Biologia vs biotecnologie: le differenze
06 Maggio ore 11.42

Hai digitato online la domanda biologia e biotecnologie le differenze? Sicuramente, sei alle prese con una scelta. Starai cioè decidendo a quale facoltà iscriverti.
Le differenze principali tra le due materie si possono spiegare anche con poche parole. La biologia studia la struttura, le funzioni e l’evoluzione degli esseri viventi. Per biotecnologie, invece, si intendono l’insieme delle applicazioni pratico-tecnologiche della biologia.
Vuoi approfondire meglio il tema “biologia e biotecnologie: differenze”? Allora, continua la lettura.
É più difficile biologia o biotecnologie?
In realtà, non è possibile rispondere alla domanda “É più difficile biologia o biotecnologie?” senza approfondire prima le due materie. Il quesito più importante resta cioè “biologia e biotecnologie: le differenze?”.
Cosa si studia a biologia?
Allora, il corso di laurea in biologia prevede una triennale in scienze biologiche della classe di laurea L-13 e la magistrale in biologia della classe LM-6.
Durante il primo anno uno studente di scienze biologiche, per esempio, studia le materie di base importanti per la comprensione dei fenomeni biologici, tra cui chimica, fisica, matematica e statistica. Passerà poi alle materie più propriamente biologiche, come lo studio dei microorganismi e degli organismi animali e vegetali (incluso l’uomo).
Le scienze biologiche hanno un approccio alla materia di tipo multidisciplinare. Lo studio degli esseri viventi avviene cioè dal punto di vista morfologico, fisiologico, biochimico, biomolecolare, genetico, ecologico ed evoluzionistico.
Cosa si studia a biotecnologie?
Uno studente del corso di laurea triennale in biotecnologie, classe L-2, studierà le stesse materie di base di biologia. Le materie propedeutiche del primo anno sono cioè le stesse, vale a dire fisica, chimica, matematica e statistica.
Il percorso poi si differenzia acquisendo una natura più pratica. Gli studenti cioè affronteranno materie come chimica bioanalitica, biotecnologie genetiche vegetali, biotecnologie delle fermentazioni, microbiologia e virologia, biotecnologie farmacologiche ecc.
Come abbiamo accennato nel paragrafo iniziale, infatti, le biotecnologie utilizzano i sistemi biologici per produrre o modificare prodotti/processi. In campo sanitario, per esempio, la biotecnologia è responsabile della produzione di vaccini, terapie geniche, proteine umane, terapie cellulari e così via. In campo agro-alimentare, invece, si occupa di fitofarmaci e fertilizzanti. In quello ambientale del trattamento biologico dei rifiuti.
A questo punto è possibile rispondere alla domanda “É più difficile biologia o biotecnologie?”. In realtà, molto dipende dalla propria inclinazione. I due percorsi universitari hanno tanto in comune. Se il tuo approccio è molto più pratico che teorico, troverai più nelle tue corde biotecnologie. Al contrario se hai un’impostazione di tipo teorico, affronterai con meno difficoltà biologia. Ovviamente, entrambi i percorsi prevedono attività laboratoriali.
Potresti, però, prendere in considerazione persino un terzo percorso. Se sei orientato per biotecnologie perché ti piacerebbe lavorare in ambito sanitario, ma sei molto dubbioso, allora considera l’opzione della laurea in ingegneria industriale con indirizzo biomedico.
Biologia e biotecnologie differenze: l’accesso ai corsi
L’accesso ai corsi di scienze biologiche e biotecnologia varia da ateneo ad ateneo. Nella maggior parte dei casi, però, dovrai sostenere un test denominato TOLC, acronimo che sta per Test online CISIA. Esistono diversi tipi di TOLC. Quello di biologia e biotecnologie e il TOLC-B che prevede quattro aree didattiche:
- Matematica di base
- Biologia
- Chimica
- Fisica
In alcuni atenei, però, biologia è ad accesso libero. Prima di decidere dove iscriverti, fai una piccola ricerca e verifica la tipologia di accesso al corso prevista dagli atenei che hai selezionato come papabili.
Meglio scienze biologiche o biotecnologie per medicina?
Hai intenzione di iscriverti a medicina, ma sei una persona molto previdente, è vorresti crearti subito il piano B. Fai benissimo. Se non dovessi riuscire a realizzare il tuo sogno e studiare medicina, è bene avere le idee chiare sui possibili passi da intraprendere. Probabilmente, nel tuo caso la facoltà migliore è scienze biologiche. Si tratta, infatti, di un percorso più affine a medicina rispetto a biotecnologie.
In ogni caso, per decidere davvero confronta i piani di studio delle tre facoltà. In questo modo potrai capire meglio differenze e analogie e scegliere con maggiore consapevolezza.
Scienze biologiche: laurea inutile?
Spesso la domanda “biologia e biotecnologie: differenze?” nasce da un dubbio sugli sbocchi lavorativi. Si è incerti cioè sulle reali opportunità professionali offerte dai due percorsi di laurea.
Molti si chiedono ma scienze biologiche è una laurea inutile? In realtà, non è affatto così. Questo percorso ha tantissimi sbocchi professionali:
- Docente nelle scuole pubbliche e private, ricercatore universitario, docente universitario – se scegli la strada della docenza nella scuola pubblica, per esempio, puoi insegnare ben cinque materie diverse. La laurea in biologia, infatti, ti consente di accedere alle seguenti classi: A-15 Discipline sanitarie; A-28 Matematica e scienze; A-31 Scienze degli alimenti; A-34 Scienze e tecnologie chimiche; A-50 Scienze naturali, chimiche e biologiche. Potrai cioè insegnare nella scuola secondaria di I grado, negli istituti tecnici, negli istituti professionali e nei licei scientifici, linguistici, sportivi e delle scienze umane
- Tecnico di laboratori di analisi e diagnostica – i biologi possono lavorare nei laboratori privati e nei laboratori di ospedali, cliniche private, centri diagnostici ecc.
- Tecnico di laboratori alimentari
- Biologo nutrizionista
- Tecnico di laboratori di cosmetologia
- Biologo ambientale e marino
- Biologo molecolare
- Ecologo
- Informatore scientifico
Per poter lavorare come biologo, però, dovrai sostenere l’esame di Stato abilitante al termine del percorso di laurea. Se superi l’esame, potrai iscriverti all’ordine nazionale dei biologi.
Molti dopo aver concluso la magistrale, decidono di proseguire gli studi e specializzarsi in un settore particolare. É possibile cioè iscriversi a una scuola di specializzazione scegliendo tra diverse branche, dalla genetica medica alla patologia clinica, dalla scienza dell’alimentazione alla farmacologia e tossicologia clinica fino alla statistica sanitaria e alla biometria.
Biotecnologie: laurea inutile?
No, la laurea in biotecnologie non è affatto inutile. Al contrario offre tante opportunità di lavoro, anche ai laureati triennali. Scegliendo questo percorso, puoi cioè decidere se fermarti al primo livello oppure proseguire e iscriverti a una magistrale. In questo secondo caso, hai la possibilità di specializzarti in un ambito specifico. Ci sono, infatti, magistrali in biotecnologie mediche, biotecnologie del farmaco, biotecnologie molecolari, nanobiotecnologie, biotecnologie forensi e così via.
Ma dove può trovare lavoro un biotecnologo? Qui sotto, un elenco di settori:
- Industria farmaceutica
- Aziende cosmetiche
- Settore agricolo e ambientale
- Settore zootecnico
- Industria chimica
- Settore energetico
Le professioni dei laureati in biotecnologie
Qui sotto, trovi un elenco dei profili professionali dei laureati in biotecnologie:
- Regulatory affairs specialist – è la figura che gestisce i rapporti con le autorità e assicura che i prodotti biotecnologici siano in linea con le leggi, sia nazionali che internazionali. In particolare, il regulatory affairs specialist si occupa di tutta la documentazione e degli iter approvativi
- Tecnologo alimentare – professionista che lavora al miglioramento della qualità, della sostenibilità e della sicurezza dei prodotti alimentari. Nello specifico si occupa di sviluppare nuovi alimenti, di ottimizzare i processi produttivi e di migliorare il controllo qualità e la gestione della sicurezza alimentare
- Bioinformatico – si tratta di un professionista specializzato nell’analisi di dati biologici. Il lavoro prevede l’utilizzo di software e algoritmi che analizzano i dati provenienti dal sequenziamento del DNA o dagli studi di genomica. Il bioinformatico si occupa di sviluppo di farmaci, di studio di malattie genetiche e così via
- Tecnico di laboratorio
- Genetista – questo professionista si occupa dello studio e della manipolazione dei geni. Il genetista lavora nei laboratori di ricerca, nelle aziende di biotecnologie, nelle industrie farmaceutiche e nelle aziende agricole. Il suo lavoro consiste nello sviluppare nuove terapie geniche e nel creare piante e animali geneticamente modificati con scopi agricoli e industriali
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