pratica per orientarsi all’università

04 Novembre ore 12:31

Come scegliere la facoltà giusta: guida pratica per orientarsi all’università

Come scegliere la facoltà universitaria? Quella che devi prendere è una decisione importante, da cui dipende il tuo futuro. Questo significa che dovrai riflettere con calma e senza ansia.

Il primo consiglio è semplice: concentrati su te stesso. Cerca di capire quali sono le tue inclinazioni e le tue aspirazioni. Nella scelta della facoltà è importante sapere cosa ti piace, cosa studi con piacere, quali materie percepisci come più semplici e quali come più complesse. Una volta messi insieme questi aspetti, fai una prima scrematura individuando i corsi in linea con le tue aspettative. Dopodiché, puoi porti domande come: quale università scegliere per trovare subito lavoro?

Dopo aver capito cioè cosa ti piacerebbe fare, puoi prendere in considerazione una serie di fattori aggiuntivi per restringere il campo delle tue opzioni. Questi elementi ulteriori possono essere: la facilità di trovare lavoro, la presenza o meno di test a sbarramento, la lontananza dell’ateneo che propone quel determinato corso e così via.

Continua la lettura della nostra guida e scopri come scegliere la facoltà universitaria giusta.

Non riesco a scegliere l’università: parti dai corsi da scartare

Sei bloccato e non riesci a scegliere l’università? Se questa scelta ti mette troppa ansia, non rimandare di continuo. Avrai sicuramente tempo a disposizione. Ma ricorda il tempo non è infinito. E se finisci per fare la tua scelta all’ultimo minuto, il rischio di sbagliare aumenta.

Per cercare di sbloccarti puoi usare una procedura contraria rispetto a quella che, normalmente, si utilizza per individuare la facoltà giusta. Cosa significa? Se il tuo pensiero fisso è “non riesco a scegliere l’università”, hai sicuramente difficoltà a capire cosa ti piacerebbe studiare o quale professione ti piacerebbe fare “da grande”. In questi casi, però, è molto comune avere le idee più chiare su cosa non vuoi fare. In altre parole, non hai la certezza sulla facoltà da scegliere, ma sai quale non scegliere. Potresti, per esempio, essere sicuro che non puoi fare facoltà scientifiche come ingegneria e matematica.

Parti allora da questa certezza: i corsi che consideri assolutamente da scartare. Come potresti fare? Accedi al sito dell’ateneo o degli atenei dove pensi di iscriverti. Consulta l’elenco dei corsi e scarta tutti quelli che non fanno al caso tuo. Rimarrai così con una rosa di papabili corsi tra cui scegliere.

Per fare bene questa operazione, leggi i piani di studio dei singoli corsi. Nei piani trovi le materie d’esame. Questo controllo ti aiuterà a scartare tutti i corsi con materie che fanno parte della tua lista nera.

Test di orientamento universitario psicoattitudinale

Un altro modo per capire come scegliere la facoltà universitaria è affidarsi a un test. Ne esistono diversi, ma uno particolarmente efficace è il test di Holland. John L. Holland è uno psicologo americano a cui si deve una teoria dell’orientamento professionale basata sul legame tra personalità e professione. In parole povere, la personalità influenza le scelte lavorative. Secondo Holland esistono 6 tipologie di personalità:

  • R – realistica
  • I – investigativa
  • A – artistica
  • S – sociale
  • E – intraprendente
  • C – convenzionale

A ognuna di queste personalità corrisponde una precisa inclinazione professionale. Facciamo un esempio. La personalità Realistica predilige le attività manuali e pratiche (meccanica, agricoltura, sport, artigianato). Una persona con personalità predominante R, dunque, potrebbe prediligere professioni come l’ingegnere civile, l’agronomo o il tecnico manutentore.

La personalità Convenzionale, invece, è organizzata e precisa, con un’inclinazione per attività amministrative e contabili. Una persona con una personalità predominante C è portata per lavori come il contabile, l’impiegato amministrativo o il controller.

Se hai digitato la domanda online “che università fare test gratis”, allora puoi provare quello di Holland. Lo trovi facilmente online digitando anche TEST RIASEC, dalle iniziali delle sei aree di personalità. Il test dura una ventina di minuti e dovrai rispondere semplicemente a una serie di domande. Otterrai un risultato che è una combinazione di tre delle sei personalità fissate da Holland. Cosa significa? Potresti, per esempio, risultare una personalità SEC – sociale, intraprendente, convenzionale. In questo caso, per esempio, le professioni da prediligere sono il responsabile delle risorse umane, l’account manager o il coordinatore-operatore all’interno delle ONG. Avresti così un ampio ventaglio di facoltà tra cui scegliere. Per diventare responsabile delle risorse umane, per esempio, puoi studiare economia, giurisprudenza, sociologia o psicologia.

Quale università scegliere per trovare subito lavoro

Se non sai come scegliere la facoltà universitaria, puoi usare come parametro quello della facilità della collocazione professionale. Cosa significa? Prenderai la tua decisione partendo da questo presupposto: quale facoltà mi dà la possibilità di trovare subito lavoro?

Secondo il rapporto di AlmaLaurea, pubblicato nel 2025, sono le lauree tecnico-scientifiche quelle con il maggior tasso occupazionale. A un anno dal conseguimento di una laurea triennale nel settore informatico-tecnologico ICT, per esempio, lavorano il 90,1% dei laureati. Per l’area didattica arte e design, invece, il tasso di occupazione è del 60,9%, in ambito letterario-umanistico del 62,6% e in ambito linguistico del 66,8%. Questi dati si riferiscono sempre al tasso di occupazione a un anno di distanza dalla laurea triennale.

Ovviamente, le chance professionali aumentano con l’aumentare del livello di specializzazione. Cosa significa? É semplice: la laurea magistrale favorisce l’occupazione anche nelle aree letterarie, artistiche e linguistiche.

Nel caso delle lauree magistrali, per esempio, ingegneria industriale e dell’informazione la fa da padrona con un tasso di occupazione a un anno di distanza dal titolo pari al 92,9%. A cinque anni di distanza poi il tasso aumenta ancora, arrivando a un notevole 95,6%.

A cinque anni dalla laurea magistrale in arte e design, per esempio, il tasso occupazionale diventa dell’80,3%. E sempre a cinque anni dalla laurea in ambito letterario-umanistico, il tasso diventa dell’80,2%. Come vedi, il titolo magistrale fa crescere parecchio il tasso occupazionale rispetto a quello riscontrato con la semplice triennale. Questo significa che se scegli aree didattiche umanistico-artistiche sarebbe bene puntare sul percorso completo, triennale + magistrale. Fermo restando che impiegherai un po’ più di tempo a trovare un’occupazione stabile rispetto a facoltà come ingegneria, informatica o anche economia.

Se combini questi dati con le tue inclinazioni personali, sarai in grado di fare una scelta più ponderata. Dovrai sempre basarti sulle tue inclinazioni e aspirazioni personali, ma avrai anche dei numeri a disposizione da interpretare per riuscire a prendere una decisione più razionale.

Chiedi un consiglio

Se il test psicoattitudinale, i dati occupazionali dei diversi corsi di laurea o il procedimento inverso (parti da quello che non ti piace), non ti hanno consentito di arrivare a una decisione, allora vale la pena chiedere un consiglio.

Rivolgiti alle persone che ti conoscono bene, dai tuoi professori agli amici fino ai genitori o a un adulto di cui hai particolare stima. Parla delle tue indecisioni e usa il momento del confronto come un’occasione per sfogarti e per esprime i tuoi dubbi. Parlare della tua difficoltà nel fare la scelta della facoltà universitaria ti sarà di grande aiuto. Potrai dire ad alta voce quello che pensi e questo ti aiuterà a fare chiarezza nella tua confusione.

Ascolta il tuo interlocutore, ma senza farti condizionare dalle sue parole. Soprattutto nel caso dei genitori, cerca sempre di tenere presente che sei tu a dover decidere e che sono le tue esigenze quelle prioritarie. Aspirazioni e sogni dei genitori restano dei genitori. Se ti rendi conto che il loro giudizio potrebbe essere troppo condizionato o condizionante, meglio rivolgersi a una persona più esterna. In questi casi un professore, uno zio, un tutor sono persone più oggettive e, di conseguenza, più indicate.

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