Come diventare osteopata: studi e possibilità
07 Maggio ore 12.22

Ti stai chiedendo come diventare osteopata? La figura dell’osteopata è stata ufficialmente riconosciuta in Italia come professione sanitaria con la legge numero 3 del 2018. La norma poi ha avuto un iter abbastanza lungo fino al definitivo decreto ministeriale 1563 del 2023.
Grazie alle nuove leggi, sono stati anche istituiti i relativi percorsi universitari. Cosa significa? Per diventare osteopata dovrai laurearti in osteopatia. Dovrai cioè completare il percorso di laurea triennale.
Vuoi saperne di più su questa professione e sui passi da compiere per lavorare come osteopata? Allora, leggi la guida qui di seguito.
Per diventare osteopata ci vuole la laurea?
Sì, per esercitare come osteopata ci vuole la laurea. Nel decreto del Presidente della Repubblica numero 131 del 2021 si legge:
“L’osteopata è il professionista sanitario, in possesso di laurea triennale universitaria abilitante o titolo equipollente e dell’iscrizione all’albo professionale, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie interventi di prevenzione e mantenimento della salute attraverso il trattamento osteopatico di disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie, nell’ambito dell’apparato muscolo scheletrico.”
Come vedi, dunque, la risposta alla domanda “come diventare osteopata?” è una sola: conseguendo la laurea triennale in osteopatia. Si tratta di un percorso di studi appartenente all’area didattica delle professioni sanitaria, classe di laurea L/SNT4.
Come diventare osteopata senza laurea?
Questa domanda era valida prima dell’istituzione dei percorsi universitari. Negli anni antecedenti alla nascita della triennale in osteopatia, infatti, la domanda “come diventare osteopata senza laurea?” era più che legittima. Bastava, infatti, conseguire il diploma di scuola superiore e poi iscriversi a dei corsi specifici. Questi corsi teorico-pratici preparavano gli studenti a esercitare la professione di osteopata. Oggi, non è più così. Se vuoi lavorare come osteopata, devi laurearti.
Laurea in osteopatia in Italia: come accedere alla triennale
La laurea triennale in osteopatia è ad accesso programmato. Questo significa che per iscriverti dovrai superare un test di ammissione. Non è un test identico in tutti gli atenei italiani, che hanno istituito la triennale in osteopatia. Ogni università stabilisce cioè le domande della prova. Di conseguenza, il quiz è diverso da ateneo ad ateneo, ma è caratterizzato da una struttura comune nazionale. Si tratta, infatti, del classico test dell’area delle professioni sanitarie che prevede 60 domande a risposta multipla. Ogni quesito poi include cinque risposte, di cui solo una è corretta.
Le domande del quiz sono incentrate sui seguenti argomenti:
- Biologia
- Chimica
- Fisica e matematica
- Ragionamento logico e problemi
- Competenze di lettura e conoscenze di base acquisite durante gli anni scolastici
Osteopatia laurea triennale: cosa si studia?
La laurea in osteopatia è abilitante. Una volta cioè terminato il percorso e discussa la tesi di fronte alla commissione, diventi a tutti gli effetti un osteopata. Non devi cioè seguire un tirocinio post-laurea. Farai il tuo tirocinio professionalizzante durante il percorso di laurea e non dopo la discussione della tesi. Questo significa che una volta laureato, ti basta iscriverti all’albo professionale e puoi iniziare a esercitare la professione.
Sei curioso di capire in cosa consiste la laurea in osteopatia in Italia? Qui sotto, trovi l’elenco delle materie che affronterai suddivise per i singoli anni accademici:
Primo anno di osteopatia
- Anatomia umana
- Fisiologia umana
- Scienze del movimento
- Scienze fisiche e biomolecolari
- Basi generali delle malattie (prevenzione e trattamento)
- Statistica medica e metodologia della ricerca in osteopatia
- Inglese scientifico
- Tirocinio professionalizzante
Secondo anno di osteopatia
- Diagnostica clinica e analisi strumentali
- Malattie a carico dell’apparto locomotore e riabilitazione
- Medicina dello sviluppo e osteopatia
- Medicina generale, specialità cliniche e osteopatia
- Primo soccorso e farmacologia
- Educazione alla prevenzione della salute psico-motoria
- Basi psicologiche e relazionali
- Tirocinio professionalizzante
Terzo anno di osteopatia
- Legislazione e management in ambito sanitario
- Metodologia generale e sicurezza in osteopatia
- Scienze e tecniche osteopatiche
- Medicina generale, specialità cliniche e osteopatia II
- Metodologie avanzate osteopatiche
- Tirocinio professionalizzante
Come diventare osteopata con la laurea in scienze motorie
L’iter universitario ti consente di fare l’osteopata a qualsiasi età. Non esistono, infatti, limiti anagrafici per iscriversi a osteopatia. Puoi cioè diventare osteopata a 40 anni o a 50 anni. Se hai scoperto questa passione e vuoi cambiare settore professionale, devi semplicemente iniziare gli studi. Investi cioè tre anni in formazione e, una volta conseguita la laurea, puoi iniziare la tua carriera.
Molti laureati in scienze motorie, per esempio, sentono un’affinità con la materia che li spinge a porsi la domanda: come diventare osteopata con la laurea in scienze motorie? Ebbene, è possibile seguire dei corsi specifici o iscriversi a osteopatia dopo aver richiesto all’università la convalida di alcuni degli esami sostenuti durante il corso di laurea in scienze motorie. Generalmente, dovrebbero essere convalidati esami come anatomia, fisiologia e medicina generale.
Osteopata: cosa fa?
Ora che hai capito come diventare osteopata, è bene approfondire le mansioni di questo professionista. Un osteopata non è un medico. Non si occupa cioè di visitare il paziente ed elaborare una diagnosi.
L’osteopata ha un approccio olistico ai disturbi. Questo significa che non si concentra solo sul sintomo. Il suo obiettivo è individuare le cause scatenanti del problema e intervenire con una terapia manuale che consenta al paziente di recuperare il proprio stato di benessere.
Le uniche tecniche che utilizza un osteopata sono manuali. Effettua cioè massaggi, manipolazioni articolari e così via. Ma quali sono i disturbi di cui si occupa un’osteopata:
- Sistema muscolo-scheletrico: problemi posturali derivanti da posizioni scorrette, traumi sportivi, ipercifosi, iperlordosi, lombalgia, cervicalgia, dorsalgia, coccigodinia (dolori al coccige), colpo di frusta, periartrite alla spalla, problemi dell’anca, gonalgia, pubalgie, fasciti, tendiniti, sindrome del tunnel carpale e così via
- Sistema neurovegetativo: fatica cronica, fibromialgia, senso di oppressione, disturbi del sonno, irritabilità, stati depressivi, stati di ansia, reflusso gastroesofageo, stipsi, sindrome del colon irritabile, FGID – disordini funzionali delle vie digestive, ernia iatale, bruciore di stomaco, problemi post-operatori cardiocircolatori, emorroidi e dolori mestruali;
- Sistema neurologico: vertigini, cefalee, ernia del disco, nevralgie del trigemino, cervicobrachialgia (nevralgie cervico-brachiali), cruralgie e sciatalgie
- Sistema stomatognatico: disfunzioni e disordini dell’articolazione temporo-mandibolare ATM e malocclusioni
Dove lavora l’osteopata?
Le cure osteopatiche possono essere destinate a qualsiasi paziente, senza limiti di età. Cosa significa? L’osteopata può avere come pazienti bambini, ragazzi, adulti e anziani. Di solito, questo professionista lavora nel proprio studio. Molti osteopati scelgono cioè la libera professione e aprono degli studi in cui ricevono e trattano i propri pazienti.
In realtà, l’osteopata collabora con tante altre figure del settore sanitario. Spesso, sono proprio i medici a indirizzare i propri pazienti all’osteopata in modo da sottoporli a percorsi più completi e in grado davvero di aumentarne il benessere e la qualità della vita.
L’osteopata, però, non lavora solo in proprio. Può operare anche all’interno di:
- Cliniche, ambulatori e strutture mediche private
- RSA
- Centri di riabilitazione
- Strutture specializzate nella riabilitazione sportiva
- Centri fisioterapici
Quanto guadagna un osteopata?
Il guadagno mensile medio di un osteopata si aggira sui 2 mila euro al mese.
Nel caso dell’osteopata libero professionista con un proprio studio, invece, i guadagni sono influenzati da tantissimi fattori, dal numero di clienti all’area geografica in cui opera, dalle ore destinate al lavoro alla reputazione conquistata nel tempo e così via.
In media, una seduta da un osteopata ha una durata compresa tra i 40 e i 60 minuti. La tariffa oraria per una seduta viene applicata dal singolo osteopata in autonomia. É cioè il professionista a stabilire il proprio tariffario. Di solito, i costi si aggirano tra i 40 euro all’ora fino ai 100 euro all’ora. Se si considera una tariffa di 50 euro all’ora per una media di 6 pazienti al giorno per cinque giorni alla settimana, la cifra lorda mensile guadagnata da un osteopata libero professionista si aggira sui 6 mila euro.
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